A
partire dal 1° ottobre le tariffe luce e gas del mercato tutelato sono aumentate
sensibilmente, rispettivamente del 15,6% e del’11,4%; per evitare il salasso,
quindi, molti italiani si attiveranno per cambiare operatore energetico, ma è
proprio in periodi come questi che i tentativi di truffa si moltiplicano
e, pertanto, è necessario prestare particolare attenzione. I costi energetici,
in realtà, sono già da tempo tra le spese meno amate dagli italiani; come emerso
da una recente indagine* commissionata da Facile.it
a mUp Research e Norstat, il 61% degli intervistati ha
dichiarato di voler tagliare la bolletta elettrica mentre poco meno, il 52%,
vorrebbe ridurre quella del gas. Percentuali destinate a salire alla
luce dei recenti rincari tariffari del mercato tutelato che, secondo gli ultimi
dati ufficiali, conta ancora circa 15.000.000 di clienti.
Per
evitare che gli italiani alla ricerca di un nuovo operatore energetico cadano vittima
di raggiri, Facile.it ha redatto un breve vademecum per riconoscere i principali
pericoli e mettersi al riparo dai tentativi di truffa.
1)
Il pericolo ha mille volti
Quando si parla di bollette luce e gas,
è bene prestare attenzione su più fronti perché le frodi possono colpirci in
modi, e attraverso canali, molto diversi
tra loro. Ci sono truffatori che tentano il primo approccio attraverso un’e-mail
che, in risposta ad essa o dopo aver cliccato su un link, chiede di inserire
dati personali; ci sono altri malintenzionati che provano a carpire informazioni
telefonandovi a casa o sul cellulare
o, addirittura, frodatori che si
presentano alla porta di casa suonandovi il campanello.
In ogni caso, ponete attenzione a come
il presunto addetto si interfaccia con voi: prima di tutto deve qualificarsi in
modo tale che voi possiate verificarne l'identità e l'effettiva appartenenza
allo staff dell'azienda per la quale dice di contattarvi.
Dovete poi rifiutare nel momento
in cui qualcuno vi dovesse suonare il campanello senza un appuntamento
chiedendovi di entrare; non è così che operano le aziende del settore e, mai ed
in nessun caso, i fornitori di luce o gas permettono ai propri addetti di riscuotere
denaro contante dai clienti durante appuntamenti a domicilio. Se dovesse
succedere…metteteli fuori dalla porta.
2)
Non sempre la fretta porta a vantaggi
Più di 1 volta su 2
(60% dei casi), come emerge dalla ricerca di mUp Research per Facile.it,
il motivo che spinge i clienti a cercare un nuovo fornitore di luce e gas è la ricerca di un prezzo migliore rispetto
a quello che si sta pagando. I truffatori sfruttano questa opportunità per
attirare l’attenzione dei clienti insoddisfatti, cercando di convincerli che
l'azienda con cui hanno in essere il contratto stia per aumentare le tariffe
applicate o che sia ormai prossima al fallimento, portando a danni economici e
pratici molto gravi.
In questo caso, il consiglio più
importante è quello di non farsi mai prendere dalla fretta. Qualsiasi proposta
vi venga fatta deve essere accompagnata da un contratto scritto, che vi
deve essere inviato in modo tale da analizzarlo con calma e verificare, grazie
anche agli sportelli di aiuto dell'Autorità di Regolazione per Energia
Reti e Ambiente (ARERA), sia la correttezza delle informazioni offerte, sia che
la società proponente abbia l’autorizzazione ad operare e sia regolarmente
riconosciuta dall'autorità.
·
Per contattare ARERA ci si può servire
di uno qualunque dei canali indicati in questa pagina: https://www.arera.it/it/callcenter.htm
·
Per verificare gli operatori basta controllare
l'elenco che ARERA ha pubblicato per la consultazione, diviso secondo vari
parametri, a questo link: https://www.arera.it/ModuliDinamiciPortale/reportistica/compilaRicerca
3)
Attenzione ai codici
In cima ad ogni bolletta si trova
sempre lo stesso codice alfanumerico, anche se nel corso del tempo avete
cambiato fornitore.
Questo codice, che si chiama POD per l'energia elettrica e PDR per il gas, identifica in modo
univoco la fornitura e, in qualche maniera, è ciò che protegge la vostra utenza: dato che senza
di esso nessuno può procedere ad un cambio di operatore, è proprio la prima
informazione che i malintenzionati cercano di carpire all'ignaro cliente.
Chi vi fornisce l’energia non ha senso
che vi chieda di dargli il vostro codice POD o PDR perché dovrebbe già
conoscerlo, quindi nel momento in cui si dovesse presentare un presunto rappresentante
dell'azienda a richiedere questa informazione, fate subito suonare il
campanello di allarme e chiudete ogni tipo di relazione.
4)
Attenzione alle voci della bolletta e a quello che dite
In primo luogo, ricordatevi sempre che un contratto di utenza
è valido soltanto nel momento in cui esiste
una doppia conferma da parte vostra; conferma che l’azienda è obbligata a
chiedervi e che voi potrete rilasciare sia in forma scritta sia tramite
registrazione audio. Fate particolare attenzione a non rispondere mai con
monosillabi o frasi troppo semplici, (Sì,
No, Lo confermo) se dovessero chiamarvi da un call center che vi
insospettisce, perché queste parole potrebbero essere registrate e “rimontate”
ad hoc per simulare una vostra
approvazione al cambio di fornitore.
In secondo luogo, fate molta attenzione
quando ricevete la bolletta: non limitatevi a guardare l’importo da pagare, ma osservate
anche le voci che concorrono al totale; se appaiono diciture come
“cessazione contratto” o altre che vi insospettiscono contattate subito il
fornitore e, se il caso, sia l’autorità Garante della concorrenza sia l’ARERA.
5)
Se avete sbagliato, non abbiate paura; si può sempre rimediare
Se siete già caduti nella trappola, per ingenuità o distrazione, non perdetevi d’animo perché ci sono diversi
modi per uscirne. Prima di tutto potete disconoscere il contratto inviando
formale reclamo nel caso in cui abbiate modo di dimostrare che la firma sul
contratto non è vostra o vi sia stata estorta con l’inganno. In questo caso non
solo avete tutto il diritto di non pagare la bolletta, ma potete anche sporgere
denuncia all’Autorità Garante pretendendo, inoltre, che il fornitore presso cui
siete stati registrati vi riporti immediatamente nelle fila del precedente.
Nel caso in cui, invece, abbiate
semplicemente cambiato idea, potete recedere dal contratto senza alcuna penale
o obbligo di dare motivazione della vostra scelta, avvalendovi del cosiddetto “diritto
di ripensamento”. Attenti,
però, che in questi casi ci sono tempi ben definiti da rispettare: massimo 14 giorni dalla firma dell’accettazione della proposta se si tratta di una vendita
a domicilio o dall’invio della conferma scritta o della registrazione della
conferma vocale con ricezione dei codici di accesso al sito del venditore se la
vendita è avvenuta tramite telefono. Nel caso in cui, invece, il nuovo fornitore
ometta di comunicare le modalità di esercizio del diritto di ripensamento il
termine sarà di 12 mesi.
* Metodologia:
n. 1.009 interviste CAWI con un campione rappresentativo della popolazione
adulta, in età 18-74 anni, sull’intero territorio nazionale. Indagine condotta
tra il 13 e il 15 luglio 2020.
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