Oltre che sull’abbigliamento, il make-up o
le pettinature, i trend hanno una forte influenza anche sulle case, sulla loro
struttura e perfino sul mercato e su come, al suo interno, si muovono gli
acquirenti. Ad esempio, secondo uno studio di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it), il primo
portale italiano di annunci immobiliari, anche in virtù del grande successo dei
cooking show, è crollato il mito della cucina abitabile “nascosta” dal resto
della casa: se nel 2011 era condizione indispensabile per il 57% degli
italiani, oggi la vuole solo il 34% di chi cerca casa; il 43%, invece, pretende
sia a vista e di design.
«L’acquirente
è diventato un vero e proprio esperto» - dichiara
Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it - «e ben l’87% degli utenti del portale alla
ricerca di un immobile scarica le planimetrie, proprio per studiare le
soluzioni migliori per la cucina e tutti gli altri spazi.»
Quello legato alla cucina, infatti, non è
l’unico cambiamento messo in luce dall’indagine di Immobiliare.it che ha
evidenziato come il 37% degli annunci salvati dagli utenti si riferiscano a
case costruite con planimetrie moderne, dove angoli ciechi, ad esempio, si
trasformano in sontuose cabine armadio.
Facile spiegare il motivo di questo
cambiamento; oggi, nelle grandi città metropolitane, l’elevato costo delle abitazioni
ha portato i compratori ad avere nuove sensibilità ed attenzioni a come si
sviluppa l’immobile. Si evitano case con ingressi e corridoi e si ricercano
appartamenti dove un angolo buio, appunto, si trasforma evitando di occupare
spazi vivibili. Ma potrebbe non trattarsi soltanto di una questione di
praticità e risparmio: se si pensa al successo di serie televisive, come Sex and the City, è facile immaginare
quanto possano aver influito sui desideri delle donne, ma non solo, le scene in
cui la protagonista è intenta a scegliere gli abiti nell’immensa cabina armadio
della sua casa.
Loft: da locali industriali a vere e proprie case
Anche quello dei loft può essere
inquadrato come un trend immobiliare molto probabilmente ispirato dal cinema.
Negli anni ’80 l’immaginario collettivo ha imparato ad associare a questo tipo
di immobili figure iconiche come quella di Richard Gere in American Gigolò o Jennifer Beals, la ballerina di Flash Dance. Non è un caso che dal
1985 al 2000 siano stati riqualificati oltre 120.000 loft che dalla
categoria di laboratori (C3 per il catasto) sono passati a quella delle
abitazioni. Inoltre nel tempo il loro costo si è avvicinato a quello delle
soluzioni residenziali e gli sconti per questo tipo di immobili alla fine degli
anni ’90 non superavano il 10%. La maggiore consapevolezza degli acquirenti,
insieme allo scemare del trend cinematografico, ha portato oggi a essere meno
interessati a soluzioni abitative come i loft per le quali non è possibile, fra
l’altro, ottenere un mutuo prima casa: è proprio per questo che
la percentuale di sconto rispetto agli immobili residenziali equivalenti
è salita a circa il 25%.
Villette nell’hinterland: fine del modello Happy Days
Serie Tv come Happy Days o la Famiglia
Bradford, negli anni ’70, avevano portato molte famiglie a lasciare le
città per vivere nell’hinterland e costruirsi una villetta monofamiliare con un
piccolo giardinetto. Questo modello, però, pare essere definitivamente
tramontato; prendendo come riferimento l’hinterland dei primi dieci capoluoghi
italiani, dove il trend è stato più forte, lo studio di Immobiliare.it ha
evidenziato come le ricerche di questo genere di abitazioni si siano ridotte
del 37% nei dieci anni dal 2005 al 2015. Con la domanda, ovviamente, è
calato anche il prezzo di vendita: sulla scia della crisi del mercato
immobiliare, la discesa nel decennio è stata pari a circa il 40%.
Le tendenze, è evidente, valgono anche nel
mondo del mattone.
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