I mesi di lockdown sono stati l’occasione per mettere mano alle spese
domestiche e fare ordine tra i conti di casa; questo quanto emerge dall’indagine
condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat* che, interrogando un campione rappresentativo
della popolazione nazionale, hanno evidenziato come quasi 1 famiglia su 2
(48,2%), pari a 21 milioni di nuclei, abbia dichiarato di essere riuscita a
risparmiare tra marzo e giugno, in media, 480 euro su alcune delle
principali voci di spesa familiare (utenze, assicurazioni e prodotti finanziari).
Dove gli italiani sono
riusciti a risparmiare
Su quali voci di spesa sono riusciti a
risparmiare maggiormente gli italiani da marzo a giugno 2020? Ad essere stati ridotti
con maggior frequenza (14,4% del campione intervistato) sono i costi
sostenuti per l’RC auto e la bolletta della telefonia mobile; il 10,2%,
pari a 4.500.000 famiglie, ha dichiarato di aver ridotto la bolletta
elettrica, mentre il 9,2% dei rispondenti quella del gas.
A determinare questi risparmi sono state
diverse cause, sostengono gli esperti di Facile.it; in alcuni casi, come per l’RC
auto e moto, ha influito notevolmente la riduzione delle tariffe applicate
dalle compagnie, in altri, come per le utenze elettriche, ha inciso la
diminuzione del costo delle materie prime, mentre in altri ancora, invece, il
risparmio è stato determinato da un atteggiamento più attivo dell’utente
che, con maggior tempo a disposizione, ha potuto confrontare le varie offerte
presenti sul mercato trovando quella più adatta alle sue necessità.
Chi ha risparmiato e chi no
Se, a livello nazionale, il 48,2% degli intervistati
ha dichiarato di essere riuscito a risparmiare riducendo le spese di casa, la
percentuale varia su base territoriale raggiungendo il valore più alto tra le
famiglie residenti nelle regioni del Centro Italia (52,8%).
Guardano a coloro che hanno ridotto le
spese, come detto, il risparmio medio conseguito è stato pari a 480 euro; va
detto, però, che il 64% dei rispondenti è riuscito a risparmiare meno di 300
euro, mentre il 18% tra 300 e 500 euro.
Sono invece 22.700.000 le famiglie
che hanno dichiarato di non essere riuscite a risparmiare; a livello territoriale,
la percentuale di chi non ha risparmiato è più alta tra i rispondenti residenti
nelle regioni del Nord Ovest (55,7%), al Sud e nelle Isole (51,7%).
Le spese domestiche più pesanti
Ma quali sono le spese domestiche che pesano
maggiormente, almeno psicologicamente, sul budget delle famiglie italiane? Il
61,1% dei rispondenti ha indicato l’RC auto; nonostante molti siano riusciti
negli scorsi mesi a ridurre questa spesa, l’assicurazione rimane ancora una delle
voci di costo meno amate dagli italiani e, non a caso, una di quelle sulle quali
la maggior parte dei rispondenti vorrebbe risparmiare.
Tra i costi domestici meno amate ci sono anche
la bolletta della luce (59,6%) e quella del gas (52%), la telefonia
fissa (30,5%) e quella mobile (24,7%). Il mutuo è ritenuto
come la spesa più pesante dal 28,9% dei rispondenti; va detto che sulla percentuale,
a ben guardare non altissima, incide il fatto che non tutte le famiglie debbano
far fronte a questo costo.
Le spese che vorremmo ridurre
Durante i mesi di lockdown è evidente come
le famiglie abbiano acquisito una maggiore consapevolezza delle spese di
casa e come, sovente, abbiano in qualche modo “compreso” meglio i relativi costi.
Se si confrontano i dati della rilevazione di luglio con quelli della medesima
rilevazione condotta a gennaio 2020, in epoca precedente alla pandemia, la classifica
delle spese sulle quali gli italiani vorrebbero maggiormente risparmiare è
sostanzialmente invariata, ma le percentuali sono tutte in calo. La volontà di
risparmio, ad esempio, è passata dal 64%
al 61% per le bollette della luce,
dal 60% al 57% per l’RC auto e dal 59% al 51%
per la bolletta del gas.
Unico valore in lieve aumento è
quello relativo alle tariffe internet casa, voce di spesa sulla quale
vogliono risparmiare il 35% dei rispondenti; erano il 34% a gennaio 2020. Costretti
da smart working e didattica a distanza ad usare di più questo servizio abbiamo
acquisito una maggiore consapevolezza del suo costo e, con ogni probabilità,
della possibilità di trovare un’offerta migliore rispetto a quella che avevamo.
* Metodologia:
n. 1.009 interviste CAWI con un campione rappresentativo della popolazione
adulta, in età 18-74 anni, sull’intero territorio nazionale. Indagine condotta
tra il 13 e il 15 luglio 2020.
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