Manca poco più
di una settimana all’entrata in vigore dell’RC familiare, ma sono ancora
molti i dubbi sulla nuova norma; non solo su quali sarebbero i reali
benefici economici che potrebbe portare ai consumatori, ma anche su come
funzionerà e chi potrà accedere al nuovo sistema. Per sondare il grado di
conoscenza della materia, Facile.it
ha commissionato un’indagine all’istituto mUp Research che, in collaborazione
con Norstat, ha interrogato un campione rappresentativo della
popolazione nazionale* scoprendo come il 14,1%
dei rispondenti assicurati, pari ad oltre 5,5 milioni di individui, abbia
apertamente dichiarato di non aver capito come funzioni l’RC familiare.
Da auto
a moto e viceversa
La fetta
più grande di beneficiari della nuova norma saranno, di fatto, le famiglie che
hanno un parco mezzi composto da almeno un’auto ed un motoveicolo; in questo
caso, per assicurare il veicolo a due ruote o viceversa, i membri potranno
utilizzare la classe di merito più favorevole fra quelle maturate da chiunque
nel nucleo familiare. Una situazione che, secondo quanto emerso dall’indagine,
riguarderà il 18% dei rispondenti, pari a circa 3 milioni di famiglie.
Curioso
notare come, a livello territoriale, in percentuale saranno più i nuclei residenti
nel Centro Italia ad approfittare di questa opportunità (25,2%),
rispetto a quelli residenti nelle regioni del Nord Est (14,7%).
Da auto
a auto
L’attuale
sistema assicurativo, grazie alla cosiddetta Legge Bersani, consente già ai
membri di una famiglia di utilizzare la classe di merito più favorevole maturata
su un’automobile per assicurare un’altra auto, ma solo nel caso in cui si
tratti di acquisto di un veicolo che entra per la prima volta in possesso della
famiglia (indipendentemente dal fatto che il mezzo sia nuovo o usato).
Con l’RC
familiare decade anche questo vincolo e, dal 16 febbraio 2020, data in cui entrerà
ufficialmente in vigore la nuova norma, gli automobilisti italiani potranno utilizzare
la classe di merito più favorevole per assicurare anche veicoli già di
proprietà del nucleo familiare.
Secondo
quanto emerso dall’indagine, questa casistica potrebbe riguardare il 15,5%
dei rispondenti, ovvero circa 2,6 milioni di famiglie.
Ma potranno
davvero aderire tutti? In realtà no; non potranno trarre beneficio dall’RC
familiare gli assicurati che sono già in prima classe di merito, i nuclei che
hanno un solo veicolo e, come indicato dalla norma stessa, tutti gli assicurati
che hanno causato nei 5 anni precedenti un sinistro con colpa.
Gli esclusi
Continuando
a scorrere l’indagine emerge che il 46,9% dei rispondenti, pari a circa 8
milioni di famiglie, ha affermato di non poter aderire al nuovo sistema
assicurativo. Tra questi, il campione più numeroso è rappresentato dai nuclei familiari
che hanno dichiarato di non poter beneficiare della norma perché in possesso
di un solo veicolo; il 30,6% dei rispondenti, pari a 5,2 milioni di
famiglie. La percentuale è addirittura superiore tra i residenti al Sud e nelle
Isole, dove raggiunge il 38,3%.
Va fatto notare,
però, che il 5,6% delle famiglie intervistate (percentuale che sale sino
al 6,3% al Centro Italia) ha dichiarato che, alla luce del potenziale calo del
costo dell’assicurazione, ha intenzione di acquistare un veicolo a due o
quattro ruote da aggiungere al parco mezzi della famiglia.
Il 16,3%
dei rispondenti all’indagine, pari a circa 2,8 milioni di famiglie,
ha invece dichiarato che non approfitterà della nuova norma perché tutti i
membri del nucleo familiare sono già in prima classe di merito.
A questi “esclusi”
vanno inoltre aggiunti gli automobilisti che, negli ultimi 5 anni, hanno causato
un sinistro con colpa; secondo l’osservatorio di Facile.it si tratta,
solo nel 2019, di quasi 1,2 milioni di automobilisti.
* Metodologia: n. 801 interviste CAWI
con un campione rappresentativo della popolazione adulta, in età 18-74 anni, sull’intero
territorio nazionale. Indagine condotta a gennaio 2020.
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