Ogni
anno in Italia si registrano mediamente 278.000 esecuzioni immobiliari: pignoramenti
di uno o più immobili di proprietà di persone che non riescono a pagare i
propri debiti, con conseguente messa in vendita all’asta del bene per
soddisfare il credito. Complice la crisi economica, si tratta di un mercato in
decisa espansione, a cui sempre più cittadini si stanno avvicinando con
l’obiettivo di acquistare case più a buon mercato: l’Ufficio Studi di
Immobiliare.it ha analizzato gli annunci presenti sul portale (http://www.immobiliare.it/aste) e ha
scoperto che il valore medio degli immobili residenziali messi all’asta in
Italia ammonta a 142.000 euro e che la superficie media è pari a poco
meno di 100 metri quadri.
Se
questi sono i valori medi riferiti all’Italia, le differenze tra le regioni sono
sostanziali. Dallo studio, compiuto su un campione di circa 500.000 immobili
in asta, è emerso che il Trentino Alto Adige è la regione in cui le
perizie registrano i valori più alti, considerando che qui la media è pari a
223.000 euro. Il Lazio è secondo per il valore degli immobili
residenziali che finiscono all’asta con un prezzo medio di partenza di 215.000
euro. Terza sul podio è la Sardegna in cui le abitazioni oggetto di
esecuzione immobiliare valgono mediamente 201.000 euro. Anche la Sicilia
si discosta notevolmente dalla media nazionale, con immobili all’asta il cui
valore è di 181.000 euro. Alla fine delle graduatoria nazionale si trovano Piemonte
e Calabria che sono le regioni dove si registrano i valori di perizia
più bassi: qui gli immobili all’asta hanno un prezzo di partenza
rispettivamente di 80.000 euro e 74.000 euro.
Per ciò
che concerne le dimensioni di questi immobili, la classifica è guidata da Sicilia
e Marche: sull’isola la media è pari a 148 metri quadrati ,
mentre nella regione del Centro i valori si assestano su 141 metri quadrati .
Nonostante i prezzi di partenza siano fra i più alti in Italia, le dimensioni
degli immobili sardi disponibili per la vendita all’incanto sono le più
ridotte, con una media di 80 metri quadrati . La classifica delle
superfici rispecchia il quadro generale di un’Italia che vede immobili più
piccoli al nord e generalmente più estesi al sud: le abitazioni meno grandi fra
quelle messe all’asta si trovano in Liguria, Trentino Alto Adige,
Piemonte, Lombardia e Toscana (qui le dimensioni non
superano i 100 metri quadri).
Andando
ad analizzare i capoluoghi di regione si delinea ancora un’altra
classifica. Se per gli immobili in vendita è Firenze quello più caro in
assoluto, quando si parla di aste Roma la sorpassa: le aste residenziali
nella Capitale valgono mediamente 295.000 euro per abitazioni di 117 metri
quadrati e Firenze è seconda con valori medi di 251.000 euro e
dimensioni pari a 114 metri quadrati. Tra i capoluoghi è Palermo quello
in cui finiscono all’asta immobili più grandi – la media nel capoluogo
siciliano è pari a 163 metri quadrati, con valori pari a 218.000 euro. Seconda
per le dimensioni e quarta per le basi d’asta è Pescara dove gli immobili
residenziali venduti con questa formula misurano mediamente 157 metri quadri e
valgono 213.000 euro.
«La
crisi economica degli ultimi anni e le sue note ripercussioni sul mercato
immobiliare hanno fatto crescere in modo evidente il settore delle aste in
Italia – ha dichiarato Carlo Giordano,
Amministratore Delegato di Immobiliare.it. – Dato che il prezzo di
partenza per un immobile all’asta è mediamente più basso del 25% rispetto al
suo valore di mercato, adesso sono anche i privati cittadini che si avvicinano a
questa formula di acquisto, vedendola come una buona opportunità di risparmio.
Inoltre, grazie ad accordi specifici stipulati tra l’Abi e i Tribunali, è
possibile acquistare anche attraverso un finanziamento: in questo modo, e
grazie alle piattaforme digitali come Immobiliare.it, gli annunci di vendite
all’asta diventano a tutti gli effetti accessibili quanto quelli più
tradizionali.»
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