I lavoratori con contratto
a tempo determinato si rivolgono sempre meno alle società del credito;
è questo il dato principale che emerge dall’analisi realizzata da Facile.it e Prestiti.it su un campione di oltre 100.000
domande di finanziamento raccolte fra il l’1 gennaio 2016 ed il 31 dicembre
2017 e i cui risultati sono stati anticipati dall’Adnkronos.
Guardando alle richieste di credito
presentate tramite i due portali, la percentuale di lavoratori precari che hanno cercato di ottenere un
prestito personale si è ridotta nel corso dei 2 anni
passando dallo 0,31% del 2016 allo 0,17%
del 2017. Nello stesso periodo, di contro, si è registrato un aumento della percentuale di dipendenti privati a tempo
indeterminato che hanno chiesto un finanziamento,
cresciuta dal 62,38% del 2016 al 65,96% del 2017, così come quella dei
lavoratori autonomi, passata dal 9,18% (2016) all’11,72% (2017).
«Sono due i principali fattori che incidono negativamente sulla
percentuale di richiedenti prestito con contratto a tempo determinato» spiega Andrea Bordigone, responsabile BU prestiti di
Facile.it. «Da un lato l’atteggiamento sempre più prudente da parte degli
istituti di credito che tendono a richiedere una posizione lavorativa stabile,
o la presenza di un garante, come condizione fondamentale per la concessione di
un finanziamento. Dall’altro lato, invece, il comportamento dei lavoratori
stessi che, proprio in virtù della loro precarietà, sono meno predisposti a
indebitarsi e ad assumersi impegni a medio e lungo termine».
In calo anche le somme che i lavoratori a tempo
determinato hanno cercato di ottenere dalle società del credito. Nel 2016 la richiesta media (a fronte di uno stipendio di
1.324 euro) era pari ad 8.557 euro da restituire in 58 mensilità, mentre nel
2017 è stata pari a 8.247 euro (-3,6%), con un piano di restituzione di 51
mesi.
Guardando alle finalità dichiarate dai
richiedenti con contratto a tempo determinato, poco varia. Nel
2016 la prima motivazione era rappresentata dall’ottenimento
di liquidità, seguita da acquisto di auto usate e
consolidamento debiti. Nel 2017, invece, la prima finalità diventa l’acquisto di auto usate, seguita dall’ottenimento
di liquidità e dalla ristrutturazione di immobili.
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