Nuovo Quantitative Easing, taglio dei tassi
sui depositi presso l’Eurotower e aumento della durata delle Tltro; sono questi
alcuni dei punti principali tracciati da Draghi relativamente al nuovo
programma di politiche monetarie adottato dalla Banca Centrale. Ma quali i possibili effetti su mutuatari e
aspiranti mutuatari italiani? Ecco l’analisi Facile.it e Mutui.it.
Cosa
cambia per chi ha già un mutuo
L’annuncio di un nuovo Quantitative Easing per
una durata indefinita, insieme alla volontà della BCE di mantenere i tassi “ai livelli attuali o più bassi” fino
all’avvicinamento dell’obiettivo inflazionistico (2%) è una buona notizia per tutti coloro che
hanno già sottoscritto un finanziamento. «Chi
ha un mutuo variabile potrà
continuare a godere delle condizioni estremamente favorevoli del mercato per un
periodo ancora più lungo di quanto non ci si aspettasse anche solo qualche
giorno fa», spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it. «Chi ha un mutuo a tasso fisso, invece, potrebbe approfittare di una nuova
finestra per surrogare il proprio finanziamento e ridurre così il peso degli
interessi. Guardando ai tassi attuali, chi ha sottoscritto un mutuo a gennaio
2019, surrogandolo oggi potrebbe risparmiare 500 euro l’anno di interessi».
Cosa
cambia per gli aspiranti mutuatari
La volontà della BCE di continuare a
iniettare denaro nel sistema e adottare una politica espansiva per un lungo
periodo di tempo è una buona notizia anche per tutti coloro che stanno
valutando l’acquisto di un immobile. Da un lato l’allungamento della durata
delle Tltro, che potrebbe aumentare la
capacità delle banche aderenti di finanziare l’economia reale; dall’altro il nuovo Quantitative Easing, che potrebbe contribuire ad abbassare
il costo di finanziamento per le banche italiane e che, a loro volta,
potrebbero scegliere di ridurre gli
spread applicati ai nuovi mutui. Da questo punto di vista, un segnale
incoraggiante è arrivato già ieri, dopo l’annuncio della BCE, con lo spread italiano sceso al di sotto dei 140
punti base; qualora i valori dovessero restare a lungo su livelli così
bassi, questo potrebbe generare un effetto virtuoso con conseguenze positive
per le tasche dei futuri mutuatari.
I tassi ai minimi potrebbero non essere sufficienti
Se da un lato
le misure sono una buona notizia lato offerta, bisogna considerare che questo
ulteriore taglio dei tassi nasce dall’esigenza di rilanciare un’economia
europea considerata in difficoltà. Le
misure annunciate dalla BCE potrebbero quindi non essere sufficienti a dare un nuovo
impulso alla domanda di mutui in Italia. «In
questa prima parte dell’anno i tassi dei mutui sono calati facendo segnare
nuovi record storici eppure, secondo i dati ufficiali, le richieste di
finanziamento sono diminuite», spiega Cresto. «Un segnale evidente – così come sottolineato dallo stesso Draghi – di
come le politiche monetarie della BCE, da sole, non siano sufficienti a
rilanciare la domanda e ora spetta alle politiche fiscali adottate dai singoli
stati stimolare il mercato».
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