In Italia i tassi dei mutui sono tornati a crescere, ma come sono oggi
le condizioni offerte agli aspiranti mutuatari italiani rispetto a quelle di
altre nazioni? Ottime per i variabili, ma per i fissi, secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, notevolmente
peggiori, ad esempio, se confrontate con quelle di Francia, Spagna, Portogallo
e molti altri.
Il confronto europeo
L’indagine si basa sulla rilevazione dell’andamento degli indici registrati
online in 12 Paesi a inizio settembre, considerando una richiesta di finanziamento
di 120.000 euro da restituire in 20 anni per acquistare un immobile del valore
di 180.000 euro.
Guardando al tasso fisso, in Italia questo tipo di finanziamento
viene proposto con un TAN a partire dal 2,89%, valore in netto aumento
rispetto allo scorso anno, quando gli indici partivano intorno allo 0,80%.
Se dodici mesi fa gli aspiranti mutuatari italiani potevano godere dei
tassi fissi più bassi tra quelli rilevati, oggi, guardando ai Paesi UE
analizzati, l’Italia si posiziona nei gradini bassi della classifica; solo Grecia
e Germania fanno peggio, con indici fissi che partono,
rispettivamente, da 3,20% e 3,12%.
Valori nettamente migliori per Spagna e Portogallo, stati
che tradizionalmente avevano tassi simili ai nostri e che invece oggi offrono
indici più bassi; i TAN rilevati partono, rispettivamente, da 2% e 2,10%.
Ancor più fortunati gli aspiranti mutuatari della Francia, che
possono accedere alle migliori condizioni tra quelle offerte dai Paesi oggetto
di analisi, con TAN fissi che partono addirittura da 1,80%.
Allargando l’analisi all’Europa geografica emerge un quadro variegato:
in Svizzera, ad esempio, i TAN sono inferiori a quelli italiani e, per
un tasso fisso, partono da 2,48%, mentre va decisamente peggio
oltremanica, nel Regno Unito, dove partono da 3,76%.
Oltre i confini europei
Lo studio di Facile.it e Mutui.it,
però, non si è limitato ad esaminare i Paesi europei, ma ha anche indagato le
condizioni applicate ai finanziamenti in altre parti del mondo.
Al di fuori del Vecchio
Continente, nelle regioni oggetto di analisi, è stata registrata una
crescita generalizzata dei tassi sui mutui, ma in queste aree gli indici
sono ben al di sopra di quelli rilevati in Italia.
Negli Stati Uniti d’America,
ad esempio, i TAN offerti per un mutuo fisso partono da 5,25%, mentre lo
scorso anno si trovavano proposte comprese tra il 2,25% e il 3,12%. Anche in Australia
l’incremento è stato notevole e i tassi per un mutuo fisso partono dal 4,59%;
erano sotto il 2% lo scorso anno.
Davvero proibitivi, se
paragonati con quelli del nostro Paese, i tassi del Brasile; qui il
mutuo fisso viene indicizzato a partire dal 9%. Valori ancora più alti
in Russia dove, in media, i tassi fissi viaggiano intorno al 10,8%.
«La scelta da parte delle
principali banche centrali di aumentare il costo del denaro ha avuto una
ricaduta sui tassi dei mutui, che sono tornati a crescere in tutti i Paesi
analizzati», spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento
di Facile.it. «La variazione,
però, non è solo riconducibile alle politiche monetarie delle banche centrali,
che possono condizionare solo una delle componenti del tasso; l'altra variabile
è lo spread bancario, che invece è influenzato da fattori diverse in ogni
stato, tra cui le dinamiche competitive tra gli istituti di credito. Questo spiega, ad esempio, il perché anche
all’interno della stessa UE vi siano tassi così differenti».
Immagine ©
Apichet
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