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venerdì 9 giugno 2017

Il trono del padre di Massimo Pinto premiato alla 42° edizione del Premio Letterario Casentino





Per i boschi, per i sentieri e per le alte rive, al cospetto delle placide acque del Danubio, ora argentee, ora blu, quell’uomo, un tempo così rigido e formale, divenne un abile e interessante conversatore. Gli parlava di tutto: della vita degli animali, delle specie dei fiori, dei poteri delle piante, delle fantastiche storie che popolavano quel castello, ma anche di argomenti di attualità, di scienza, dei progressi della aerostatica, degli esperimenti con la macchina a vapore e con l’elettricità. Gli parlava del cosmo e del sistema solare, dandogli una visione dell’uomo non più soltanto confinata ai destini dell’Europa e del mondo, ma ben più ampia, quasi metafisica, religiosa.” – “Il trono del padre

Sabato 17 giugno 2017 alle ore 16:30, presso la prestigiosa Abbazia di San Fedele a Poppi (Arezzo), si svolgerà l’attesa cerimonia di premiazione della 42° edizione del Premio Letterario Casentino alla presenza dei componenti della Giuria e dei rappresentanti del mondo artistico e letterario italiano.
 
Fra i premiati della sezione narrativa/saggistica edita con Segnalazione Particolare della Giuria lo scrittore Massimo Pinto con il suo romanzo “Il trono del padre – (L’innocenza)” pubblicato nel 2016 dalla casa editrice romana Bastogi Libri.

Il libro narra di due figli, Fausto un giovane romano nato nel 1944 e Napoleone II, figlio del celebre Napoleone Bonaparte, nato nel 1811. Due ragazzi che sentono l’assenza dei rispettivi padri e che riescono a dialogare in dimensione diacronica e diatopica grazie all’ingegno dell’autore.

Massimo Pinto è nato e vive a Roma, laureato in Economia alla Sapienza ed in Teologia presso l’Ateneo Romano della Santa Croce. È Croce al Merito Melitense del Sovrano Militare Ordine di Malta. Nel 1998 ha pubblicato il saggio “Stato sociale e persona”. 

Il Premio Letterario Casentino è stato fondato da Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi, Carlo Coccioli che lo istituirono negli anni ’40. Dopo l’interruzione del periodo bellico, il Premio, negli anni ’70, viene riproposto all’attenzione del mondo culturale italiano per volontà del Presidente del Centro Michelangelo, Silvio Miano, e attualmente dal Centro Culturale Fonte Aretusa.

Il Premio – tra i più antichi e significativi organizzati su scala nazionale – affida la presidenza delle sezioni poesia, narrativa ed economia rispettivamente a Silvio Ramat, Giancarlo Quiriconi e Giorgio Calcagnini e ad una competente, integerrima giuria che alla fine del suo lavoro di selezione, individua coloro la cui voce è parsa di più vasto significato e risonanza. Il Premio Letterario Casentino rende inoltre omaggio tutti gli anni ad eminenti personalità della nostra cultura, assegnando i ‘Premi d’onore Casentino’ per la poesia, la narrativa, la saggistica, il giornalismo, l’economia e la medicina.

La 42° edizione del Premio si svolgerà in due giornate, la prima giornata di premiazione si concluderà sabato 17 giugno 2017 con una cena di gala che sarà occasione di incontro tra scrittori, critici ed operatori culturali, alla quale possono partecipare i premiati con parenti e amici. Domenica 18 giugno la cerimonia sarà seguita da un altro incontro conviviale (pranzo a buffet) aperto a tutti i premiati ed a chi li accompagna.

In una recente intervista lo scrittore Massimo Pinto racconta “Il trono del padre”:Questa è una narrativa all’interno di sé stessi, piuttosto che fuori da sé: Lo stile piano, chiaro e, mi dicono, elegante, facilita la comprensione. E da spiaggia? Perché no? Certo non racconta un fatterello e richiede, più che attenzione ferma, una dose di concentrazione per coglierne i significati, anche quelli non voluti da me. Ma è tutt’altro che faticoso, si presta a una lettura lenta, ferma e continua. Perché lo consiglio? Ebbene perché chi lo ha letto mi ha ringraziato. Alcuni si sono sentiti così coinvolti emotivamente da doversi assentare dal lavoro (non era mia intenzione!), altri asseriscono di avere appreso fatti e sensazioni che non conoscevano, altri ancora, infine, una volta terminata la lettura (alcuni l’hanno letto due volte di seguito), si sono sentiti orfani. Che dire di più?

Non sempre il bambino capiva tutto, però quell’uomo si rivelò come un mito. La sua benda sull’occhio cominciò a fargli meno paura, anzi, al contrario, la ritenne una prova del suo valore in battaglia e prese a cercarlo. Gli chiese naturalmente del padre e lui rispose con maggiore obiettività, sincerità e rispetto di tutti gli altri. Gli raccontò, succintamente, le ultime vicende, non disse, come diceva il nonno, che il padre era cattivo, anzi lo difese, disse che era un grande condottiero, che era stato sfortunato, mal consigliato, che era sicuro che pensasse sempre a lui. Lo rinfrancò. Non fu nemmeno reticente, come lo erano tutti.” – “Il trono del padre

Written by Alessia Mocci

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