Rilevazione dell’Ufficio Studi di Mutui.it
Mutui, solo il 2% arriva da
famiglie monoreddito
L’età media più elevata di chi chiede un mutuo
già con una famiglia da mantenere
riduce la possibilità di avvalersi dei
genitori come garanti
Milano, agosto 2012 – Le difficoltà delle famiglie italiane alle
prese con il mutuo sono, ormai, sotto gli occhi di tutti: secondo le analisi di
Mutui.it (www.mutui.it) solo il 2% delle richieste di mutuo arriva da famiglie monoreddito,
quelle in cui lo stipendio mensile disponibile è solo uno.
L’indagine, svolta considerando
un campione di oltre 160.000 richieste
di mutuo presentate negli ultimi sei mesi, attesta le difficoltà della famiglia “tipo” del nostro Paese, in cui c’è un solo
reddito e almeno un figlio.
«Affrontare l’iter della
richiesta di un finanziamento per l’acquisto di una casa potendo far fede su un
solo reddito dimostrabile –
spiega Lorenzo Bacca, responsabile
business unit di Mutui.it – è piuttosto complesso; i casi sono limitati
e le richieste formali arrivano solo da soggetti che dispongono di stipendi elevati
e possono accontentarsi di finanziare circa il 50% del valore dell’immobile».
Analizzando nel dettaglio questa
tipologia di richieste si traccia un
profilo alquanto definito: la richiesta media è pari a 122.000 euro, da restituire in un periodo lungo, quasi 23 anni. Il loan to value, vale a dire la
percentuale da finanziare attraverso il mutuo, è piuttosto basso (si ferma al 52% del valore dell’abitazione
da acquistare), mentre a richiederlo è un soggetto “maturo”: l’età media di chi fa domanda è,
infatti, 42 anni.
Si tratta del classico padre di
famiglia (il 76% del totale di queste
domande arriva da uomini), il cui nucleo familiare supera le tre unità (3,3
la media di persone) e che dispone di uno stipendio mensile più elevato della
media, circa 2.100 euro netti. Cosa che si spiega considerando il concetto di
“rata sostenibile”.
La cosiddetta sostenibilità
della rata rappresenta, per le famiglie monoreddito, una lama a doppio
taglio: il reddito mensile, tolta la rata del mutuo ed eventuali altri
finanziamenti, deve consentire la conduzione di un normale tenore di vita; per
questo, è più difficile, per i nuclei con una sola entrata mensile, ottenere un
mutuo da rimborsare con rate elevate. Consapevoli di questo, anche chi fa
domanda non osa chiedere di più alle
banche.
Nel 66% dei casi si tratta
di domande di mutuo per l’acquisto della prima casa, mentre solo il 6% delle richieste mira
all’acquisto di una seconda abitazione. Il 10% dei casi, invece, punta a
rifinanziare un mutuo già in essere (per ottenere ulteriore liquidità o per
abbassare la rata pagata attualmente). Il tasso preferito è indubbiamente
quello variabile, chiesto dal 48% del campione; il tasso fisso, invece, è fermo
al 36%.
Se i single ed i giovani fanno fatica a ottenere il mutuo, perché sono
categorie che stanno subendo più di altre le ritorsioni dell’economia in stallo,
nemmeno i quarantenni accasati e con prole possono sorridere: «ulteriore elemento di difficoltà per queste
famiglie – continua Bacca – è dato dall’età più avanzata del richiedente: chi arriva a chiedere un
mutuo per comprare casa con una famiglia già alle spalle e più di 40 anni avrà,
in molti casi, genitori più anziani e quindi impossibilitati a fungere da
garanti per il finanziamento. Fattore questo, che spesso pregiudica l’effettivo
ottenimento del mutuo».
Nessun commento:
Posta un commento