L’arrivo del 2024 ha segnato la fine del servizio di
tutela per la fornitura di gas e ai clienti domestici non
vulnerabili che non sono passati al mercato libero è stata assegnata una
nuova tariffa con possibili aggravi che, secondo l’elaborazione* di Facile.it, arriverebbero fino
a 177 euro l’anno.
«Le condizioni economiche della nuova
tariffa, denominata ‘offerta PLACET in deroga’, vengono definite dall’Autorità,
ad eccezione della voce a copertura dei costi di commercializzazione, che
invece viene stabilita liberamente da ciascun fornitore», spiegano gli
esperti di Facile.it. «Analizzando
i valori applicati dalle società di vendita è emerso che in alcuni casi verrà
applicato un sovrapprezzo che arriva fino a 177 euro l’anno rispetto alle
tariffe in vigore nel mercato tutelato. Si tratta di un importo fisso,
indipendente dai consumi e che quindi potrebbe avere un impatto importante
sulle bollette, soprattutto per chi consuma poca energia. Il consiglio è quindi
di valutare con attenzione la propria offerta e confrontarla con quelle
disponibili sul mercato libero, ricordando che è possibile fare il cambio in
qualunque momento.».
Purtroppo, questo non sarà l’unico aumento del 2024 sul
fronte dell’energia; con l’inizio del nuovo anno l’Iva sulle bollette
del gas è tornata all’aliquota ordinaria (non più 5%, bensì 10%
per consumi fino a 480 metri cubi e
22% per consumi superiori) ed anche gli oneri di sistema sono tornati a
gravare integralmente sulla spesa finale. Aumenti, questi, che
riguarderanno tutti i clienti, indipendentemente dall’offerta sottoscritta.
Per aiutare coloro che non hanno ancora fatto il passaggio
al mercato libero per il gas, ma anche chi ha una fornitura elettrica nel
servizio di tutela, regime che finirà a luglio 2024, Facile.it ha redatto un
breve vademecum in 8 punti con consigli su come affrontare la scelta.
1.
Metti
a confronto le offerte. Sul
mercato libero operano centinaia di fornitori
differenti e
i prezzi offerti possono
variare sensibilmente. Prima di tutto è bene
ricordare che nel mercato libero le società
hanno la possibilità di modificare solo la componente “spesa per la materia
energia”, voce che diventa quindi fondamentale per mettere a confronto offerte diverse tra loro; le altre voci, come ad
esempio gli oneri e le imposte, sono invece stabilite dall’Autorità e sono
uguali per tutti. Utilizzare un comparatore o chiedere il supporto di un
consulente esperto, ad esempio, possono essere due soluzioni ideali per
confrontare correttamente le offerte e scegliere consapevolmente quella più
adatta alle proprie esigenze.
2.
Prezzo
fisso o indicizzato?
Ci sono due tipi di meccanismo di determinazione del prezzo: prezzo
fisso o indicizzato. Nel primo caso il
prezzo della componente energia viene bloccato per un periodo di tempo, di
solito 12 o 24 mesi; nel secondo caso, invece, il prezzo varia mensilmente sulla base di un indice di riferimento, legato
solitamente all’andamento del costo della
materia prima. Non esiste in assoluto un’opzione giusta o sbagliata in quanto la scelta dipende dalle tariffe e della propensione al rischio di ciascuno:
se si opta per la tariffa a prezzo fisso, è importante
tenere sott’occhio la durata dell’offerta in quanto, al termine del periodo di vincolo, il fornitore proporrà
una nuova tariffa e non è detto che sia
conveniente. Prima di accettarla, quindi, sarebbe bene confrontare la
proposta con le altre presenti sul mercato così da prendere la decisione più
giusta.
3.
Per ogni stile di vita, c’è una tariffa adatta. Quando si è alle prese con
l’energia elettrica è importante tenere in considerazione anche il
proprio stile di vita e gli orari in cui si consuma maggiormente l’energia;
questo perché sul mercato esistono tariffe
biorarie, che offrono un prezzo scontato
dell’energia in alcune fasce della giornata, e tariffe monorarie, che
invece hanno un prezzo unico
indipendente dall’orario di consumo. Come per il prezzo fisso o
indicizzato, anche in questo caso non c’è una soluzione
migliore in assoluto rispetto ad un’altra: la
tariffa va scelta
in funzione delle proprie abitudini e della propria quotidianità. Se hai
dubbi, consulta la tua bolletta per vedere in quali ore della giornata consumi
più energia.
4.
Tieni
d’occhio i tuoi consumi. Per trovare la tariffa più adatta alle proprie esigenze è importante
capire quanta energia si consuma in casa; questo lo si può
capire recuperando
dalle vecchie bollette i consumi annuali, espressi in kilowattora per
l’elettricità e in smc per il gas. Grazie a questi dati, sarà più semplice stimare il risparmio cambiando fornitore.
5.
L’affidabilità del fornitore. Nello scegliere il
nuovo fornitore è importante affidarsi solo ed esclusivamente ad operatori
seri e affidabili perché la truffa può essere dietro l’angolo; in un
periodo delicato come quello attuale non è un caso che i tentativi di frode si siano
moltiplicati. La buona notizia è che difendersi dai truffatori è spesso
semplice: il primo consiglio, nonché il più importante, è quello di non farsi
mai prendere dalla fretta e di non accettare proposte prima di averne
verificato l’autenticità.
6.
Fornitore unico per luce e gas. Alcuni
operatori offrono
tariffe ancora più convenienti se si sceglie di siglare con loro sia il
contratto per la fornitura di elettricità, sia quello per il gas e questa
potrebbe essere una valida strategia per risparmiare. Valutiamo con attenzione
questa opzione, ma soprattutto verifichiamo se può essere adatta alle esigenze
della nostra famiglia; potremmo beneficiare non solo di un vantaggio economico,
ma anche di una maggior semplicità nella gestione delle bollette.
7.
Non
abbiate paura a cambiare. Una volta identificata l’offerta più adatta, si può
procedere con il passaggio; arrivati a questo punto è importante sapere che l’attivazione
di una nuova fornitura è gratuita, è semplice e non si corre mai il
rischio di rimanere senza luce o gas.
8.
E
se mi accorgo di essere stato truffato? Nessuna paura. Puoi contattare chi ti ha
fatto sottoscrivere il contratto; se si tratta di una semplice incomprensione e
non di un tentativo di truffa, allora la situazione si risolverà senza
problemi. Se, invece, puoi dimostrare che la firma sul contratto ti è stata
estorta con l’inganno o che non è la tua, puoi inviare formale reclamo
disconoscendo il contratto e segnalando l’accaduto alle forze dell’ordine e le
autorità competenti (Polizia, Polizia Postale, AGCM e ARERA). Puoi pretendere,
inoltre, che il fornitore presso cui sei stato registrato ti riporti
immediatamente nelle fila del precedente.
* Elaborazione su dati
ARERA dicembre 2023
Immagine ©
Gina Sanders
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