". ". comunicati stampa: aprile 2018
Submit your 
content Every Day to 25 social 
bookmarking sites, all on unique 
C class IPs... FREE. ISCRIVITI SUBITO AL SITO GEMELLO DI COMUNICATISTAMPA: http://comunicatigratis.blogspot.com/

lunedì 30 aprile 2018

Alberto Salaorni & Al-B.Band: live music is back in fashion!


Alberto Salaorni & Al-B.Band: live music is back in fashion! 

A maggio 2018 Alberto Salaorni & Al-B.Band, uno dei gruppi live più scatenati in Italia fanno cantare e muovere a tempo tanti spazi diversi. Segnaliamo qui sotto diversi appuntamenti in provincia di Verona, la zona di origine di un gruppo davvero scatenato e pure un concerto a Milano.

Capitanati dall'instancabile Alberto Salaorni, gli AL-B.Band sono un gruppo capace di far scatenare ogni tipo di pubblico. Da 15 anni i loro concerti fanno divertire l'Italia e non solo. Riassumendo, sono in tournée da una vita. Il loro slogan è: "live music is back in fashion", ovvero la (bella) musica dal vivo è tornata di moda. Un concerto di questa formazione veronese, una volta vissuto, lo si dimentica difficilmente. Non hanno mai una scaletta definita. Passano da un brano all'altro a seconda dell'atmosfera e del feedback del pubblico. E le loro scelte sono sempre originali. Periodicamente al Al-B.Band registra e pubblica brani originali, molti dei quali sono inseriti nel loro più recente album "Megaphone" disponibile su tutte le piattaforme digitali (ad esempio Spotify: goo.gl/dQzyBN) e su cd. Tra i tanti brani contenuti nell'album, oltre al singolo "Maledettamente Amato", programmato da decine di emittenti radio in tutta Italia, spicca "Hear Me", una ballad in inglese decisamente emozionante. 


Alberto Salaorni & Al-B.Band, i concerti a maggio 2018 (aggiornato al 30 aprile 2018)

4/5 Aquardens - Pescantina (Verona)
6/5 Lido Garda Beach - Garda VR
9/5 Milano (Festa Privata)
18/5  Lido Opakia @ Bardolino (VR) 
19/5 Grande Festa Porto Maggio @ Porto san Pancrazio (VR)
25/5 Piper Verona




/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


Pelledoca Milano: 30/04 Stop Working... ed il 19/5 Splash Summer Opening

Pelledoca Milano: 30/04 Stop Working... ed il 19/5 Splash Summer Opening

L'1 Maggio è un giorno festivo, per cui lunedì 30 aprile chi è rimasto a Milano ha  una serata in più per uscire e divertirsi fino a tardi. Ecco perché Pelledoca Milano ha pensato a chi ha lavorato non poco e ha tutto il diritto di divertirsi. Il 30 aprile l'evento è infatti Stop Working e prevede una cena con menu speciale a € 25 a persona tutto compreso. (Prosciutto e melone, Calamarata pomodorini e code di gamberoni, Tagliata di spada scamorza e pomodorini, Zucchine e melanzane grigliate, Acqua, una bottiglia di vino ogni 4 persone, caffè). Il party inizia alle 20.30 e da mezzanotte a tarda notte si balla con Peter K e la voce di Giancarlo Romano. 

E che succede il 19 maggio? E' prevista l'inaugurazione estiva di Pelledoca Milano. Al mixer arriva Joe T Vannelli, top dj, produttore discografico e conduttore radiofonico specializzato in musica house ed elettronica... A questo evento, oltre ai dettagli già disponibili su Facebook verrà dedicato un comunicato specifico, ma era giusto anticipare la notizia, così tutti gli amanti della musica e del divertimento possono mettere la data in agenda.

Pelledoca Music & Restaurant 
Viale Enrico Forlanini, 121 - Milano
027560225 | 3472499249 | 3481536345

Evento Facebook: 30/04 Pelledoca Milano STOP Working

Evento Facebook: 19/5 SPLASH Opening SUMMER @ Pelledoca Milano



/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


Vida Loca fa scatenare la primavera tra Riccione, Ferrara, Modena, Mantova, Civitanova, Savona (...)

Vida Loca fa scatenare la primavera tra Riccione, Ferrara, Modena, Mantova, Civitanova, Savona (...)

Dopo un inverno scatenato passato a far muovere a tempo città, province e metropoli, mentre la primavera 2018 finalmente si scalda, la one night itinerante Vida Loca non si ferma, anzi accelera. E si sposta soprattutto, ma non solo, al mare. Alcuni tra i party del tour infinito di un party che mescola dj set, live music, scenografia e coreografie d'impatto passando tra pop, reggaeton, hip hop ed r'n'b, tra la fine di aprile e maggio 2018 fanno ballare Riccione, Ferrara, Modena, Mantova, Civitanova, Savona... 

Un party Vida Loca è poi un vero show: sul palco vanno solo artisti che colpiscono al cuore, con scenografie, e costumi che sanno creare meraviglia in chi balla. Dj, vocalist, performer, ballerini, mascotte, scenografi, coreografi, professionisti degli effetti speciali (…) sanno come dare emozione. Il clima di festa quando lo staff Vida Loca arriva in un locale è folle, scatenato. L'impatto scenografico della festa è ormai vicino quello dei party ibizenchi più teatrali e mozzafiato: co2, costumi ed effetti scenici che sanno stupire, immensi cubi che danno una nuova atmosfera alle location….

Il calendario di Vida Loca tra il 30 aprile ed il 19 maggio 2018 aggiornato al 30 aprile 2018 

30/04 Peter Pan - Riccione
5/05 Malua 54 Lido di Spina (FE)
6/05 Tremenda - Modena
18/05 Ciringuito - Mantova
19/05 Donoma - Civitanova Marche (MC)
19/05 Golden Beach - Albisola (SV)

Vida Loca su Facebook

Tutti i dettagli (orari, prezzi, indirizzi, numeri per le informazioni) sui singoli party Vida Loca disponibili nei singoli eventi Facebook


Durante l'estate 2017 il team Vida Loca ha fatto ballare l'Italia e l'Europa in tour di decine e decine di party. Dalla Molo Street Parade di Rimini, al Tipic a Formentera, dalla Villa delle Rose a Riccione al nuovo Ten Club di Gallipoli, da Villa Papeete a Milano Marittima (il 14 agosto) ad eventi in Liguria, in Veneto, in Lombardia… Spesso, anche durante l'autunno — inverno 2017–8, i party Vida Loca fanno ballare due o tre party nella stessa sera: a Ferragosto '17 gli eventi in contemporanea sono stati addirittura quattro. Il suo sound e la sua atmosfera caliente sono davvero coinvolgenti ed il successo di Vida Loca continua a crescere. Il motivo di questo successo, in fondo, non è così difficile da capire. Un party Vida Loca è uno vero show collettivo che prende vita in discoteca. Il ritmo è urban, ovvero mescola il meglio di hip hop, r'n'b, pop, reggaeton… E sul palco vanno solo artisti che colpiscono al cuore, con scenografie, e costumi che sanno creare meraviglia in chi balla. Dj, vocalist, performer, ballerini, mascotte, scenografi, coreografi, professionisti degli effetti speciali (…) sanno come dare emozione, ma non sono mai i protagonisti assoluti degli eventi Vida Loca.  Il vero protagonista è sempre e comunque il pubblico. 



/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


5/5 Lido di Bellagio Opening con Touch Down Ibiza

5/5 Lido di Bellagio Opening con Touch Down Ibiza

L'estate 2018 al Lido di Bellagio (CO) sarà tutta da vivere e inizia già sabato 5 maggio quando prende vita un Summer Opening tutto da vivere al ritmo di Touch Down Ibiza, party internazionale che fa scatenare l'isla blanca. 

Di luoghi affascinanti come il Lido di Bellagio, anche in un paese splendido come l'Italia, ce ne sono davvero poco. Far festa qui è davvero un'emozione, visto che lo scenario, è unico, da cartolina e l'ambiente è internazionale, visto che la Perla del Lago di Como è frequentata da turisti di tutto il mondo, statunitensi e non solo. Molti, anzi quasi tutti i i dettagli di una primavera estate tutta da sognare sono ancora top secret, ma intanto il party del 5 maggio è decisamente da non perdere. 

Il party del 5 maggio è decisamente atteso perché gli eventi Touch Down sono decisamente hot. Allestimento a tema & animazione sono infatti a cura di questo super party ibizenco dall'anima italiana. E' infatti nato ad ibiza a Maggio 2017. Fa scatenare l'isola della musica in templi come Eden, Ibiza Rocks e Ocean Beach Ibiza. Resident nei Party ad Ibiza nell'estate 2017 è stato Fat Man Scoop.... 

Alla voce c'è Don Cash il 5 maggio al Lido di Bellagio per Touch Down, voce simbolo di m2o e non solo. E' anche un rapper in spanglish molto affermato e ha prestato il suo flow a brani di successo come Mojito, Ahi Na Ma, Carry On ed Abusadora... 

E se piove? Al Lido di Bellagio Si balla dentro e fuori, anche quando piove, visto che Lido di Bellagio è una struttura veramente polivalente. Il Dress Code è semplice: SMILE ;), ovvero sorridi e il gioco è fatto. 

Evento Facebook con tutti i dettagli

Lido di Bellagio
info: 031 951195
Lungo Lario Europa Bellagio (COMO)




/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


Jake La Furia, Vacca e Jamil fanno scatenare One Day Music Festival a Catania

Jake La Furia, Vacca e Jamil fanno scatenare  One Day Music Festival a Catania

Tra i tanti artisti di One Day Music Festival, in programma a Catania l'1 maggio 2018, si fanno notare Jake La Furia, Vacca e Jamil. Con la loro energia ed il loro flow questi tre artisti, in collaborazione con Level Up Milano, faranno muovere a tempo questo importante festival. 

Jake la Furia è senz'altro uno dei rapper italiani più importanti di sempre. Dopo tanti anni ed una carriera di successo assoluto con i Club Dogo, nel 2016 ha pubblicato l'album solista "Fuori da qui", un disco pieno di grandi canzoni, a partire dall'omonima canzone "Fuori da qui", a cui ha partecipato Luca Carboni. Il suo singolo "El Party" è stato uno dei maggiori successi dell'estate 2017 (...) 

Alessandro Vacca, noto semplicemente come Vacca, è un rapper italiano naturalizzato giamaicano. Nato a Cagliari e cresciuto a Milano inizia a farsi strada nella scena musicale italiana dalla fine degli anni novanta. Da allora la sua carriera è un continuo crescendo. Il 9 maggio è in concerto a Milano, al Tunnel legato a "DON" prosegue con grande successo (...)

Jamil, classe 1991, è originario di Verona ed è attivo sulla scena ormai da diversi anni. Nel 2017 si segnala per il singolo "Calcio di strada", scritto per la seguitissima pagina facebook di Calciatori Brutti, con il fortunatissimo video di "Mike Tyson" che su Youtube ha superato i 3MLN di views. Jamil è conosciuto per la lunga serie di dissing fatti durante la sua carriera. Anche nel 2018 il rapper scaligero non sembra smentirsi, nel clamoroso inedito "Nuovo Inoki", Jamil non le manda a dire ad uno dei più famosi esponenti trap, Vegas Jones (...)

Level Up Milano

L'Agenzia Level up Eventi nasce ad Ibiza a maggio 2012 sull'idea di Denys Maio's, colui che l'ha portata avanti e fatta crescere! E' una struttura giovane, dinamica, che si avvale della collaborazione di professionisti ed esperti nel settore della movida italiana ed internazionale. Level up Eventi non è concentrata solo sul management, ma è una struttura che crea eventi dalla A alla Z, dal Service, agli effetti speciali, all'animazione e naturalmente ai super Dj del booking Level Up e non solo! Eccellenza della Level Up sono le numerose collaborazioni con le piu' conosciute Radio italiane ed internazionali come Radio Deejay, M2O, Ibiza Global Radio ecc . Ogni artista o cliente che si affida a Level Up trova competenza, attenzione, intraprendenza e cura di ogni aspetto della sua vita artistica e professionale o dell'evento. Siamo presenti con decine di eventi mensili in tutti i migliori club italiani ed internazionali. In più, Level Up vanta anche di un ufficio stampa di ottima competenza che collabora con i migliori quotidiani, settimanali, magazine e radio, per far sì che tutti i suoi eventi siano sempre sold out e ricordati dal pubblico che ne ha fatto parte, perché la miglior pubblicità e' far divertire la gente. Naturalmente in eventi firmati Level Up Milano. Ogni artista o cliente che si affida a Level Up trova competenza, attenzione, intraprendenza e cura di ogni aspetto della sua vita artistica e professionale o dell'evento.

One Day Music Festival è il festival di 24h che da 10 anni richiama decine di migliaia di giovani da tutta Italia a Catania. Anche questo 1° Maggio la città siciliana verrà trasformata in un meltin' pot artistico con live e dj set, coinvolgendo artisti italiani ed internazionali che spaziano dalla techno alla trap, dall'elettronica fino al reggae, al rock e alla drum and bass. 



/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


domenica 29 aprile 2018

Ben Dj: il suo sound a maggio 2018 fa scatenare Milano e non solo

Ben Dj: il suo sound a maggio 2018 fa scatenare Milano e non solo

A maggio 2018 Ben Dj, dj italiano di origini tunisine che fa ballare molte delle location più "up" del pianeta, è ancora più scatenato del solito, a Milano e non solo. Ogni mercoledì e venerdì fa scatenare Bullona e pure martedì 8 maggo, nuovo hot spot cittadino perfetto per cenare, ballare, guardare e farsi guardare. Ogni domenica resta in città ma si sposta al Canteen Milano, un altro luogo perfetto per far tardi con gli amici con il sorriso. Sarebbe già abbastanza ma i dj set non sono tutti qui: il 5 maggio fa muovere a tempo il Noir di Lissone (MB) mentre sabato 26 maggio è in console a Cremona, per l'evento Nrha Euro Futurity. Anche le produzoni di Ben Dj spingono forte: il suo singolo, "Sex on Fire" (feat. Eon Melka), che in poche settimane è vicino ai 200.000 ascolti su Spotify. Chi ha voglia di ballare può seguire Ben Dj anche sulla sua vivacissima pagina Instagram: https://www.instagram.com/btsound/

Ben Abdallah Taoufik aka Ben Dj, è un dj italiano di origini tunisine molto conosciuto a livello nazionale ed internazionale. I suoi dj set lo portano sempre in giro per il mondo da Miami ad Ibiza, dall'Europa all'Asia, passando dall'Arabia Saudita e, ovviamente, per le console dei top club italiani. Suonano spesso la musica di Ben Dj nei loro dj set e nei loro radioshow leggende del mixer come Steve Aoki, Tiesto, Blasterjaxx, Bob Sinclar, Oliver Heldens, Fat Boy Slim e tanti altri. Ben Dj da anni è di casa, anzi in console, nei party che contano, in tutto il mondo. Da Ibiza a Miami passando per Miami, Ben DJ non manca mai. E' spesso il protagonista musicale delle feste di presentazione del Calendario Pirelli, party davvero esclusivo che ha fatto muovere a tempo diverse volte (è accaduto a New York, ad esempio, il 10 novembre 2017, quando si presentava The Cal 2018). Tra le sue tante produzioni, spesso ai vertici di Billboard, Beatport o iTunes, ci sono "Me & Myself", "Sorry", "I'm In Love", "Freedom Call" e pure "Smile", uno dei più grandi successi dell'estate 2010. Il suo singolo recente "Hold Tight" ha superato i 3 milioni di ascolti su Spotify ed è  una delle canzoni simbolo dell'estate 2017 in ambito pop dance & dintorni. A febbraio 2018 è uscito il suo  singolo, "Sex on Fire" (feat. Eon Melka), che in poche settimane è vicino ai 200.000 ascolti su Spotify. 

Ben Dj feat Eon Melka - Sex on Fire  (Ego) Lyrics Video

Ben Dj Facebook 

Ben DJ feat. Eon Melka - Sex on Fire (EGO)



/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


venerdì 27 aprile 2018

Backnoise - Fucking Groove EP (Petra Beat Records)

Backnoise - Fucking Groove EP (Petra Beat Records)

Esce il 27 aprile 2018 sull'italiana Petra Beat Records, fucina di talenti del mixer ormai conosciuta per la qualità delle sue release, "Fucking Groove EP". A produrlo sono i Backnoise. E' un EP composto da due tracce, "Los Niños" e "Verano". Il ritmo è alto, l'energia pure e la voglia di muoversi a tempo con sonorità elettroniche che mettono insieme la storia e pure il futuro della musica da ballo, in questo EP dei Backnoise, c'è tutta. "Los Niños" è una botta d'energia e potenza sonora, ma pure di divertimento. "Verano" è ancora più energica, è semplicemente impossibile ascoltarla senza muovere almeno la testa a tempo... La copertina dell'EP, in fondo dice tutto prima ancora di ascoltare: un teschio stilizzato su sfondo bianco, con dietro chitarre, cappelli messicani, candele, maracas: l'estate 2018 potrebbe proprio suonare così, ovvero forte, ed elettronica. I Backnoise sono in forte ascesa e sono formati dai salentini Riccardo De Paduanis e Mattia Fraioli 






/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


Cost Milano, 27 e 28 aprile: aperitivo, dinner show & dj set

Cost Milano, 27 e 28 aprile: aperitivo, dinner show & dj set

Venerdì 27 e sabato 28 aprile 2018 chi dall'aperitivo a notte fonda vuol divertirsi con stile a Milano può senz'altro scegliere Cost, in zona Corso Como. Il programma qui è sempre ricco e divertente: dinner show con musica dal vivo, dj set, piatti eccellenti da gustare e un immenso bancone per chiacchierare assaggiando cocktail sempre diversi.

Cost è uno spazio ormai molto affermato. Nato nel 2012 grazie alle energie ed alle idee di Carlo Luardi e Federico Culpo, due giovani imprenditori con già diverse esperienze nell'ambito della ristorazione e dell'intrattenimento, Cost è perfetto soprattutto per vivere serate complete, che iniziano all'aperitivo e finiscono a tarda notte. Fra divani Chesterfield, alti soffitti e grandi vetrate, eleganti lampadari anni '20 in cristallo e tappezzerie damascate, Cost coniuga l'ambiente ricercato e la cucina dai sapori mediterranei. E' un locale poliedrico, uno spazio perfetto anche per eventi aziendali e privati. Aperto sin dall'aperitivo prosegue con la cena, che qui è sempre uno scatenato dinner show, per poi concludersi con la serata a base di musica da ballare e cocktail. Il locale è aperto a pranzo dal lunedì al venerdì e dal giovedì al sabato sera (dalle 20 alle 3 del mattino).

Ristorante Cost
Lunch, Dinner, Music and Drinks
via Tito Speri 8 Milano




/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


#Costez: 30/04 Vida Loca @ Nikita - Telgate (BG) e tutti i party del weekend

#Costez: 30/04 Vida Loca @ Nikita - Telgate (BG) e tutti i party del weekend

E' un lungo weekend tutto da vivere ai party organizzati dallo staff #Costez tra l'Hotel Costez di Cazzago (BS) ed il Nikita #Costez a Telgate (BG). Si parte venerdì 27 aprile con l'ultimo venerdì sera a Cazzago (BS), con la consueta formula easy (ingresso libero e consumazione facoltativa). In console, dalle 22.30 c'è Nicola Zilioli, alla voce Mapez. Sabato 28 invece al grande Nikita #Costez va invece in scena un closing party decisamente atteso. Sul palco e in console c'è lo staff Vida Loca (nella foto)

Durante l'estate 2017 il team Vida Loca ha fatto ballare l'Italia e l'Europa in tour di decine e decine di party. Dalla Molo Street Parade di Rimini, al Tipic a Formentera, dalla Villa delle Rose a Riccione al nuovo Ten Club di Gallipoli, da Villa Papeete a Milano Marittima (il 14 agosto) ad eventi in Liguria, in Veneto, in Lombardia… Spesso, anche durante l'autunno — inverno 2017–8, i party Vida Loca fanno ballare due o tre party nella stessa sera: a Ferragosto '17 gli eventi in contemporanea sono stati addirittura quattro. Il suo sound e la sua atmosfera caliente sono davvero coinvolgenti ed il successo di Vida Loca continua a crescere. Il motivo di questo successo, in fondo, non è così difficile da capire. Un party Vida Loca è uno vero show collettivo che prende vita in discoteca. Il ritmo è urban, ovvero mescola il meglio di hip hop, r'n'b, pop, reggaeton… E sul palco vanno solo artisti che colpiscono al cuore, con scenografie, e costumi che sanno creare meraviglia in chi balla. Dj, vocalist, performer, ballerini, mascotte, scenografi, coreografi, professionisti degli effetti speciali (…) sanno come dare emozione, ma non sono mai i protagonisti assoluti degli eventi Vida Loca.  

Si continua a ballare in entrambe le location anche il 30 aprile 2018: si sceglie tra il Quinto Compleanno FNKY @ Nikita #Costez - Telgate (BG) e l'Hotel Costez - Cazzago (BS) Extra Date. In quest'ultimo spazio il livello musicale è decisamente alto, visto che in console si alternano Gianluca Motta, Geo from Hell, Nicola Zilioli e Dr.Space, mentre alla voce ci sono Brio, Mapez e Chiara Giorgianni. 

Ecco tutti i party #Costez

27/4: Hotel Costez last Friday Night - Cazzago (BS)
28/4 Vida Loca @ Nikita #Costez Closing Party - Telgate (BG)
30/04 Quinto Compleanno FNKY @ Nikita #Costez - Telgate (BG)
30/04 Hotel Costez - Cazzago (BS) Extra Date

Hotel Costez #Costez

info e prenotazioni: 3335227902

Nikita #Costez - Grumello del Monte / Telgate (BG) (DISCO)
via dei Morenghi 2 Grumello del Monte (BG) 
A4: Grumello Telgate (il locale è ben visibile dell'autostrada, di fronte al centro commerciale Conad)

Hotel Costez - Cazzago (BS) (DJ BAR)
via Pertini 2D Cazzago San Martino (BS)  A4: Rovato



/// from ltc lorenzo tiezzi comunicazione /// lorenzotiezzi.it: his res photos & infos /// please check alladiscoteca.com our clubbing blog /// +393393433962 ufficiostampa@lorenzotiezzi.it /// no spam: basta comunicati? rispondici stop (decreto legislativo n. 196/2003) ///


giovedì 26 aprile 2018

Intervista di Alessia Mocci a Giancorrado Barozzi: vi presentiamo Altruismo e cooperazione in Pëtr A. Kropotkin



[…] Ogni corporazione d’artigiani praticava in comune sia la vendita dei prodotti che gli acquisti in comune delle materie prime, e i suoi membri erano al tempo stesso mercanti e lavoratori manuali. Perciò il predominio raggiunto dalle antiche corporazioni, nella fase iniziale di vita della libera città, assicurò al lavoro manuale l’alta posizione che occupò in seguito nella città stessa. Infatti, in una città del Medioevo il lavoro manuale, stando a uno dei ‘misteri’, era considerato come un pio dovere verso i cittadini, una funzione pubblica, e, qualunque fosse, era sempre onorevole.” ‒ “Il Mutuo Appoggio” ‒ Digest”

Storico di formazione, Giancorrado Barozzi dal 1986 al 2000 ha diretto l'attività scientifica dell'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea. Per conto della Regione Lombardia e di altri Enti ha realizzato ricerche nei campi della storia sociale, delle tradizioni del lavoro e della narrativa orale.

È direttore della collana "Il Pasto Nudo, assaggi di antropologia" per la Negretto Editore con la quale ha pubblicato "Cartiera Burgo. Storie di operai, tecnici e imprenditori nella Mantova del Novecento" e nel 2013 “Altruismo e cooperazione in Pëtr A. Kropotkin”, saggio che presenta il Mutual Aid del filosofo e scienziato russo Kropotkin ed il Digest della scrittrice americana Miriam Allen deFord.

Giancorrado Barozzi è stato molto disponibile nel rispondere ad alcune domande che ci mostrano la sorprendente modernità delle teorie di Kropotkin.


A.M.: Ciao Giancorrado, vorrei iniziare congratulandomi per la pubblicazione di “Altruismo e cooperazione in Pëtr A. Kropotkin”, opera di divulgazione del pensiero del filosofo e scienziato russo Pëtr Alekseevič Kropotkin. Il saggio è stato pubblicato a centosettant’anni dalla nascita del filosofo russo (Mosca, 9 dicembre 1842 Dmitrov, 8 febbraio 1921) per commemorare questo grande intellettuale ormai quasi del tutto sconosciuto in Italia. La mia prima domanda ci porta alla genesi del libro: quando hai conosciuto Pëtr Alekseevič Kropotkin e perché nasce la necessità di divulgare il suo pensiero?

Giancorrado Barozzi: È una lunga storia. Tra i sedici e i diciotto anni d’età (quindi tra la fine del 1966 e il 1968, essendo nato nel 1950) avevo letto per la prima volta, o meglio “divorato”, molti libri di Kropotkin, credo tutti quelli che allora erano già tradotti in italiano, da Memorie di un rivoluzionario a La conquista del pane, da Campi, fabbriche e officine ad, appunto, Il Mutuo Appoggio, e così via. A quel tempo, frequentavo il liceo e, nel tempo libero, collaboravo assiduamente alle attività di un circolo culturale della mia città, intitolato alla memoria dell’avvocato e conferenziere anarchico del XIX sec. Luigi Molinari. Dopo l’alluvione veneziana (oltre che fiorentina) del 4 novembre 1966, la minuscola bibliotechina circolante del “Molinari” si trovò di colpo arricchita per l’arrivo di numerosi volumi di saggistica libertaria, provenienti dal circolo anarchico di Venezia, i cui locali erano stati completamente sommersi. Gli autori di quei libri salvati dalle acque, alcuni piuttosto malconci e in edizioni dei primi del Novecento, erano, in prevalenza, Malatesta, Bakunin, Herzen, Arscinov e, appunto, Kropotkin. Negli anni a seguire, quelle letture costituirono per la mia mente un cibo essenziale. In particolare, su tutti gli altri autori, Kropotkin mi parve offrire, ne Il Mutuo Appoggio, un’interpretazione realistica e costruttiva delle società umane e della loro storia. Visione per nulla “utopistica”, basata sull’esercizio della cooperazione e della reciprocità: valori che, in quella stessa stagione, di fatto, io vidi messi in pratica da parte delle tante squadre di giovani volontari che, come me, si recarono a Firenze, convenuti da ogni parte d’Italia, per aiutare la città alluvionata a risollevarsi. Si trattava insomma di quella generazione di nati nel dopoguerra che il regista Giordana, nel titolo pasoliniano dato al suo film, ha poi voluto chiamare La meglio gioventù. Col passare degli anni, mi stupii notevolmente nel ritrovare, nel corso dei miei studi storici e filosofici, la presenza delle idee mutualistiche di Kropotkin, espresse quasi sempre senza alcuna indicazione della fonte, nelle opere di altri autori di culto, dal Saggio sul Dono dell’antropologo Marcel Mauss sino agli scritti recenti della brillante saggista statunitense Rebecca Solnit. Segno che il pensiero di questo vecchio scienziato russo non era affatto cosa morta, ma anzi doveva essere riuscito a penetrare in profondità, sia pure (come ho detto) quasi sempre in incognito, in quelle che consideravo, e tuttora considero, le più avanzate manifestazioni del pensiero e della pratica sociale del nostro tempo. S’imponeva dunque con urgenza, a mio parere, il compito di ridare “a Cesare quel che è di Cesare”, ossia rivelare ai lettori del nostro tempo il peso dell’effettiva influenza esercitata dal pionieristico, quanto purtroppo qui da noi misconosciuto, pensiero di Kropotkin su una vasta schiera di epigoni. Inoltre era per me un obiettivo indispensabile contrapporre all’effimero trionfo dell’egoismo, che sembra pervadere ogni angolo della nostra società, i valori perenni e duraturi (ma che non fanno notizia sui media) dell’altruismo e della cooperazione, senza i quali l’intero nostro mondo crollerebbe all’istante.


A.M.: Nel primo capitolo “Egoismo o altruismo” rifletti sul contrasto tra angelico e diabolico portando avanti la tesi della vittoria dell’altruismo sulla sopraffazione seppur quest’ultima esistente e continuamente visibile con il ragionamento per il quale nonostante guerre, cataclismi ed ingiustizie di ogni tipo l’essere umano abita ancora la Terra ed è alla continua ricerca di soluzioni per il quieto vivere. “Altruismo e cooperazione in Pëtr A. Kropotkin” è stato pubblicato nel 2013, dunque a distanza di cinque anni hai modificato il tuo pensiero oppure continui a vedere la vittoria dell’altruismo?

Giancorrado Barozzi: Di primo acchito, potrei cavarmela col dire: dipende dai punti di vista. C’è chi, ad esempio, vede il bicchiere che tiene tra le manimezzo vuoto e chi invecegiudica il medesimo bicchiere mezzo pieno. Ma, considerando la questione fuori di metafora e nel suo insieme, non si tratta di far prevalere, attraverso scelte infondate, il pessimismo o il suo contrario: l’ottimismo. Il mondo non va nel modo in cui noi lo percepiamo o come vorremmo che andasse. C’è da essere consapevoli delle gravi deformazioni soggettive imposte alla realtà dal lavorìo della psiche umana e delle mistificazioni dicoloro cheriducono l’intera storia dell’umanità a un perenne contrasto tra il “bene” e il “male”. A tale proposito i miti e le religioni avevano offertoall’umanità degli splendidi tentativi di soluzione del problema, o meglio dei suggestivi appigli per la rassicurazione collettiva. Credenze campate in aria, poiché basate su argomenti di fede del tutto privi di fondamento scientifico. La questione va impostata diversamente, facendo appello alla scienza e superando le suggestioni culturali, psichiche e religiose, che hanno condizionano l’umanità nel passato e, credo, continueranno a farlo anche in futuro, perché l’essere umano preferisce le illusioni alla realtà. Un valido punto di partenza per uscire da questa empasse ci è dato dagli studi sull’evoluzionismo compiuti nel XIX secolo da un naturalista inglese, Charles Darwin. È a partire dalle sue acquisizioni, ormai pienamente assodate in campo scientifico, ma purtroppo ancora insufficientemente metabolizzate dalla cultura dominante, che gioverà muovere i passi per rispondere al grande dilemma morale “egoismo o altruismo” che ha tenuto impegnate le menti più acute di questi ultimi due secoli. Le quali, a loro volta, hanno finito però col dividersi in due grandi fazioni: da una parte i fautori del cosiddetto “darwinismo sociale”, fondato sulla legittimazione dell’“egoismo” (Dawkins), ossia della supremazia del più “adatto” e/o del più “forte” sulla massa degli “inetti”, e dalla parte opposta i sostenitori del “mutualismo”, della cooperazione di gruppo, della disponibilità a mettere al servizio degli individui della stessa specie le proprie doti e capacità, in vista del conseguimento di un bene comune. Posizione, quest’ultima, compiutamente formulata, forse per la prima volta, in virtù dei suoi studi compiuti in campo zoologico e sociologico, da Kropotkin, e in seguito convalidata, attraverso un’ininterrotta catena di osservazioni scientifiche realizzate da studiosi di enorme valore (Hamilton, Price, Gould). Dopo la lettura del Mutual Aid di Kropotkin, è stato proprio lo studio delle opere degli scienziati che ho qui menzionato, appartenenti alla seconda corrente del darwinismo, ad avermi pienamente convinto (come lo sono tuttora) a schierarmi dalla loro parte e a prendere invece le distanze dalle teorizzazioni sul “gene egoista” formulate dallo zoologo e divulgatore scientifico Richard Dawkins, il quale, in ultima analisi, non ha fatto che riproporre la vulgata del vecchio “darwinismo sociale”, posizione scientificamente assai debole, oltre che politicamente reazionaria (sebbene, sul piano scientifico, essa sia pur sempre preferibile ai vaneggiamenti dei “creazionisti”, i quali respingono in blocco la teoria darwiniana dell’evoluzionismo).


A.M.: “The Mutual Aid, a factor of evolution” è stato pubblicato a Londra nel 1902 ed è ancora di grande interesse per le teorie portate avanti sul mutuo appoggio eppure risulta arduo aver in mano una copia del libro malgrado le numerose ristampe che si sono susseguite non solo in Italia ma in tutto il Mondo nel corso del XX secolo. Come spieghi questa difficoltà?

Giancorrado Barozzi: Come ho già detto, dagli inizi del Novecento sino ad oggi, l’idea del “mutualismo” si è venuta radicando sempre più presso certi ambienti scientifici e culturali, e il risultato delle ricerche di Kropotkin è stato plagiato e saccheggiato a man bassa da illustri studiosi, che se ne sono appropriati, spesso senza renderne però il giusto merito al loro principale ispiratore. Le motivazioni di questa sorta di congiura del silenzio, in ambito scientifico, sul nome di Kropotkin dipendono dal fatto che l’autore russo fu, oltre che un valente scienziato, anche un acceso propagandista dell’anarchia che, ritengo a torto, era considerata dai benpensanti un’utopia politica. Ammettere, da parte degli scienziati accademici appartenenti alla cultura ufficiale, che il padre della corrente mutualistica del darwinismo era un “utopista” in politica, avrebbe, stando a loro, finito col compromettere anche la parte “buona” del suo pensiero, quella basata sulla ricerca sperimentale che aveva portato alla scoperta delle teorie espresse nel Mutual Aid. Per questo motivo gli scienziati evoluzionisti, per lungo tempo, hanno preferito evitare di fare il nome di Kropotkin, ponendo una sorta d’interdetto su di lui, pur ponendosi, d’altra parte, nel vivo delle loro ricerche, tacitamente sulle orme di questo stesso autore. I libri di Kropokin, incluso il Mutual Aid, hanno avuto quindi una diffusione esclusivamente interna al circuito dei lettori interessati all’anarchismo, che com’è noto rappresenta una nicchia fortemente ristretta di lettori, oltre che fortemente ideologizzata, quando addirittura non settaria. Ecco perché il Mutual Aid, pur circolando in varie traduzioni in tutto il mondo, ha avuto una circolazione minoritaria e semiclandestina, affidata quasi esclusivamente a piccole case editrici legate alla propaganda del pensiero anarchico. Nel caso dell’Italia, ad esempio, il Mutual Aid fu tradotto, nei primi decenni del Novecento, un paio di volte, per merito, non a caso, di due esponenti dell’anarchismo italiano: Gaetano Panazzabe Camillo Berneri. Anche se va detto che, in un primo momento, tra il 1890 e il 1896, quando il pesante interdetto nei confronti di Kropotkin non si era ancora manifestato, la sua opera aveva cominciato a diffondersi, a puntate, attraverso il massimo organo ufficiale del darwinismo, la rivista londinese «The Nineteenth Century». Di lì a poco però, su diretta istigazione del suo più accanito avversario in campo scientifico, il “darwinista sociale” Thomas Henry Huxley, che lo tacciò di “utopista”, Kropotkin fu ostracizzato dalla società scientifica londinese ed estromesso dalla loro rivista. Da quel momento in poi il suo nome rimase confinato unicamente entro la ristretta cerchia dei suoi estimatori politici. Il che finì col nuocere gravemente, nei confronti dell’opinione pubblica, alla sua popolarità.


A.M.: Il 1900 è stato alimentato da un’accesa discussione sulle origini dell’altruismo e le tesi di Kropotkin sono state al centro dei salotti di tutta Europa ed America. Qual è il maggior oppositore del filosofo russo?

Giancorrado Barozzi: Come ho già detto, l’evoluzionismo mutualistico di Kropotkin riscosse, sin dal primo momento, un notevole interesse presso gli ambienti scientifici dell’epoca, in quanto esso veniva a inserirsi nel contesto più ampio del dibattito, allora in auge, intorno alle interpretazioni delle teorie darwiniane. Gli articoli di Kropotkin pubblicati alla fine del XIX secolo sulla rivista «The Nineteenth Century», che costituirono il primo abbozzo del Mutual Aid, si ponevano infatti in stretta sintonia con l’opera di Darwin, in particolare col libro The Descent of Man (L’origine dell’uomo), dato alle stampe nel 1871, nel quale il padre dell’evoluzionismo mitigò la componente “egoistica” della propria teoria dell’“adattamento”, così come lui stesso l’aveva in precedenza espressa ne L’origine della specie (1859), riconoscendo nella sua nuova opera il valore effettivodella cooperazione e dell’altruismo. Valore invece ostinatamente negato, ai fini evolutivi, negli scritti di Huxley, il quale, dopo la morte di Darwin, si autoproclamò custode assoluto del “verbo” del maestro, meritandosi l’appellativo di “mastino di Darwin”. Nel Mutual Aid Kropotkin polemizzò in tono esplicito contro Huxley e la sua rigida interpretazione del darwinismo, fondata sulle opere del primo Darwin, senza tenere in debito conto le integrazioni contenute ne L’origine dell’uomo. La polemica tra i due contendenti, avviata sulle pagine della rivista londinese, finì col travalicare i confini disciplinari, trasformandosi da scientifica in politica. Alla fine Huxley, in quel contesto, ebbe la meglio, bollando come “utopista” il proprio rivale, senza peraltro riuscire a confutarne le osservazioni di carattere squisitamente scientifico. A ben vedere, la polemica si è venuta a protrarre per oltre un secolo, ben oltre le morti dei due rivali (nel 1895 Huxley e nel 1921 Kropotkin), coinvolgendo alcune delle le migliori menti sia al di qua che al di là dell’Atlantico. Durante questo periodo, nel prosieguo della polemica scientifica, il nome di Kropotkin venne tuttavia a eclissarsi, per le motivazioni che precedentemente ho già esposto. E fu soltanto nel 1988, in un articolo comparso su «Natural History», poi ripreso in un fortunato libro del 1991, che il paleontologo e noto divulgatore scientifico Stephen Jay Gould osò rompere la congiura del silenzio e proclamare i reali meriti dello scienziato russo, individuando (giustamente) in lui l’autentico capostipite della corrente evoluzionistica che, per semplificare, potremmo definire “sinistra darwiniana”. Così anche il mio libro prende le mosse dalle “rivelazioni” fatte da Gould sui meriti scientifici di Kropotkin. L’obiettivo principale del libro che ho scritto, proseguendo sulle orme di Gould, è infatti quello di riscoprire più a fondo il ruolo di primo piano avuto da Kropotkin in campo scientifico; ruolo troppo spesso offuscato da una considerazione unilaterale (sia da parte dei suoi seguaci che dei suoi detrattori) della attività da lui svolta in campo politico. È insomma il Kropotkin scienziato che, in primo luogo, ho voluto ricollocare al posto d’onore nei confronti dell’umanità intera, e non più celebrare solo il profeta politico unicamente apprezzato dai seguaci dell’anarchismo. Anche se, va detto, non è possibile scindere in due parti nettamente distinte e non compenetrabili tra loro, la complessa personalità (scientifica e politica) di quest’uomo di genio. 


A.M.: Nel settimo capitolo del tuo saggio, “Il dono: Mauss e Bataille”, tratti delle documentazioni di Kropotkin sui “selvaggi” con un passaggio sugli eschimesi, i quali esercitando l’uponcommunism ponevano rimedio all’accumulo di ricchezza con la distribuzione collettiva dei beni. Come e perché avveniva questa concessione? Ed attualmente ci sono popolazioni sebben ridotte che attuano la suddivisione delle ricchezze?

Giancorrado Barozzi: Nel secondo capitolo del Mutual Aid, dedicato al Mutuo Appoggio tra i Selvaggi, Kropotkin affronta il tema del “dono”. Come tu hai detto, in alcune pagine della mia introduzione ho segnalato le fonti da lui utilizzate per la stesura di quella parte del libro che tratta della reciprocità e della cooperazione presso quelle popolazioni che oggi definiremmo “d’interesse etnologico”. Ho inoltre rivelato i numerosi “prestiti” da Kropotkin realizzati da alcuni autori, anche di chiara fama, che hanno ripreso (come al solito senza citare la fonte) le considerazioni sul “dono” già esposte nel Mutuo Appoggio. Kropotkin attinse, a sua volta, le notizie per la stesura di questo capitolo dal libro di un antropologo suo carissimo amico, oltre che stretto collaboratore in campo politico: Élie Reclus, fratello del geografo Élisee Reclus, anch’egli anarchico. Nel 1891 Élie Reclus pubblicò a Londra una raccolta di studi etnologici, dal titolo Primitive Folk, nei quali descrisse le usanze di alcune popolazioni “primitive”, tra le quali gli Inuit (uno dei gruppi etnici in cui sono divisi gli Eschimesi) del circolo polare artico e i pellerosse del Nord America. Egli osservò che presso questi popoli vigeva una curiosa pratica di sperpero delle ricchezze che contraddiceva i principi fondamentali dell’accumulazione capitalistica, dominanti invece nel mondo Occidentale. Una volta raggiunto un certo livello di ricchezza, le famiglie Inuit disperdevano tutti quanti i loro beni a beneficio dei membri più poveri della comunità, tramite doni e feste rituali. Una pratica analoga era in voga anche presso alcune tribù native della costa nord-occidentale del Pacifico. Nei secoli scorsi quest’usanza, definita a livello locale in vari modi, ma ben nota presso gli antropologi del giorno d’oggi col termine Potlach (tradizione ora, credo, non più in uso a causa dell’avvenuta distruzione delle culture indigene da parte dell’uomo bianco), fu osservata dal vivo e minutamente descritta da una vasta serie di viaggiatori europei del XVIII e XIX sec., rigorosamente citati nel libro di Reclus. Fonti che ricompaiono intatte, guarda caso, anche nelle note del Saggio sul Dono pubblicato negli anni ’20 del Novecento dall’antropologo francese Marcel Mauss, in cui viene ripresa, pari pari, anche la teoria della reciprocità tra i “selvaggi” già esposta da Kropotkin nel secondo capitolo del Mutual Aid. Guarda caso, Mauss non cita affatto però, tra le numerose fonti del proprio contributo scientifico, né il nome di Kropotkin né quello di Élie Reclus. Poiché questo scritto di Mauss è ritenuto, giustamente, un autentico classico del pensiero antropologico, mi sono sentito in dovere di richiamare l’attenzione dei lettori di oggi sulle fonti principali di quel libro (appunto, le opere di Kropotkin e di Reclus) totalmente, quanto inspiegabilmente, passate sotto silenzio dall’antropologo francese.


A.M.: Ci sono altri autori che stimi profondamente e di cui vorresti divulgare il pensiero?

Giancorrado Barozzi: Dato che Kropotkin, per le sue prese di posizione politiche libertarie fu tacciato, sia da destra che da sinistra, di essere un “utopista”; dopo lo studio che ho condotto sulla dimensione scientifica, a mio parere (ma anche di S.J. Gould e di altri naturalisti) tuttora pienamente valida, della sua opera, ho preso a orientare i miei principali interessi in due diverse direzioni, sempre pronte però a contaminarsi l’una con l’altra. Una parte delle mie ricerche si è dunque focalizzata sull’eredità del “mutualismo”, fondato da Kropotkin, in campo scientifico, privilegiandole opere di due grandi scienziati, purtroppo in Italia ancora poco noti al grande pubblico. Mi riferisco a George Price e a William Donald Hamilton, ai quali si deve, tra l’altro, la formalizzazione algebrica della cosiddetta “legge dell’altruismo”. I lettori che conoscono The Selfish Gene (Il Gene egoista) di Richard Dawkins, un fortunato libro di divulgazione scientifica che risale a qualche decennio fa, e che ha avuto una discreta diffusione anche in traduzione italiana, avrà già sentito i nomi di questi due scienziati. Va detto però che Dawkins, dichiaratosi un seguace del “darwinismo sociale” propugnato da Huxley, pur avendo dovuto citare (per il loro valore scientifico) Price e Hamilton, cercò tuttavia nel suo libro di sminuire la portata delle loro scoperte. La cultura italiana misconosce ancora, in gran parte, gli studi di questi due ricercatori, entrambi ahimè passati ormai a miglior vita. Per quel che mi sarà consentito di fare, vorrei perciò contribuire a divulgare la conoscenza delle loro vite (assolutamente esemplari) e dei loro studi presso il pubblico italiano. L’altro filone di ricerca che sto seguendo e che trae anch’esso origine dai miei studi su Kropotkin, si occupa della dimensione “utopica” del pensiero umano nei suoi molteplici aspetti: artistico, sociale e politico. Quale punto di partenza per affrontare questo viaggio nel mare magnum dell’utopia ho scelto di concentrarmi sull’opera di un autore sudamericano del Novecento, Darcy Ribeiro, che, proprio come Kropotkin, ha compiuto anch’egli poliedriche ricerche e sperimentazioni in vari ambiti dello scibile umano: dall’antropologia all’impegno politico, dalla pedagogia alla creazione letteraria, e altro ancora. Per le edizioni Negretto sto, proprio in questi giorni, curando la riedizione, in una nuova versione affidata a una valente traduttrice (Katia Zornetta), di un visionario romanzo scritto appunto da Ribeiro negli anni ’80, Utopia selvagem (Utopia selvaggia). In questo suo libro l’autore ha condensato, in forma giocosa e carnevalesca, i punti chiave di un suo originale progetto di trasformazione della realtà sociale, con particolare riferimento al contesto culturale afro-brasiliano, all’interno del quale egli stesso ebbe a operare in concreto, per la rinascita del proprio paese e per il miglioramento delle condizioni di vita dei ceti diseredati della sua terra. Salvo imprevisti, il libro, che ha il patrocino della «Fondazione Ribeiro» con sede in Brasile, dovrebbe uscire entro quest’anno. Dopodiché, assieme all’editore Negretto, penso di mettere in cantiere qualche altra pubblicazione, non più di genere narrativo, riguardante sempre il tema dell’utopia. 


A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Negretto Editore? La consiglieresti?

Giancorrado Barozzi: È ormai da una decina d’anni che collaboro con questa casa editrice che è in prevalenza orientata alla pubblicazione di opere saggistiche d’argomento filosofico e di testi riguardanti i temi della prevenzione delle disabilità e del disagio sociale, della solidarietà e del cooperativismo. Ciò che più apprezzo in questo editore, che tra l’altro ha avuto il sangue freddo d’andare controcorrente decidendo di avviare la propria attività esattamente nel momento in cui ha avuto inizio la grave crisi economica mondiale che tuttora affligge l’Italia e il mondo intero, è la sua assoluta coerenza nelle scelte dei testi da pubblicare. Negretto mette in cantiere e realizza pochissimi libri all’anno, punta quindi sulla qualità e non sulla quantità delle proposte, non è (come invece molti altri suoi colleghi) un editore a pagamento, ma sceglie personalmente e con la massima cura le opere da inserire nel suo catalogo, coadiuvato ovviamente, nelle scelte e nella cura dei volumi, dai direttori delle sue collane editoriali. Il Pasto Nudo, la collana di storia sociale e antropologia, che ho l’onore di dirigere, presso le edizioni Negretto, si propone di avvicinare nuovi lettori a interessarsi delle scienze umane. I libri della collana toccano temi d’attualità o argomenti rimossi, quali i sogni, l’inconscio, il mondo magico, le paure e le utopie. A tutt’oggi la collana ha al suo attivo l’edizione di tre volumi, più uno in preparazione (Utopia selvaggia di Darcy Ribeiro). Non vorrei passare per quell’oste che dichiara di avere sempre e solo del buon vino, ma in coscienza mi sento di consigliare ai lettori, sia che essi siano lettori forti e cultori d’antica data delle scienze umane, che principianti assoluti di queste discipline, di accostarsi con fiducia ai testi della nostra collana, la quale ha almeno tre pregi: l’originalità e notevole interesse scientifico delle sue proposte tematiche, l’assoluta chiarezza e comprensibilità della scrittura che aspira a rendersi accessibile a ogni genere di lettore, e infine l’estrema cura della veste editoriale (dalla grafica delle copertine, alla scelta dei caratteri e corpi di stampa, ecc.). Voglio infine cogliere l’occasione per lanciare qui un appello agli autori d’inediti che riguardino i temi specifici di questa collana, che è interdisciplinare, ma ha una sua interna coerenza: la collana Il Pasto Nudo è alla costante ricerca di nuove “voci” da inserire nel proprio catalogo. Per sottoporci, in valutazione, una proposta di pubblicazione raccomando di rispettare i seguenti criteri: inviare all’editore Negretto, in formato digitale o cartaceo (a scelta dell’autore), una sintetica sinossi del proprio libro, purché inedito, assieme a un breve specimen del testo (max10 pagine), non inviare manoscritti completi, e astenersi dal proporre la riedizione di testi già in precedenza pubblicati da altri editori. Nella collana da me diretta si pubblicano solo saggi inediti, o nuove traduzioni di autori stranieri, su originali temi d’antropologia e di storia sociale.


A.M.: Salutaci con una citazione…

Giancorrado Barozzi: Il bello della vita è sorridere Darcy Ribeiro, Utopia selvaggia, XV capitolo

A.M.: Giancorrado ti ringrazio per questa interessantissima chiacchierata augurandomi che i lettori possano iniziare a prendere in considerazione le teorie di Kropotkin. Ti saluto con le parole di Carl Gustav Jung: “Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona.

Written by Alessia Mocci
Ufficio Stampa Negretto Editore

Info
Sito Negretto Editore
http://www.negrettoeditore.it/
Acquista
https://www.unilibro.it/libro/barozzi-giancorrado-de-ford-miriam-a-barozzi-g-cur-/altruismo-cooperazione-petr-a-kropotkin/9788895967264
Facebook Negretto Editore
https://www.facebook.com/negrettoeditoremantova/
Sito Odori Suoni Colori
http://www.odorisuonicolori.it/

Fonte