Komatsu San, il 5 marzo arriva "Via da qua"
Il 5 marzo esce "Via da qua", il nuovo singolo dell'artista bergamasco Komatsu San. Questa volta Komatsu San utilizza sonorità dolci, un arpeggio di chitarra o di synth... ma anche in "Via da qua" l'energia non manca.
Come è nata questa canzone?
A novembre 2020, nel periodo che ha preceduto il secondo lockdown ed era appena uscita "Violent City". Dopo un pezzo come quello sentivo il bisogno di creare qualcosa di più "umano" e meno club-oriented, di esprimere un po' di emotività e di sperimentare con dei ritmi e delle sonorità più classiche. In un paio di giorni di full immersion in studio ho prodotto e registrato "Via da qua"... e ora è online!
Hai come sempre scritto, arrangiato e prodotto tutto da solo?
Circa... Il sample del giro di chitarra lo devo ad Alex Britti. Non ho l'aria di uno che ascolta Alex Britti? Non mi conoscete davvero. Scherzi e chitarra a parte si, ho interamente scritto, arrangiato e prodotto "Via da qua".
Il testo parla d'amore, ma non è er fortuna, la solita canzone d'amore all'italiana. A un certo punto nel testo, dici "regretti" e dici "Only Fans"... Ci spieghi cosa intendi?
Regretti è frutto dell'italianizzazione del termine inglese "regrets", rimpianti. È una sorta di neologismo nato online qualche anno fa e spesso mi capita di usarlo nella quotidianità (come tutti i neologismi nati online dopotutto). Onlyfans invece è un sito che offre un servizio legato alla vendita di media ad abbonamento (fra privati). I contenuti maggiormente venduti sono a sfondo pornografico, da qui la frase della canzone.
Hai altri progetti musicali già in cantiere?
Una cosa che non mi manca mai è la creatività e la voglia di sperimentare. Oltre ai miei canonici singoli che ormai rilascio regolarmente sto iniziando a lavorare a un progetto più corposo e coeso oltre che a collaborazioni e remix per altri artisti. Non vedo l'ora di rilasciare tanta nuova musica!
Che musica stai ascoltando di più in questo periodo?
Al momento sto riascoltando tutti gli album che hanno segnato la storia recente della trap e del southern rap, dall'inquietante chopped and screwed di DJ Screw alle moderne produzioni ultra-catchy di Playboi Carti e Pierre Bourne.
I social li usi più per divertirti o esprimerti artisticamente, oppure per portare avanti la tua battaglia una più serena visione dell'identità di genere?
Un misto fra le due cose. Mi piace interagire con le persone che mi seguono e renderle partecipi di cosa sto facendo a livello musicale o anche solo postando qualche Tik Tok per divertimento. Cerco però di sfruttare la piccola visibilità che ho anche per sensibilizzare su alcuni argomenti, tipo l'identità di genere per l'appunto.
Agli artisti di successo "si perdona tutto" (il caso David Bowie insegna), ma com'è la situazione? I tuoi coetanei e i più giovani sembrano molto più aperti, ma la situazione come la vedi?
I miei coetanei sono in genere più aperti, ma la mia generazione si porta ancora dietro alcuni demoni del passato che spero verranno eradicati col tempo e la lotta. Diciamo che in generale c'è molta più coscienza rispetto anche solo alla media dei nati nella prima metà dei 90s, ma ciò non significa che tutti i Gen Z siano liberi da pregiudizi.
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