La situazione economica in Italia sta vivendo un
momento particolare; dopo un lungo periodo in cui le Banche hanno giocato al
ribasso con i tassi di interesse, con gran beneficio per i consumatori, da
pochi giorni alcuni istituti hanno ritoccato al rialzo gli spread applicati ai
mutui a tasso fisso con un incremento vicino allo 0,1%. Oltre a questo,
l’attualità politica ha fatto tornare sotto i riflettori l’andamento di un
altro spread, quello fra Btp e Bund, e sono molti gli italiani che, spaventati
dalle possibili conseguenze legate all’aumento dell’indice, temono
ripercussioni sulle proprie finanze, non ultimo un aumento delle rate del
mutuo. Ma quali sono i legami tra spread Btp-Bund e mutui, quali le possibili
conseguenze su mutuatari o aspiranti tali e ancora, i due fenomeni sono
connessi fra loro? Ecco l’analisi di Facile.it.
Cosa cambia
per chi ha già un mutuo
«Per
rispondere alla prima domanda, la connessione fra mutui e spread Btp – Bund, è
necessario affrontare l’argomento da due differenti prospettive;» - spiega Ivano
Cresto, Responsabile mutui di Facile.it - «quella
di chi il mutuo lo ha già e quella di chi, invece, ha intenzione di chiederlo
in futuro.».
«I primi»
continua Cresto «possono tirare un
sospiro di sollievo. Sia se hanno sottoscritto un finanziamento a tasso fisso -
che in quanto tale garantisce una rata costante per tutta la durata del
contratto - sia se hanno scelto il tasso variabile perché, in questo caso, a
guidare l’andamento e le variazioni degli interessi è l’Euribor; indice non
connesso all’andamento dello spread Btp-Bund».
L’Euribor è legato, da un lato ai tassi a cui un
panel di banche europee si scambiano denaro tra loro e, dall’altro, al tasso
sui depositi stabilito dalla BCE. «Paradossalmente»,
sottolinea Cresto «visto che
l’Euribor è dipendente dalla politica dei tassi applicata dalla BCE, qualora lo scenario di tensione dei
mercati dovesse prolungarsi e contagiare altri Paesi europei, la Banca potrebbe
addirittura decidere di intervenire ulteriormente sugli indici, se non per
ridurli – visto che sono ormai da tempo in negativo – quantomeno per rimandarne
l’aumento che, stando alle previsioni, potrebbe arrivare a partire da settembre
2019».
Cosa cambia
per chi ha intenzione di chiedere un mutuo
Lo scenario potrebbe invece cambiare se si prendono
in considerazione i mutui che verranno erogati in futuro. Questi effettivamente
scontare un aumento dei tassi di
interesse, così come spiega Cresto «quello
che accadrà ai nuovi mutui dipenderà molto da quanto lo spread Btp-Bund
aumenterà e, soprattutto, dal periodo di tempo in cui rimarrà alto. È comunque
possibile ipotizzare un aumento dei tassi di interesse per i mutui che verranno
erogati in futuro, ma anche in questo caso il rincaro non sarà determinato direttamente
dall’andamento dello spread Btp-Bund, né tantomeno dall’aumento di Euribor o
Eurirs, quanto piuttosto dalla politica applicata dalle singole banche».
Il costo del mutuo che il cliente deve sostenere, è
bene ricordarlo, è determinato da due componenti; il tasso derivante dagli
indici europei (Eurirs o Euribor a seconda che si tratti di un tasso fisso o di
uno variabile) e lo spread bancario, diverso
da quello BTP – Bund, rappresentante una maggiorazione dell’interesse che
definisce il guadagno che l’istituto di credito otterrà dal finanziamento.
Sebbene non in modo diretto ed immediato, un legame
tra lo spread bancario e quello Btp – Bund esiste.
Negli ultimi anni il mercato italiano dei mutui,
grazie anche alla diffusione delle surroghe e ad una più serrata competizione
tra gli istituti di credito, è stato caratterizzato da una graduale riduzione,
se non in alcuni casi addirittura l’azzeramento, degli spread bancari (e dei
guadagni) dei singoli istituti sui finanziamenti erogati ai privati per
l’acquisto di un immobile.
Se lo spread BTP - Bund dovesse rimanere alto a
lungo, il costo del denaro sarebbe maggiore e questo potrebbe avere delle
conseguenze negative sui bilanci delle banche che, per far fronte alla
situazione, potrebbero decidere di aumentare il loro margine di guadagno sui
mutui e quindi aumentare gli interessi pagati dai futuri mutuatari.
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