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venerdì 30 dicembre 2016


Le agevolazioni sui mutui esistono per sopperire alla mancanza di garanzie da parte di alcuni soggetti che vorrebbero accendere un finanziamento per la casa, ma non sempre possono farlo, ad esempio per la mancanza di un adeguato reddito o di un contratto lavorativo che soddisfi le richieste della banca erogatrice.  Tra le garanzie richieste, infatti, oltre all’essere maggiorenni e al risiedere in territorio italiano, c’è quella del possedere un contratto lavorativo a tempo indeterminato e una busta paga che renda sostenibile la rata del mutuo. In un post di qualche giorno fa noi di Mutui.it e Facile.it abbiamo ricordato quali siano le agevolazioni legate alle spese di casa (e quindi anche ai finanziamenti contratti per sostenerle) che resteranno in vigore nel prossimo anno; in questo breve vademecum vediamo quali requisiti serviranno nel 2017 per potervi accedere e, anche, quali benefici siano decaduti.
Iniziamo dal Fondo Mutui Giovani Coppie, nato già nel 2011 a causa del fatto che, soprattutto ultimamente, molti giovani (convenzionalmente gli under 35) non si trovano nelle condizioni di fornire tutte le garanzie agli istituti di credito. Tale fondo consente quindi l’accesso ad un finanziamento per la prima casa anche a chi non abbia un contratto a tempo indeterminato, e di conseguenza anche la detrazione Irpef degli interessi passivi in sede di dichiarazione dei redditi. Lo strumento con cui ciò è reso possibile è la garanzia statale sul 50% della quota capitale del finanziamento richiesto.
I requisiti necessari sono, innanzitutto, che al momento della presentazione della domanda il nucleo familiare non possieda altri immobili ad uso abitativo: si tratta infatti di un fondo che tutela l’acquisto dell’abitazione principale. Altro requisito è che tale abitazione si trovi sul territorio nazionale, abbia valore inferiore a 250 mila euro e non rientri nelle categorie “di lusso” A1, A8 e A9. Nella coppia che fa richiesta di accesso al Fondo (lo ricordiamo, si può trattare di coppie sposate o di altro genere, come stabilito dalla Legge Cirinnà) i componenti non devono avere più di 35 anni, e devono costituire nucleo familiare da un minimo di tre anni. Coloro che non sono uniti in matrimonio possono informarsi presso il proprio notaio o all’anagrafe del Comune su come comunicare il proprio status in questo senso.
Tuttavia, anche i single under 35 possono accedere al Fondo Mutui Prima Casa; e in tutti i casi non è necessario essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma sono ammessi al finanziamento da parte delle banche aderenti anche coloro che lavorano con contratti atipici.
In generale, esistono agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa per tutti. In questo caso, chi voglia farne richiesta deve sapere di dover adempiere ad alcuni requisiti. Prima di tutto occorre dichiarare entro 18 mesi dall’acquisto che la residenza verrà stabilita nel comune nel quale si trova l’immobile da acquistare. In caso si tratti dell’acquisto di un’abitazione destinata ad un nucleo familiare, la Cassazione ha stabilito che i singoli coniugi possono avere residenza diversa, ma la famiglia deve necessariamente risiedere nel Comune dove la casa viene acquistata. Bisogna poi dichiarare che la casa da acquistare sarà in effetti l’abitazione principale, quindi che il proprietario non possiede né è usufruttuario di altri immobili nello stesso Comune, nemmeno in comunione di beni con il coniuge.
Anche nel 2017 si confermano poi i bonus per ristrutturazioni, mobili e riqualificazioni energetiche, benché senza le corsie preferenziali per i giovani previste invece negli anni addietro. Chi debba riadeguare mobili ed elettrodomestici a seguito della ristrutturazione dei locali di casa propria ha la possibilità di detrarre le spese fino al 50% fino ad un massimo di 10 mila euro, purché si tratti di nuovi acquisti e purché i lavori di ristrutturazione siano iniziati nel 2016. Per beneficiare di questo bonus occorre essere proprietari, nudi proprietari o usufruttuari di immobili, proprietari di appartamenti affittati a terzi, titolari in comodato d’uso, soci di cooperative, imprenditori, società, imprese familiari. 

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