Da aprile a fine settembre sono state circa 541
mila le famiglie in difficoltà che, grazie alle moratorie Abi e
Assofin, sono riuscite a sospendere le rate di prestiti personali e
finalizzati fino a 12 mesi (Fonte: Banca d’Italia). Facile.it e Prestiti.it, in un’analisi svolta in
collaborazione con il giornalista economico Paolo Fiore, hanno però
evidenziato come queste moratorie siano scadute il 30 settembre e, non
essendo state rinnovate, ad oggi non esistano più misure specifiche a supporto
di quei privati che si trovano alle prese con il rimborso di prestiti e, a
causa dell’emergenza, non riescono a pagare le rate.
Secondo dati ufficiali Assofin, è di oltre 70
miliardi di euro il volume dei finanziamenti concessi ogni anno nell’ambito
del credito al consumo italiano; il controvalore economico dei prestiti “sospesi”
grazie alle due moratorie scadute e non rinnovate è stato pari a 24 miliardi
di euro.
Alla luce delle nuove misure restrittive per
contenere il contagio, sono molti oggi i consumatori che vivono il timore di
non riuscire più ad onorare il debito contratto con banche e finanziarie.
Nuovi prestiti, nessuna moratoria
I dati fin qui esposti
testimoniano quanto, negli scorsi mesi, sia stato diffuso il bisogno di sospendere
anche le rate dei prestiti e non solo quelle dei mutui.
Se è vero che ci sono
clienti che avendo presentato domanda last-minute continuano a usufruire della
coda delle moratorie, è altrettanto vero che chi si trova oggi in difficoltà
economica non ha possibilità di presentare domanda per la sospensione
delle rate.
All’indomani delle nuove
chiusure introdotte dall’ultimo DPCM, i casi di difficoltà economica delle
famiglie potrebbero aumentare notevolmente, soprattutto se si considera che la
platea di italiani che hanno in corso un prestito o pagamento rateale da
rimborsare è davvero importante.
Nel primo semestre 2020, il 41,3%
della popolazione adulta* (pari a circa 20,7
milioni di individui) risulta avere almeno un contratto di credito attivo, sia
esso per l'auto, la casa, l’acquisto di un elettrodomestico o altro.
Il mancato rinnovo delle
moratorie è un problema che tocca potenzialmente sia chi ha ottenuto il prestito
prima dell’inizio della pandemia, ma non ha presentato domanda di sospensione
entro il 30 settembre 2020, sia tutte le famiglie che, spinte dalla necessità o
dai segnali di miglioramento, hanno magari ottenuto il finanziamento durante
l'estate e ora, a causa delle nuove restrizioni, sono in difficoltà con il
rimborso delle rate.
Chi è in difficoltà oggi
Secondo i dati
dell’osservatorio Facile.it – Prestiti.it**,
chi ha presentato domanda di prestito personale nel corso del terzo trimestre
del 2020 ha cercato di ottenere, in media, 13.257 euro, valore in aumento
dell’8,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Guardando alle richieste di
prestito personale per le quali è stata esplicitata la finalità, emerge che
la prima ragione che ha spinto gli italiani a rivolgersi ad una società di
credito nel corso del terzo trimestre dell’anno è stata la necessità di ottenere
liquidità extra (23,3% delle richieste).
In assenza di una nuova
moratoria o altri interventi governativi, i consumatori che hanno ottenuto un
prestito personale e oggi non riescono a rimborsare le rate rischiano di essere
segnalati come cattivi pagatori nelle banche dati dei SIC, con la
conseguenza non solo di trovarsi nella quasi impossibilità di ottenere
ulteriore credito anche solo per piccoli acquisti a rate, ma anche, nel
peggiore dei casi, di subire il pignoramento dei propri beni.
Un danno nel danno: i
consumatori che hanno usufruito della moratoria, infatti, hanno avuto anche la
possibilità di evitare la segnalazione di mancato pagamento, primo passo verso
l'iscrizione nei SIC.
Eppure le moratorie
potrebbero tornare
Va chiarito che le moratorie
scadute a settembre 2020 e che hanno dato un certo respiro a molti consumatori,
sono nate per iniziativa delle associazioni di aziende operanti nel mondo
del credito e che, giorno dopo giorno, hanno visto le adesioni volontarie
di finanziarie e banche.
Per questa ragione, quindi,
non è escluso che ancora una volta vi siano società disposte a dare comunque la
possibilità ai clienti in difficoltà di sospendere le rate. Ma in questo caso
le condizioni offerte potrebbero essere diverse da quelle della moratoria e,
soprattutto, variare da azienda ad azienda.
*Fonte: Mappa del Credito Crif
**Analisi realizza su un campione di oltre 63.000 richieste di
prestito personale presentate dal 1° luglio al 30 settembre tramite i portali
Facile.it e Prestiti.it
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