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giovedì 29 settembre 2016

Gli immobili residenziali all’asta in Italia valgono mediamente 142.000 euro

Ogni anno in Italia si registrano mediamente 278.000 esecuzioni immobiliari: pignoramenti di uno o più immobili di proprietà di persone che non riescono a pagare i propri debiti, con conseguente messa in vendita all’asta del bene per soddisfare il credito. Complice la crisi economica, si tratta di un mercato in decisa espansione, a cui sempre più cittadini si stanno avvicinando con l’obiettivo di acquistare case più a buon mercato: l’Ufficio Studi di Immobiliare.it ha analizzato gli annunci presenti sul portale (http://www.immobiliare.it/aste) e ha scoperto che il valore medio degli immobili residenziali messi all’asta in Italia ammonta a 142.000 euro e che la superficie media è pari a poco meno di 100 metri quadri.
Se questi sono i valori medi riferiti all’Italia, le differenze tra le regioni sono sostanziali. Dallo studio, compiuto su un campione di circa 500.000 immobili in asta, è emerso che il Trentino Alto Adige è la regione in cui le perizie registrano i valori più alti, considerando che qui la media è pari a 223.000 euro. Il Lazio è secondo per il valore degli immobili residenziali che finiscono all’asta con un prezzo medio di partenza di 215.000 euro. Terza sul podio è la Sardegna in cui le abitazioni oggetto di esecuzione immobiliare valgono mediamente 201.000 euro. Anche la Sicilia si discosta notevolmente dalla media nazionale, con immobili all’asta il cui valore è di 181.000 euro. Alla fine delle graduatoria nazionale si trovano Piemonte e Calabria che sono le regioni dove si registrano i valori di perizia più bassi: qui gli immobili all’asta hanno un prezzo di partenza rispettivamente di 80.000 euro e 74.000 euro.
Per ciò che concerne le dimensioni di questi immobili, la classifica è guidata da Sicilia e Marche: sull’isola la media è pari a 148 metri quadrati, mentre nella regione del Centro i valori si assestano su 141 metri quadrati. Nonostante i prezzi di partenza siano fra i più alti in Italia, le dimensioni degli immobili sardi disponibili per la vendita all’incanto sono le più ridotte, con una media di 80 metri quadrati. La classifica delle superfici rispecchia il quadro generale di un’Italia che vede immobili più piccoli al nord e generalmente più estesi al sud: le abitazioni meno grandi fra quelle messe all’asta si trovano in Liguria, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia e Toscana (qui le dimensioni non superano i 100 metri quadri).
Andando ad analizzare i capoluoghi di regione si delinea ancora un’altra classifica. Se per gli immobili in vendita è Firenze quello più caro in assoluto, quando si parla di aste Roma la sorpassa: le aste residenziali nella Capitale valgono mediamente 295.000 euro per abitazioni di 117 metri quadrati e Firenze è seconda con valori medi di 251.000 euro e dimensioni pari a 114 metri quadrati. Tra i capoluoghi è Palermo quello in cui finiscono all’asta immobili più grandi – la media nel capoluogo siciliano è pari a 163 metri quadrati, con valori pari a 218.000 euro. Seconda per le dimensioni e quarta per le basi d’asta è Pescara dove gli immobili residenziali venduti con questa formula misurano mediamente 157 metri quadri e valgono 213.000 euro.

«La crisi economica degli ultimi anni e le sue note ripercussioni sul mercato immobiliare hanno fatto crescere in modo evidente il settore delle aste in Italia ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it. Dato che il prezzo di partenza per un immobile all’asta è mediamente più basso del 25% rispetto al suo valore di mercato, adesso sono anche i privati cittadini che si avvicinano a questa formula di acquisto, vedendola come una buona opportunità di risparmio. Inoltre, grazie ad accordi specifici stipulati tra l’Abi e i Tribunali, è possibile acquistare anche attraverso un finanziamento: in questo modo, e grazie alle piattaforme digitali come Immobiliare.it, gli annunci di vendite all’asta diventano a tutti gli effetti accessibili quanto quelli più tradizionali.»

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