I
primi impianti hanno già inaugurato la stagione sciistica e sono molti gli
italiani che, pensando alle imminenti vacanze, hanno intenzione di trascorrere
uno o più giorni in montagna; secondo un’indagine realizzata per Facile.it
da mUp Research
insieme a Norstat*, quest’anno almeno 1 italiano su 3 farà una gita in vetta e più di 10 milioni hanno in programma di
praticare uno sport invernale.
Con
un bacino di soggetti assicurabili così ampio, non sorprende che sempre più
compagnie assicurative propongano prodotti specifici e Facile.it
ha analizzato questo mercato calcolando come già oggi, secondo le stime del comparatore, abbia
un valore potenziale da capogiro: oltre 94 milioni di euro.
Secondo l’indagine la durata media delle vacanze in
montagna sarà di 6 giorni, mentre la media del costo giornaliero di un’assicurazione
per chi pratica sport invernali è pari a 9 euro. Considerando che, ancora una
volta tramite i dati del sondaggio condotto da mUp
Research e Norstat, il numero dei turisti della montagna che dichiarano di sottoscrivere
questo tipo di polizza è pari a 1,8 milioni di individui, il calcolo è presto
fatto ed è addirittura conservativo dal momento che se si considerasse anche l’universo
di chi oggi non acquista alcuna assicurazione per questo genere di attività, ma
pratica sport invernali, si arriverebbe a 5,7 milioni di individui e, in potenza,
ad un valore di mercato stimato pari ad oltre 291 milioni di euro.
«Quelli legati agli sport invernali sono
prodotti assicurativi proposti, in alcuni casi, all’interno delle cosiddette polizze
viaggio, in altri, come coperture ad hoc per chi va in montagna e pratica sport
sulla neve», spiega Lodovico Agnoli,
responsabile new business di Facile.it. «Queste
assicurazioni normalmente includono non solo la responsabilità civile verso
terzi, ma anche gli infortuni personali e il rimborso dello skipass o delle lezioni
di sci non godute.».
Sono
ancora molti però, almeno 3,8 milioni secondo i dati dell’indagine, coloro che pur praticando attività
sportiva sulla neve partono senza alcuna
copertura assicurativa. I meno prudenti sembrano essere
gli italiani con età compresa tra i 25 e i 34 anni; tra loro quasi 1 su 2 non si
assicura da eventuali imprevisti ad alta quota. Dal punto di vista geografico,
invece, non sorprende che si tratti di coperture assicurative più diffuse, percentualmente,
nelle regioni del Nord Ovest e del Nord Est.
Ma quali tutele offrono queste polizze? Le coperture base, oltre alla responsabilità
civile in caso di danni causati a terzi durante la pratica di sport, garantiscono
l’assicurato anche da eventuali infortuni personali subiti durante l’attività
sportiva (ad esclusione di quelli avvenuti in ambito agonistico). Sono
coperte le principali discipline sulla neve come sci, sci di fondo, snowboard,
slittino, slitta con cani, racchette da neve, motoslitta, ma anche altre come il
pattinaggio su ghiaccio. Alcune polizze arrivano a includere anche sport
estremi o attività come l’eli-sci o lo snow-kiting; attenti, però, perché la lista
può variare da società a società e alcuni sport potrebbero richiedere
un’estensione di garanzia.
In caso di infortunio, la compagnia rimborserà le spese
sostenute dall’assicurato per le prestazioni sanitarie urgenti; rientrano
tra queste, ad esempio, gli interventi medici, il ricovero e i farmaci che, se
non disponibili in loco, verranno recuperati e spediti dall’assicurazione. E ancora,
i costi per il trasferimento in strutture ospedaliere idonee e, se ci si trova
all’estero, il rimpatrio anticipato dell’assicurato e di un accompagnatore.
In caso di incidente, inoltre, alcune assicurazioni arrivano
a rimborsare anche gli eventuali costi sostenuti per la ricerca
dell’assicurato qualora disperso e quelli relativi al suo salvataggio;
se necessario, copre anche i costi d’intervento di mezzi speciali come slitte
o elisoccorso.
Molto utile se si va in settimana bianca è la copertura che
interviene qualora l’impianto sciistico restasse chiuso causa troppa, o
troppo poca neve; non potrà far nulla contro le condizioni metereologiche sfavorevoli,
ma almeno rimborserà i costi legati al mancato utilizzo delle strutture e le
eventuali spese di trasferimento verso un luogo alternativo più idoneo.
E se ci si fa male sulle piste, tanto da compromettere la
vacanza, la compagnia potrebbe addirittura rimborsare il costo dello skipass e
delle lezioni di sci non godute. Se invece fosse l’attrezzatura a rompersi, in
tal caso l’assicurazione andrebbe a rimborsare i costi sostenuti per noleggiare
una strumentazione sostitutiva.
* Metodologia: n. 1.015 interviste CAWI
con un campione rappresentativo della popolazione adulta, in età 18-74 anni,
sull’intero territorio nazionale. Indagine condotta tra il 15 e il 18 novembre
2019.
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