Dal primo marzo l’etichetta di
classificazione dei consumi energetici degli elettrodomestici alla quale ormai
siamo abituati sarà sostituita da una nuova scala di valori ma, secondo quanto
emerso da un’indagine* commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat,
il 69,4% degli italiani non lo sa.
La percentuale è già di per sé
sorprendente, ma il quadro generale diventa ancora più cupo se si traducono
quei valori in numeri assoluti visto che, così facendo, il bacino dei
consumatori italiani che dichiarano di non
essere a conoscenza della novità risulta pari a più di 30 milioni di individui.
Cosa cambia
Quali sono le ragioni di
questo cambiamento e, anche, che cosa cambia nello specifico? Il vecchio
sistema di etichette è giudicato non più
adatto a rappresentare le differenze tra gli elettrodomestici; ormai quasi
tutti concentrati nelle classi migliori con conseguente confusione per i consumatori.
Le nuove etichette si baseranno sempre su una scala di
valori che va da A (classe più efficiente) a G (la meno efficiente), con la
differenza che scomparirà il simbolo “+” e, soprattutto, si irrigidiranno i criteri con cui
verranno assegnate le lettere. Ad esempio, un elettrodomestico oggi
classificato in classe A+++, con le nuove etichette verrà reinserito con tutta
probabilità nella classe B se non addirittura C (fonte: Label 2020).
Può sembrare confusionario, ma niente paura! A partire
dal primo marzo e fino al trenta
novembre 2021 le nuove etichette verranno affiancate a quelle vecchie, così i consumatori potranno
gradualmente abituarsi al sistema di classificazione. Solo dal primo dicembre
2021 le vecchie etichette scompariranno del tutto.
L’etichetta guida la scelta di acquisto
Va detto che nel corso di
questi 23 anni (l’obbligo di apporre l’etichetta su ogni apparecchio è entrato
in vigore nel 1998) gli italiani hanno imparato a usare molto bene l’attuale sistema di classificazione dei consumi
degli elettrodomestici per indirizzare i
propri acquisti; tanto è vero che, secondo quanto emerso dall’indagine di
Facile.it, alla domanda “Quando acquista
un elettrodomestico, quanto incide la classe energetica sulla sua decisione?” ben il 95% dichiara che questa sia
un’informazione importante ed è addirittura esplicitamente descritta come molto importante dal 55,9% del campione.
Perché sì e perché no
L’indagine condotta per
Facile.it ha approfondito anche le ragioni per le quali i consumatori valutano
molto importante (o, al contrario, poco o per nulla utile) considerare la
classe energetica dell’elettrodomestico prima di acquistarlo.
Fra chi dà grande
importanza alla classificazione le ragioni principali sono risultate essere il risparmio - sia esso economico (63% del
campione) o energetico (32%) - e la convinzione che basarsi sulla
classificazione energetica per compiere l’acquisto sia in qualche modo utile a salvaguardare l’ambiente (25%).
Per gli oltre 1.100.000
italiani che non considerano utile la
classificazione, invece, i motivi dichiarati sono la volontà di spendere
meno per lo specifico acquisto o, anche, l’ammissione di non capire realmente
fino in fondo quale sia il significato della classificazione riportata
nell’etichetta.
Quanto incidono gli elettrodomestici sulla bolletta
L'attenzione degli italiani verso le etichette
energetiche è comprensibile se si considera che il consumo degli
elettrodomestici incide moltissimo sulla spesa elettrica; basti pensare che il
frigorifero, da solo, arriva a pesare
tra il 10-15% della bolletta totale annua di una famiglia media.
«Scegliere un
elettrodomestico efficiente è un passo fondamentale per ridurre la bolletta
energetica, ma se non si vuole vanificare il risparmio è bene fare attenzione
ad altri due elementi», spiega Mario Rasimelli, Managing Director Utilities
di Facile.it, «in primis la scelta del fornitore in grado di
offrirci la tariffa più adatta alle nostre esigenze e, in secondo luogo, l’uso
corretto degli elettrodomestici stessi per ridurre al contempo consumi e
sprechi».
Scegliere un elettrodomestico con bassi consumi è in
effetti un ottimo modo per risparmiare e a volte, per alleggerire la bolletta è
sufficiente cambiare i dispositivi più datati; conti alla mano, ad esempio, già
oggi basta sostituire il vecchio condizionatore in classe B con uno nuovo in
classe A+++ per risparmiare fino a 90 euro all’anno.
*Nota metodologica: l’indagine è stata svolta tra il 15 ed il 16 febbraio 2021 attraverso la somministrazione di n.1.005 interviste CAWI con ad un campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione italiana adulta residente sull’intero territorio nazionale.
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