Tra città a 30
km/h e le azioni contro gli autovelox del cosiddetto Fleximan, i limiti
di velocità e la sicurezza stradale sono tornati al centro del dibattito
pubblico. L’argomento è caldo anche perché, come confermato da una recente
indagine che Facile.it e Assicurazione.it
hanno commissionato agli istituti mUp Research e Norstat*, gli italiani hanno spesso il
brutto vizio di schiacciare troppo il piede sull’acceleratore, tanto è vero che
più di 10 milioni e mezzo di automobilisti intervistati (pari al 27,1%
del campione) hanno candidamente ammesso di non rispettare i limiti di
velocità.
Una cattiva
abitudine diffusa, purtroppo, in modo particolare tra i giovani, con una
percentuale che arriva al 31% tra chi ha un’età compresa tra i 18 e i 24
anni e al 37,3% tra chi ha 25-34 anni. Gli uomini si confermano più
spericolati delle donne in termini di velocità (35,3% rispetto a 18,8%); a livello
territoriale, invece, la percentuale di chi ha dichiarato di non rispettare i
limiti arriva a sfiorare il 40% nelle regioni del Nord Est (proprio
quelle dove agisce Fleximan).
Italiani
poco attenti al Codice della Strada
Il non
rispetto dei limiti di velocità, purtroppo, è solo una delle cattive abitudini
degli italiani al volante. L’indagine commissionata da Facile.it ha
innanzitutto messo in luce come si presti ancora troppa poca attenzione quando
si è alla guida, tanto è vero che più di un rispondente su due (52,3%),
vale a dire oltre 20,5 milioni di automobilisti, ha ammesso, in generale,
di non attenersi alla lettera al Codice della Strada.
I meno attenti
alle regole sono risultati essere gli uomini, tra i quali addirittura
il 57,1% dichiara di commettere infrazioni al volante, mentre la
percentuale cala al 47,2% tra le donne. Dal punto di vista anagrafico,
invece, emerge che ad essere più spericolati sono gli automobilisti con
età compresa tra i 35 e i 44 anni, fascia nella quale oltre il 65%
ha dichiarato di non rispettare appieno il Codice della Strada. Il buon senso sembra
aumentare dopo i 44 anni; superata questa soglia la percentuale degli
automobilisti poco ligi scende gradualmente, toccando il valore più basso tra
gli over 65, tra i quali “appena” uno su tre ha detto di non
rispettare sempre le regole stradali.
Comportamenti
scorretti che troppe volte si trasformano in vere e proprie tragedie, e i numeri
ufficiali** parlano
chiaro; nel solo primo semestre dello scorso anno ci sono stati, ogni
giorno, 437 incidenti stradali, con 7,6 morti e 588 feriti.
Le cattive
abitudini più diffuse
Ma quali sono
i comportamenti pericolosi più comuni al volante? Dopo l’eccesso di
velocità, al secondo posto c’è l’uso del cellulare alla guida, cattiva
abitudine indicata da quasi 9,5 milioni di italiani (24,1%); in questo
caso non ci sono differenze significative tra uomini e donne, mentre a livello
anagrafico la percentuale arriva al 33,9% tra i
guidatori con età compresa fra i 35 e i 44 anni.
Sono ancora
tanti, più di 5,5 milioni, coloro che ancora non si allacciano le
cinture di sicurezza in auto e, ancora una volta, i più indisciplinati sono
risultati essere gli automobilisti di 35-44 anni (20,3%), mentre a livello territoriale il mal costume è diffuso maggiormente
al Sud e nelle Isole, dove la percentuale di chi non utilizza i sistemi
di sicurezza arriva a sfiorare il 23%.
Altra cattiva
abitudine, magari meno pericolosa di altre ma comunque deprecabile, è quella
del parcheggio selvaggio; oltre 4 milioni di automobilisti (10,6%)
hanno dichiarato di parcheggiare in aree dove è vietato farlo, atteggiamento adottato soprattutto dagli
uomini (12,4%) e diffuso, in particolare, nelle aree del Nord Est (13.8%).
Preoccupa moltissimo, infine, vedere come più
di 1,6 milioni di individui (4,1% del campione) abbia dichiarato di
mettersi al volante dopo aver assunto alcolici, percentuale che arriva
addirittura al 6,7% tra i giovani con età compresa tra i 24 e i 34 anni.
* Indagine commissionata da Facile.it a
mUp Research - svolta fra il 13 ed il 16 novembre 2023 attraverso la somministrazione
di n.1005 interviste CAWI ad un campione di individui in età compresa fra 18 e
74 anni, rappresentativo della popolazione italiana residente sull’intero
territorio nazionale nell’intervallo di età considerato.
** Stime ACI-ISTAT
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