Jasmine LoBianco: i mondiali del Qatar tra ipocrisia ed omotransfobia
La modella Jasmine LoBianco, una donna che ha intrapreso il percorso di transizione, si divide tra il lavoro e la sua passione per la moda. Ha assistito allibita all'inizio dei Mondiali di calcio in Qatar e vuole dire sinceramente la sua opinione: "Il mondo del calcio è così ovunque, le lotte contro discriminazione e differenza di genere non sono mai facili, ovunque e in qualsiasi tipo di sport", ha dichiarato.
Ecco alcuni suoi pensieri sullo sport, diversità ed ipocrisia. "Nei Paesi Arabi se dici che sei gay, lesbica, o trans, vai in cella. Avrei preferito che in Qatar accettassero la propaganda del rispetto e , magari, una fascia o una bandiera LGBT+, trans, etc, ma non è stato così. Il 20 Novembre è stata la giornata della omotransfobia, non è facile far accettare questi concetti e non esiste solo il Qatar, anche in Italia è la stessa cosa".
"Se una pallavolista è trans è un problema per molti, oltre alla discriminazione sessuale, c'è anche altro. Se sei uomo. la gente pensa che tu vinca perché sei più forte, ma non tutti sanno che gli ormoni ti inibiscono i muscoli e diventi più fragile di una donna, per esempio. Il calcio, poi, è così ovunque. Io, in ogni caso, avrei sensibilizzato i calciatori e avrei accettato tutte le categorie, sensibilizzando sul tema, ma resta il mio modesto parere, alla fine nessuno si è lamentato".
"Nell'agonismo questi problemi sono rilevanti, la surfista trans viene criticata, così come la pallavolista lesbica. In Qatar noto molta ipocrisia, anche durante i Mondiali di calcio, con questa promozione di valori sulle diversità che non è reale".
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