Nel 2017 sono state 700.000
le abitazioni ristrutturate approfittando dei tassi particolarmente vantaggiosi
e delle detrazioni previste dalla legge (Fonte: Scenari Immobiliari). Molti italiani
hanno scelto di chiedere in prestito a banche o finanziarie la somma necessaria
per affrontare i lavori e, secondo l’osservatorio di Facile.it, quando si parla di
ristrutturazioni, la richiesta media* è stata pari a circa 16.000 euro per i prestiti personali, 88.500 euro per i mutui. Ma quando conviene scegliere l’una o
l’altra tipologia di finanziamento e come fare per evitare di pagare più del
dovuto? Ecco i 10 consigli di Facile.it.
1. Quanto chiedere. Il primo punto da valutare è quanto richiedere a banche e società
del credito; in generale può convenire orientarsi verso un prestito personale se il taglio
del finanziamento è più contenuto anche se, di fatto, è possibile richiedere
sino a circa 70 mila euro. I mutui
per ristrutturare, invece, sono la soluzione più indicata per chi mira a importi maggiori; non ci sono valori
minimi e ogni istituto applica le proprie politiche, ma normalmente il credito
viene concesso a partire dai 30.000 euro.
2. Quale tasso
considerare? Per valutare e confrontare le due tipologie di
finanziamento è fondamentale il tasso. Non fermiamoci però al solo TAN (Tasso
Annuo Nominale) e, piuttosto, teniamo in considerazione il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che include tutti i costi
connessi al finanziamento, come le spese di istruttoria o perizia. Nello
specifico, per i prestiti personali** per ristrutturazione, a seconda dell’importo
e della durata, le migliori offerte hanno un TAEG che oscilla, attualmente, tra
il 5,44% e il 7,98%. Per un mutuo
ristrutturazione prima casa**, invece, bisogna scegliere tra tasso variabile (migliori TAEG tra lo
0,78% e lo 0,83%) o fisso (migliori
TAEG tra l’1,50% e il 2,08%).
3. I costi accessori cui
fare attenzione. Abbiamo detto che sul costo complessivo del finanziamento gravano anche altri
elementi, ma quali sono e quali le
differenze tra i costi connessi ai prestiti e quelli legati ai mutui per
ristrutturazione? Per il prestito
personale sono da considerare, generalmente, le spese di istruttoria, di incasso
e gestione rata, quelle di notifica e di chiusura pratica, l’imposta di bollo,
e, se previsti, eventuali costi iniziali o assicurativi. Per i mutui
ristrutturazione, invece, la lista non finisce qui e, quindi, le spese
aumentano. In aggiunta ai costi sopra indicati, bisogna considerare il perito (in media il suo intervento
costa tra i 200 e i 300 euro, variabili anche in funzione del numero di perizie
necessarie) e l’atto (il cui costo è legato al valore dell’iscrizione
ipotecaria) che il notaio dovrà
redigere per finalizzare il mutuo. Bisogna mettere in conto anche i costi relativi
all’assicurazione scoppio e incendio,
obbligatoria per l’ottenimento di un mutuo ristrutturazione. Attenzione perché
se l’abitazione è già coperta da una polizza di questo tipo, è necessario verificare
che abbia le caratteristiche richieste per il nuovo finanziamento o, in caso
contrario, occorre stipularne una nuova.
4. Le garanzie richieste
sono diverse. Per entrambi i finanziamenti è necessario, in
primis, che il richiedente abbia un reddito
fisso di importo sufficiente a sostenere le rate da rimborsare. Se per il
prestito personale questo rappresenta, nella maggior parte dei casi, l’unico
requisito richiesto, per il mutuo ristrutturazione, invece, è necessaria anche
una garanzia reale, rappresentata dall’iscrizione dell’ipoteca sull’immobile
che si intende ristrutturare. Resta valido, per i mutui così come per i
prestiti, che qualora l’istituto erogante lo ritenesse necessario, potrà
richiedere ulteriori garanzie.
5. Le tempistiche di
erogazione variano notevolmente. Un punto di
forza dei prestiti personali sono
propri i tempi rapidi di erogazione,
che variano generalmente tra le 24 ore e
i 15 giorni; se il vostro nemico è il tempo, questa è senz’altro la strada
più veloce da percorrere. Il mutuo ristrutturazione, invece, segue il normale
iter di un mutuo tradizionale per l’acquisto casa che è notoriamente più lungo;
solo per passare dall'istruttoria della pratica all'erogazione occorrono, in
media, circa 60 giorni.
6. Potrebbe essere utile
un mutuo SAL? Altra differenza tra mutuo e prestito ristrutturazione
è rappresentata dalla modalità di
erogazione; con il prestito la somma viene sempre concessa in un’unica soluzione,
mentre per il mutuo le opzioni sono due. In alcuni casi, soprattutto se
l’importo richiesto è contenuto rispetto al valore complessivo dell’immobile, la
banca potrebbe concede la somma in un’unica soluzione, al pari di un prestito
personale; se invece l’importo richiesto è elevato, o addirittura superiore al valore
che ha l’abitazione prima dei lavori di ristrutturazione, l’istituto di credito
potrebbe proporre un cosiddetto mutuo
SAL (Stato Avanzamento Lavori). Si tratta di una particolare formula di finanziamento
che prevedere l’erogazione dell’importo in
diverse tranches, ognuna rilasciata dalla banca solo dopo che un perito abbia
accertato il nuovo valore acquisito dall'immobile all’avanzare dei lavori.
7. Come scegliere la
durata. Il prestito personale ha una durata massima
di 10 anni e per questo motivo viene
generalmente preferito per finanziamenti contenuti; il mutuo ristrutturazione,
di contro, può arrivare anche a 30-35
anni. La scelta della durata del finanziamento deve quindi essere fatta in base
all’importo complessivo che si vuole chiede, all’ammontare della rata mensile
che si può sostenere e, non ultimo, all’età del richiedente. In generale è bene
considerare che più è lungo il
finanziamento, maggiore sarà il tasso di interesse applicato, ma il peso
della rata mensile, essendo spalmato su un periodo maggiore, risulterà minore.
Il mutuo resta, di fatto, l’unica strada percorribile se si vuole ripagare il
debito in più di 10 anni. Se invece la durata è particolarmente breve, potrebbe
convenire optare per un prestito personale, i cui costi accessori risultano
minori.
8. Cosa portare in detrazione.
Sul fronte delle agevolazioni fiscali è il mutuo ristrutturazione prima casa ad
uscire vincitore; se richiesto per l’abitazione principale, questo dà diritto a
una detrazione annua Irpef del 19%
degli interessi pagati sul mutuo (importo massimo su cui calcolare la
detrazione: 2.582,25 euro). Il prestito personale, invece, non dà diritto ad
alcuna detrazione. Per il proprietario rimane valida (indipendentemente dal
fatto che si opti per un prestito personale, un mutuo, o persino attingendo dai
propri risparmi) la possibilità di godere delle detrazioni fiscali legate all’intervento di ristrutturazione. In
questo caso, se i lavori rientrano tra quelli previsti dalla legge, il
proprietario può richiedere una detrazione Irpef pari al 50% del valore dell’intervento,
fino ad un massimo di 96.000 euro, che verrà applicata nei 10 anni successivi
alla ristrutturazione.
9. Cosa fare se la casa
ha già un mutuo ipotecario? Cosa accade se sulla
casa da ristrutturare grava già un mutuo ipotecario? Due le alternative: se il proprietario vuole
richiedere un nuovo mutuo, e non dispone di altre garanzie reali, la banca
potrebbe proporre un mutuo sostituzione
con liquidità per ristrutturazione, soluzione che consente di sostituire il
primo finanziamento con uno nuovo
che include anche una quota di liquidità aggiuntiva da utilizzare
per i lavori. In questo caso, però, attenzione
alle somme richieste: l’istituto di credito non concederà un nuovo
finanziamento se l’ammontare complessivo supera l’80% del valore dell’immobile.
La seconda soluzione è il prestito personale che, come spiegato, non necessita
di garanzie reali per essere concesso anche se, prima di dare l’OK, la società
del credito verificherà che il richiedente abbia una capacità reddituale tale da permettergli di sostenere le rate dei
finanziamenti in corso.
10. Penali ed estinzione
anticipata. Per entrambi i finanziamenti il debitore può
decidere di estinguere il debito, totalmente o in parte, prima della sua
scadenza naturale. A partire da febbraio 2007, per il mutuo ristrutturazione
prima casa, la banca non può applicare
alcuna penale per l'estinzione anticipata; nel caso di prestito personale, invece, attenzione perché a seconda del
contratto sottoscritto, potrebbe essere previsto il pagamento di un indennizzo, compreso tra lo 0,5% e l’1% del
valore del prestito, a favore della società che lo ha concesso.
* Per i prestiti personali, l’analisi è stata realizzata su un
campione di 53.506 richieste presentate tramite Facile.it e Prestiti.it tra l’1
gennaio 2017 e il 31 dicembre 2017. Per i mutui, l’analisi è stata realizzata
su un campione di oltre 30.000 richieste presentate tramite Facile.it e
Mutui.it tra l’1 aprile 2017 e l’11 aprile 2018.
** Calcoli effettuati su Facile.it in data
11/04/2018 ore 17.00. Per il prestito personale finalità ristrutturazione sono
stati considerati i profili: importo richiesto 16.000 euro da restituire in 2 e
10 anni. Per il mutuo ristrutturazione tasso variabile e fisso sono stati
considerati i profili: importo richiesto 88.500 euro, valore immobile 200.000
euro, da restituire in 15 e 30 anni.
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