Sono circa 2,4
milioni i mutuatari italiani che
sono riusciti a estinguere il debito con la banca ben prima della
scadenza naturale del finanziamento.
È questo il primo dato emerso dall’indagine commissionata da Facile.it
e Mutui.it a mUp Research che, per
analizzare più a fondo il rapporto tra mutuatari e banche, con l’ausilio di
Norstat ha interrogato un campione rappresentativo della popolazione nazionale
in età compresa tra i 40 e i 74 anni*.
Dopo quanto tempo si dice addio al mutuo
Chi è
riuscito a estinguere anticipatamente il mutuo ottenuto per l’acquisto della casa, si legge nell’analisi, ha
impiegato in media 9,3 anni,
tempistica molto inferiore alla durata media di questa tipologia di
finanziamento, pari a circa 23 anni.
Analizzando
più da vicino i valori emerge che, nel
27% dei casi, il mutuo estinto anticipatamente è stato chiuso entro i primi
cinque anni dalla stipula, il 45% ha impiegato tra i 6 e i 10 anni mentre
il 26% tra gli 11 e i 20 anni. Interessante notare, inoltre, come le
tempistiche medie di estinzione anticipata varino a seconda della zona
d’Italia; i mutuatari del Nord Est
risultano essere i più veloci (8,4 anni), mentre al Sud e Isole i tempi si allungano superando, in media, i 10 anni.
Quando conviene chiudere prima e quando no
«Estinguere
un mutuo anticipatamente non sempre conviene e tale scelta va ponderata con
attenzione», spiega Ivano Cresto,
responsabile BU Mutui di Facile.it. «Innanzitutto
bisogna considerare la presenza di eventuali penali; se il mutuo è stato
stipulato dopo il 2 febbraio 2007 non ci sono, ma chi ha ottenuto il
finanziamento prima di quella data potrebbe, in caso di estinzione anticipata, vedersi
addebitato un costo extra calcolato in misura percentuale sul debito residuo,
con aliquota che varia in funzione della tipologia di tasso, dell’anno di
sottoscrizione e del numero di rate mancanti.».
La maggior parte dei mutui italiani prevede,
inoltre, un piano di ammortamento detto alla francese nel quale la quota
di interessi che grava su ogni rata è alta all’inizio del finanziamento e diminuisce
nel corso del tempo. Per questo motivo l’estinzione anticipata potrebbe essere
particolarmente vantaggiosa solo se fatta nei primi anni dalla stipula, quando
gli interessi che gravano sul mutuatario sono maggiori. In caso contrario
potrebbe essere più conveniente, valutando opportunamente tassi debitori
e creditori, investire altrove la liquidità disponibile e continuare a pagare le
rate del mutuo sino al termine naturale del finanziamento.
TFR, eredità, aiuto dei genitori. Ecco come
si fa ad estinguere in anticipo
Facile.it ha
voluto quindi indagare quali sono le ragioni più comuni grazie alle quali gli
italiani sono riusciti a estinguere il mutuo prima della scadenza. Nel 25,7% dei casi il finanziamento è stato
saldato anticipatamente grazie all’utilizzo
di altri risparmi che i mutuatari stessi, in prima battuta, avevano deciso
di non impiegare nel mutuo.
Nel 13,3% dei casi i mutuatari hanno potuto
estinguere in anticipo il debito destinando alla banca la liquidazione percepita dai genitori in pensione, mentre quasi altrettanti
hanno dichiarato di aver investito il
proprio TFR, ottenuto a seguito di un licenziamento o cambio d’azienda.
L’11,3% lo ha
estinto solo dopo aver venduto altre proprietà mentre poco più di 1 (ex)
mutuatario su 10 ha dichiarato di aver chiuso il mutuo in anticipo grazie ad un’eredità.
* Metodologia: n.865 interviste CAWI con
individui su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta in
età 40-74 anni. Gli intervistati sono stati raggiunti tramite l’invio di
un’email di istruzioni e di invito alla compilazione e hanno avuto accesso al
questionario solo se qualificabili nel target stabilito per questa indagine.
Indagine condotta nel giugno 2018
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