Come si comporterà la Bce durante la riunione del
14 settembre? Gli esperti di Facile.it e Mutui.it hanno analizzato i due scenari ritenuti
più probabili; da un lato l’ipotesi che la Banca Centrale Europea si prenda una
pausa dagli aumenti, che si tradurrebbe in uno stop al rialzo delle rate dei
mutui variabili; dall’altro l’ipotesi di un ulteriore incremento di 25 punti
base, che porterebbe la rata di un mutuo medio a tasso variabile* a sfiorare i 760 euro, vale a dire il 66% in più rispetto all’inizio del 2022.
L’attesa cresce se si considera che anche secondo i Futures
sugli Euribor - che rappresentano le aspettative di mercato - il picco è
ormai alle porte: sebbene previsto per dicembre, il punto massimo dell’indice
in questione è dato a 3,90% ma oggi è già a 3,80%. La distanza, quindi, sarebbe
inferiore all’ipotetico aumento di 25 punti base da parte della Bce. Da gennaio
in poi, l’indice dovrebbe seppur molto gradualmente tornare a calare.
Le simulazioni
Per l’analisi,
Facile.it e Mutui.it hanno preso come riferimento un finanziamento a tasso
variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a
gennaio 2022 e hanno esaminato come sono cresciute le rate da inizio dello
scorso anno ad oggi e come potrebbero variare nuovamente nei prossimi
mesi.
Il tasso (TAN) di partenza di gennaio 2022 era pari allo 0,67%,
corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti
del costo del denaro messi in atto dalla Banca Centrale Europea per combattere
l’inflazione, il tasso del mutuo preso in esame è salito di molto,
arrivando a toccare a settembre 2023 il 5,05%, con una
rata di circa 740 euro. Oggi, quindi, il mutuatario si trova a pagare
quasi 285 euro in più (+62%) rispetto alla rata iniziale di gennaio
2022.
Ipotizzando che il 14 settembre la Bce decida di continuare sulla
scia delle decisioni prese fino ad ora e annunci un ulteriore incremento
dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento analizzato potrebbe arrivare
addirittura a 759 euro, con un aggravio di ben 303 euro rispetto a quella iniziale (+66%). Se, invece, la
Banca Centrale Europea opterà per uno stop, allora non dovrebbero esserci
grosse variazioni sul fronte delle rate, fermo restando che l’Euribor si muove
in base alle aspettative dei tassi Bce, ma non è detto che lo faccia in modo speculare.
Le previsioni
del mercato: picco a dicembre
Guardando alle aspettative di mercato (Futures
sugli Euribor aggiornate all’11 settembre 2023), come detto, da qui alla fine
dell’anno l’indice Euribor dovrebbe continuare a crescere, anche se in misura
minore rispetto al passato tanto che il picco previsto per dicembre 2023,
quando raggiungerà il 3,90%, non è di tanto superiore agli attuali
valori dell’indice. Se ciò avvenisse, il tasso del mutuo
medio preso in esame (Euribor3m+1,25%) arriverebbe al 5,15%, con
una rata di circa 748 euro, ovvero oltre 292
euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.
C’è però una
buona notizia; con l’inizio del nuovo anno la tendenza dovrebbe finalmente invertirsi tanto che, guardando alle quotazioni di giugno 2024, il
tasso del mutuo analizzato è previsto cali al 4,92% per poi arrivare
addirittura al 4,28% a giugno 2025.
In scadenza le
agevolazioni per gli Under 36
Ancora nessuna
proroga delle condizioni agevolate di garanzia fino all’80% per i mutui
prima casa destinati ai giovani, la cui scadenza è prevista per il 30
settembre. Da quando è stata introdotta nel 2021, la misura
ha consentito a numerosi Under 36 di accedere a condizioni vantaggiose alla sottoscrizione
del mutuo prima casa, tanto che - secondo l'analisi di Facile.it** - se nel primo semestre 2021 i richiedenti con meno di 36
anni rappresentavano il 43,4% delle richieste totali di mutui prima casa, tra
gennaio e giugno 2023 questo valore ha raggiunto il 51,3%.
«Sarebbe auspicabile che il Governo estendesse nuovamente la
validità dell’agevolazione a favore dei giovani mutuatari, soprattutto in un
contesto economico così delicato, caratterizzato dai rincari e dall’aumento dei
tassi», spiegano gli
esperti di Facile.it. «A soffrire dell’eventuale scelta
di non prorogare l’iniziativa sarebbero proprio i ragazzi, i quali avrebbero -
di fatto - meno possibilità di acquistare una
casa. La speranza, quindi, è che la misura
venga prorogata non solo per la fine del 2023, ma anche nel 2024 e con scadenza non più trimestrale».
* Le simulazioni realizzate da
Facile.it sono fatte su un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%, Tan
iniziale 0,67% (Euribor3m+1,25%); la stima sull’impatto dell’aumento delle rate
non tiene in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che
potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo.
** Analisi realizzata su un campione di
oltre 230.000 richieste di mutuo prima casa raccolte da Facile.it nel primo
semestre 2021 e 2023.
Immagine © Calypso77
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