Nei prossimi giorni milioni di alunni
torneranno nelle aule scolastiche e non mancano le famiglie che, per far fronte
ai costi legati allo studio,
scelgono di chiedere un prestito personale; secondo le stime di Facile.it
e Prestiti.it, nei soli primi 6 mesi
del 2019 sono stati erogati oltre 71
milioni di euro in prestiti destinati a coprire le spese legate a scuola,
università e, più in generale, alla formazione.
L’analisi, realizzata su un campione di
oltre 122.000 domande di prestito personale presentate dal 1° gennaio al 30 giugno
2019 attraverso i due portali, ha evidenziato un doppio trend; da un lato è aumentato l’importo medio richiesto
alle società di credito, che nel corso del primo semestre 2019 è stato pari a 7.960 euro, vale a dire il 5% in più rispetto allo stesso periodo
del 2018, dall’altro è cresciuta la
percentuale di richiedenti under 25, il cui peso sul totale è salito di ben
7 punti percentuali rispetto allo scorso anno, passando dal 12% al 19%.
Analizzando più da vicino l’incremento dell’importo
medio richiesto emerge che, ad aumentare, in particolare, sono state le richieste
di prestiti di taglio medio, quelle tra
i 3mila euro e i 5mila euro sono passate dal 24% al 28% del totale, e quelle di
taglio grande, superiori a 10mila
euro, che sono salite dal 19% al 22%. Di contro, sono diminuite le richieste di
prestiti personali per lo studio di piccolo
taglio; quelle sotto i 3mila euro, ad esempio, sono calate dal 33% al 28%
del totale.
«Richiedere un prestito personale per far fronte alle spese
legate allo studio può essere un modo per non rinunciare, ad esempio, ad una
formazione di alto livello, i cui costi possono essere spesso molto elevati, ma
anche una semplice strategia per far pesare il meno possibile sul budget mensile
spese scolastiche o formative dilazionandole in rate di piccolo importo», spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti
di Facile.it.
La scelta di contenere l’importo delle
rate mensili è testimoniata anche da un altro dato, quello relativo alla durata media dei prestiti; a fronte di
un aumento delle somme richieste, il piano di ammortamento medio si è allungato
passando da 51 rate nel primo semestre 2018 a 58 rate (poco più di 4 anni e mezzo) nel primo semestre 2019.
Guardando all’età media dei richiedenti,
invece, emerge chiaramente come siano
sempre più i giovani a chiedere questo tipo di prestito personale; chi nel
corso del primo semestre dell’anno ha presentato domanda di finanziamento per
pagare i costi legati allo studio aveva, in media, 38 anni, due anni in meno rispetto allo stesso periodo del 2018 (40
anni). Un valore estremamente basso se si considera che, guardando alle
richieste totali di prestiti personali, normalmente l’età media di chi si
rivolge ad una società di credito è pari a circa 43 anni. A determinare il calo
dell’età, come detto, è stato l’aumento del peso degli under 25, ai quali hanno
fatto capo quasi una richiesta di
prestito per lo studio su cinque tra quelle raccolte nei primi sei mesi del
2019.
«La richiesta di prestiti da parte dei giovani – spiega Bordigone – va
visto come un elemento di fiducia; non solo è positivo sapere che siano i
ragazzi stessi i primi a voler investire sul proprio futuro, ma è anche indice
del fatto che abbiano una situazione reddituale più serena rispetto al passato e
che gli consente, seppur magari aiutati dai genitori, di impegnarsi nella
restituzione delle rate».
Altro dato interessante è quello
relativo al sesso dei richiedenti; dall’analisi emerge che, a presentar domanda
di prestiti per lo studio, sono molto spesso le donne; nel primo semestre
2019 le richieste provenienti dal campione femminile rappresentavano il 37% del totale, valore molto elevato se
si considera che, normalmente, guardando alle richieste totali, le donne
rappresentano solo un quarto dei richiedenti. Per quanto riguarda la posizione
lavorativa dei richiedenti, il 63% è un
dipendente privato a tempo indeterminato, l’11% un lavoratore autonomo o
libero professionista.
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