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giorno e poi sarà Brexit. Dal primo febbraio, la Gran Bretagna non sarà più
parte dell'Unione europea. Facile.it, in
collaborazione con il giornalista Paolo Fiore, si è chiesto cosa
cambierà per gli italiani che viaggeranno e guideranno nel Regno Unito, ed ecco
cosa abbiamo scoperto.
La
prima notizia è che non scatteranno grandi cambiamenti dall'oggi al domani, ma
anche per quanto riguarda le assicurazioni
ci sarà un periodo di transizione, che dovrebbe scadere il 31 dicembre 2020.
Modifiche più consistenti potrebbero invece scattare dal Capodanno 2021. Ma la
loro entità dipende dall'esito dei negoziati in corso.
I
cittadini dell'Ue potranno continuare a viaggiare verso la Gran Bretagna con le
stesse regole.
“Quest'anno non ci sono
modifiche nei documenti di viaggio”, spiega il governo britannico.
Per ora, quindi, niente visto. Basteranno un passaporto valido o la carta d'identità.
Quest'ultima potrebbe non
essere più accettata dal 2021. Se così fosse, Londra avviserà
comunque i viaggiatori, indicando con ampio anticipo la data in cui le regole
cambieranno.
Gli
automobilisti in possesso di una patente
europea potranno continuare a guidare in Gran Bretagna anche
dal primo febbraio. Non serve, al momento, una licenza internazionale. Se si
percorrono le strade britanniche con il proprio veicolo, l'auto deve essere
chiaramente assicurata. Si deve dare prova che lo sia portando materialmente
con sé la “carta verde”, sulla quale devono essere indicati nome
dell'assicurato, targa dell'auto e periodo della copertura assicurativa.
Dal
2021 potrebbero esserci alcuni
cambiamenti. Improbabile che, in linea generale, venga
richiesta a tutti gli automobilisti una licenza internazionale. È possibile
però che, al termine del periodo di transizione, ci sia uno scenario più
frammentato: gli accordi sulle licenze di guida potrebbero dipendere infatti da
accordi con i singoli Stati e variare da Paese a Paese.
Per
chi viaggia verso la Gran Bretagna, resta valida la tessera europea di assicurazione
malattia. Consente di accedere più agevolmente alle cure
mediche, ma non copre tutte le spese. Le autorità britanniche raccomandano quindi
di sottoscrivere, in ogni caso, un'assicurazione sanitaria che copra l'intera
durata della permanenza. Dal 2021, la tessera europea potrebbe non essere più
valida. Ma, ancora una volta, dipende dalle intese che verranno raggiunte. Il
governo britannico ha fatto sapere che “l'obiettivo è sottoscrivere accordi di
assistenza sanitaria reciproca con l'Ue o con singoli Paesi”, in modo da
“fornire cure mediche a un costo ridotto o, in alcuni casi, gratuite”.
Il
25 giugno 2018 l’Eiopa (l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni
aziendali e professionali) ha richiamato l’attenzione sulla necessità che le imprese di
assicurazione e gli intermediari assicurativi europei informino i clienti “sul
possibile impatto della Brexit sui contratti assicurativi in
essere” e “sulle misure adottate per garantire, dopo la Brexit, la continuità
del servizio e l’esecuzione dei contratti stipulati”.
Nel
corso del 2020, quindi, le compagnie dovrebbero inviare ai clienti
comunicazioni nel caso in cui cambiassero alcune condizioni legate alle polizze
in essere.
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