Gli italiani riescono
veramente a risparmiare? E se sì, quanto e su quali spese? In occasione dell’apertura
del suo Store di Milano, Facile.it ha risposto a
queste e altre domande grazie a un’indagine realizzata su un campione
rappresentativo della popolazione adulta*.
Il primo dato emerso è che nel 2018 il 40,9%
degli italiani non è riuscito a risparmiare; se si guarda invece a coloro che sono riusciti a mettere da parte
qualcosa riducendo le principali voci di spesa familiare (utenze, assicurazioni
e prodotti finanziari), il risparmio
medio è stato pari a 620 euro.
Tra spese e
desideri, quanto e dove si risparmia?
Fra le spese familiari prese in esame, quelle che nell’ultimo anno,
almeno psicologicamente, hanno inciso maggiormente sugli italiani - secondo
l’indagine condotta per Facile.it da mUp
Research con l’ausilio di Norstat
- sono state l’RC auto (66,3%), la bolletta dell’energia elettrica (65,6%)
e quella del gas (58,7%).
E se l’RC auto è una delle voci su cui gli italiani hanno imparato a
risparmiare maggiormente (11.2 milioni quelli
che l’hanno fatto nel 2018), solo il 15,7% e il 13,1% dei rispondenti ha invece
dichiarato di essere riuscito a ridurre il peso della bolletta elettrica e
quella del gas; percentuali basse se si considera che le due voci di spesa occupano
rispettivamente il primo e terzo posto nella lista dei costi che le famiglie
desiderano tagliare con il 70,4% ed il 60,9%.
Gli italiani sono poi sempre più attenti anche a voci di spesa fino a
qualche tempo fa poco considerate; 8.3 milioni
i consumatori che sentono il bisogno di diminuire i costi della Pay TV, mentre 7.9 milioni vorrebbero ridurre quelli legati al conto corrente.
Assicurazioni. Non solo più
RC auto
Analizzando le abitudini degli italiani in tema di assicurazioni emerge
che sono 34.4 milioni quelli che hanno sottoscritto
almeno una polizza nell’ultimo anno. E se l’RC auto risulta essere la più
diffusa (96,8%), sono molte le persone che hanno scelto di tutelarsi con altre
coperture.
5.9 milioni di italiani hanno optato per una polizza vita; 5.1 milioni per un’assicurazione
infortuni o sanitaria, 3.9 milioni hanno sottoscritto l’RC capofamiglia e 3.7 milioni hanno
scelto di proteggere la propria abitazione con una polizza casa.
Altri prodotti assicurativi, pur risultando ancora marginali rispetto
al totale delle assicurazioni, raggiungono ormai bacini piuttosto ampi: quasi
1.8 milioni di italiani hanno sottoscritto una polizza viaggio e 1.7 milioni quella per gli animali.
RC auto: perché
si cambia e quanti lo fanno
L’indagine ha poi approfondito il comportamento degli italiani rispetto
all’RC auto, cercando di analizzare quanti siano rimasti fedeli alla propria assicurazione
e quanti, invece, abbiano scelto di cambiare nell’ultimo anno. Quasi un
automobilista su cinque (19%) a fine
contratto ha detto addio alla propria
compagnia assicurativa, un dato in forte crescita se si considera che 10
anni fa solo 1 su 10 prendeva questa decisione.
Perché si cambia? Nell’86% dei
casi è il prezzo troppo elevato la ragione per cui si sceglie di passare ad
un’altra compagnia, mentre nel 13% è il servizio ad essere giudicato non
all’altezza delle aspettative.
Conti
correnti
Il conto corrente risulta
essere un servizio ormai imprescindibile, eppure sono ancora 4.2 milioni gli italiani che hanno
dichiarato di non averne uno; di contro, se si guarda a chi il conto lo l’ha,
oltre un rispondente su quattro dichiara di essere titolare di più conti e
addirittura il 46.3% è titolare di un
conto corrente online.
E se comodità e vicinanza alla
filiale rappresentano ancora il primo elemento nella scelta del proprio conto
corrente, sono 7.3 milioni gli
italiani che utilizzano gli strumenti di
comparazione online per scegliere il prodotto più conveniente.
Che gli italiani stiano pian
piano diventando sempre più attenti e consapevoli nella gestione del budget
familiare lo si evince anche da un altro dato; il 26,1% di coloro che hanno più di un conto corrente dichiara di aver
fatto questa scelta appositamente per poter utilizzare l’uno o l’altro in base
alle tariffe delle singole operazioni e poter così risparmiare.
Attenzione però; sono circa 6.6 milioni gli italiani che
ammettono di non avere chiari i costi del proprio conto.
In media, secondo quanto
emerso dall’indagine, gli italiani lasciano sul conto corrente 6.331 euro anche se il 43,1% dichiara di avere una
giacenza media compresa tra i 1.000 e i 3.000 euro.
Gli italiani risultano essere
tutto sommato contenti del proprio conto, tanto che solo l’8% dei correntisti ha cambiato
istituto di credito nell’ultimo anno e chi lo ha fatto, nel 61% dei casi, è
stato spinto dal prezzo troppo altro, il 40%, invece, ha scelto un’altra banca perché
vittima di un servizio non soddisfacente.
Telefonia mobile
Passando al mondo della telefonia mobile sono due i dati principali che
emergono dall’indagine; il primo è la penetrazione di questo servizio, che ormai
copre il 90% della popolazione adulta, con addirittura il 31,7% dei rispondenti che, al netto di eventuali utenze aziendali, dichiara
di utilizzare più di una sim.
L’altro dato è relativo alla percentuale di clienti che nell’ultimo
anno hanno cambiato operatore: il 36%.
Valore molto alto se confrontato con gli altri servizi presi in esame
dall’indagine. Addirittura, oltre il 14% dei rispondenti ha
dichiarato di aver cambiato compagnia
più di una volta nel corso dello stesso anno.
Perché si cambia? Prezzi
troppo alti (88%), traffico disponibile non sufficiente (23%) o, più in
generale, perché le politiche adottate dalla compagnia non sono apprezzate
(18%). Da notare che se è vero che il 64% dei rispondenti ha mantenuto il
proprio operatore, tra questi quasi uno su tre (30%) lo ha fatto solo perché
non ha trovato un’offerta più conveniente, ma è disposto a cambiare non appena
la troverà.
Fornitura luce
e gas
Il quadro che emerge analizzando i servizi di fornitura luce e gas è di
una soddisfazione solo parziale;
sebbene la percentuale di coloro che hanno dichiarato di voler risparmiare sia
molto elevata (rispettivamente il 70,4% e il 60,9%), quella di chi ha
effettivamente cambiato fornitore è molto bassa (13% e 12%).
Fra chi ha cambiato, la ragione principale è stata il prezzo troppo elevato (66% sia per la
luce sia per il gas), mentre più di uno su cinque (rispettivamente il 24% e il
20%) lo ha fatto per passare dal mercato tutelato a quello libero. Interessante
notare, inoltre, come la poca
trasparenza nelle tariffe sia motivo di cambiamento più sul fronte della
fornitura gas (10%) rispetto all’energia (5%).
Se si guarda invece a coloro che hanno mantenuto lo stesso fornitore,
solo il 59% (luce) e 54% (gas) lo ha fatto perché soddisfatto dell’attuale
compagnia, mentre il 39% e il 43% sono alla ricerca di
offerte migliori e cambieranno non appena riusciranno a trovarle.
Pay TV
La Pay TV si sta sempre più affermando nel Paese e oggi, secondo i
risultati dell’indagine, quasi un italiano
su due dichiara di essere abbonato ad almeno un servizio di Pay TV e, tra
questi, il 44,6% è addirittura abbonato a più di uno. Ma quanto sono fedeli gli
italiani al proprio fornitore? Non molto; secondo i dati un cliente su cinque (20%) ha cambiato nell’ultimo anno.
Le ragioni? In questo caso la prima motivazione è l’insoddisfazione rispetto ai contenuti offerti (51%), seguito dal prezzo troppo alto (45%). Tra chi
invece non ha cambiato, il 40% ammette che lo farà non appena troverà un altro
servizio soddisfacente, il 19% dichiara di aver rimodulato l’offerta del
proprio operatore mentre solo il 18% si considera soddisfatto. Il 5% ha
disdetto il servizio.
* Metodologia: n. 1.023 interviste CAWI con
individui in età 18 anni ed oltre su un campione rappresentativo della
popolazione italiana adulta in età 18-74 anni + n.411 interviste CAWI ad un
campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della
popolazione dell’area metropolitana di Milano. Indagine condotta a novembre
2018.
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