Secondo Facile.it
e Prestiti.it, nel
2017 sono molti coloro che, per evitare di rimandare spese legate alla
propria salute, sono ricorsi ad un prestito
personale; circa il 4% di chi ha presentato
domanda di finanziamento esplicitando la finalità: dato
equivalente ad un valore complessivo stimato
di oltre 400 milioni di euro erogati a questo scopo.
I portali hanno
analizzato un campione di oltre 50.000
richieste presentate attraverso i siti da gennaio a dicembre dello scorso
anno, evidenziando come i dati vadano in qualche modo a completare il quadro
tracciato da quelli che, per il 2016, stimavano in un numero compreso fra i 3,9
(Fonte Istat) ed i 12 milioni (Fonte Censis) gli italiani che avevano rinunciato
o rimandato spese mediche, specialistiche o prestazioni sanitarie di vario
tipo.
«La
richiesta di prestiti personali per sostenere spese sanitarie» ha
dichiarato Andrea Bordigone,
responsabile business unit prestiti di Facile.it. «in alcuni casi è una soluzione efficace per non dover rinunciare
completamente ad adeguate cure assistenziali o mediche, mentre in altri è una
scelta fatta per dilazionare nel tempo e far pesare il meno possibile sul
bilancio familiare i costi legati a interventi non sempre necessari come quelli
estetici».
L’identikit
del richiedente
La richiesta
media presentata nel corso dei 12 mesi, si legge nell’analisi, è stata pari
a 6.898 euro, da restituire
nell’arco di quasi 4 anni e mezzo
(53 rate). Guardando alla composizione anagrafica del campione,
emerge che l’età media di chi richiede
un prestito per sostenere spese sanitarie (46
anni) è notevolmente più alta se confrontata con quella di chi richiede
finanziamenti per scopi diversi e supera di ben 5 anni l’età media di chi si
rivolge, in generale, ad una finanziaria (41 anni).
Più di una domanda su quattro (28,2%) arriva dalla fascia di
popolazione con età compresa tra i 35 e
44 anni; seguono coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (25,9%) mentre al terzo posto si posiziona la fascia
55-64 anni (18,3%), ultimi gli under
25 e gli over 65, con percentuali pari, rispettivamente, al 2,9% ed al 7,8%.
Altro dato interessante emerge
analizzando il sesso dei richiedenti; nel 40,47%
dei casi a presentare domanda di finanziamento è stata una donna. Il valore è estremamente alto se lo si considera rispetto alle richieste di
prestito totali, dove la percentuale femminile di richiedenti si ferma al 28,74%.
Queste percentuali, però, si possono
capire meglio se si considera che, tra le spese
sanitarie sostenute vi sono, impianti di ortodonzia e occhiali da vista,
per sé o per i figli, ma anche operazioni di chirurgia estetica e trattamenti
di bellezza che spesso hanno un impatto economico importante.
Per quanto riguarda la posizione lavorativa dei richiedenti, la
categoria professionale che fa più ricorso al credito al consumo per sostenere
le spese mediche è quella dei dipendenti
privati a tempo indeterminato (66,48%),
ma è notevole anche il dato relativo ai pensionati, cui fa capo oltre una
richiesta su dieci (12,84%).
Lo stipendio
medio dichiarato in fase di presentazione della domanda è di 1.589 €.
A livello territoriale, le regioni in
cui le domande di finanziamento per spese mediche hanno raggiunto le
percentuali maggiori sono il Friuli
Venezia Giulia, dove il 5,08%
delle richieste di prestito tra quelle per le quali è stata indicata la
finalità è destinato alle spese sanitarie, il Trentino Alto Adige (4,73%) e il Lazio (4,46%). Di contro, Sardegna
e Campania sono le aree con i valori
percentuali più bassi, rispettivamente il 2,14% e il 2,54%.
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