Qual è stato l’impatto del Covid-19 sul mercato degli
immobili residenziali in Emilia-Romagna?
Secondo l’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it la
pandemia sembra aver ridotto il valore medio
degli immobili oggetto di mutuo o, quantomeno, la capacità di spesa degli
aspiranti mutuatari che hanno cercato di comprare casa nella regione;
analizzando un campione* di oltre 27mila pratiche
di richiesta di finanziamento i due comparatori
hanno scoperto come nel corso del quarto
trimestre 2020 il valore medio degli immobili oggetto di mutuo sia diminuito del
4,2% rispetto all’anno prima,
stabilizzandosi a 186.261 euro.
Dato preoccupante se si considera che nel primo semestre
2020 i valori registrati in Emilia-Romagna erano rimasti positivi e solo nella seconda parte dell’anno si
sono viste le conseguenze della pandemia; il
valore medio degli immobili oggetto di mutuo è
calato, nello specifico, del 2,9% nel
terzo trimestre 2020 e addirittura del
4,2% nel quarto, quello
caratterizzato dal secondo lockdown e relative restrizioni.
La brusca frenata di fine anno ha portato a chiudere il 2020 con un calo dell’1,2% nel valore medio degli immobili oggetto di mutuo in
Emilia-Romagna, elemento poco rassicurante da tenere in
considerazione soprattutto alla luce del fatto che il 2021, almeno per buona
parte, sarà ancora caratterizzato da una situazione complessa dal punto di
vista sanitario ed economico.
«Il calo del
valore degli immobili oggetto di compravendita è legato a diversi fattori, ma due in particolare hanno avuto
un ruolo importante», spiega Ivano Cresto, responsabile BU mutui di
Facile.it «Da un lato, la decisione di
molti proprietari - specialmente nelle
grandi città - di mettere in vendita
immobili di piccolo taglio che, prima del Covid, erano destinati all’affitto di
studenti, turisti o viaggiatori d’affari;
dall’altro il rallentamento delle transazioni causato in parte dalle
limitazioni imposte con il lockdown e in parte
dalla situazione di incertezza economica.».
Per
una corretta lettura del fenomeno, però, va considerato che i valori medi sono
progressivamente calati anche perché in tanti, dopo l'esperienza del primo
lockdown, hanno cercato case più ampie e
con spazi all’aperto, in zone
periferiche o nelle province, dove il costo al mq degli immobili è
mediamente più contenuto.
Questo
spostamento è confermato anche dagli ultimi numeri sul mercato immobiliare
diffusi dell'Agenzia delle Entrate dai quali emerge chiaramente come, nel corso
del terzo trimestre 2020, alcune delle principali città dell’Emilia-Romagna
abbiano visto un aumento significativo del peso percentuale degli immobili
acquistati in provincia.
A Bologna, ad esempio, nel terzo
trimestre 2020 il 61% degli acquisti residenziali
è stato fatto fuori dal capoluogo (era 56% nel terzo trimestre 2019), a Ferrara il 64% (era il 57% nel 2019), a
Rimini il 59% (era il 55%) e a Reggio Emilia il 64% (era il 61% nel
2019). Unica eccezione è Ravenna,
area dove il peso percentuale degli acquisti di immobili fuori dal capoluogo è
sceso al 51% (erano il 55% nel 2019)
Ma quali sono i valori medi dei mutui
richiesti nelle diverse province dell’Emilia-Romagna?
Secondo i dati del comparatore nel 2020 chi ha chiesto un
finanziamento ad un istituto di credito in regione ha cercato di ottenere, in media, poco più di 134.000 euro, valore in linea con
quello rilevato nel 2019.
Guardando ai dati su base provinciale emerge che gli
importi medi più alti sono stati chiesti dagli aspiranti mutuatari di Rimini, che in media hanno cercato di
ottenere dalla banca 144.838 euro. Seguono
nella graduatoria regionale i richiedenti di Bologna, che hanno chiesto, sempre in media, 142.931 euro e quelli
di Modena (135.176 euro).
Valori sotto la media
regionale per gli aspiranti mutuatari di Forlì-Cesena
(134.054 euro), Parma (129.246 euro) e Ravenna (126.465 euro).
Chiudono la graduatoria
dell’Emilia-Romagna i richiedenti mutuo della provincia di Reggio Emilia, che hanno presentato domanda di finanziamento per
importi medi pari a 122.899 euro, Piacenza
(117.260 euro) e Ferrara (109.340 euro).
«Il calo del valore medio degli immobili in
vendita», spiega ancora Cresto «non
deve essere visto necessariamente come una condizione negativa; questo
elemento, unito all’andamento dei tassi di interesse dei mutui, che dovrebbero
rimanere ai minimi ancora a lungo, potrebbe in realtà rappresentare una
opportunità incredibile per i futuri proprietari ed uno stimolo per il mercato
in generale».
* L’analisi è
stata realizzata su un campione complessivo di oltre 27.000 pratiche di richieste
di mutuo raccolte da Facile.it e Mutui.it tra gennaio 2019 e dicembre 2020.
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