Gli ETF europei hanno chiuso un 2011 difficile, con una somma di bilancio di USD 259,88 mia. e un afflusso netto di nuovi capitali di USD 18,23 mia. Alla raccolta positiva del primo semestre è seguito un significativo rallentamento nel T3 e un'inversione di tendenza nel T4, con rimborsi per USD 6,4 mia. Si è creata una spaccatura importante tra gli ETF a replica fisica, che hanno confermato i risultati positivi, e quelli a replica sintetica che, soggetti a un severo scrutinio regolamentare, hanno registrato forti deflussi. In termini relativi, il mercato degli ETF è riuscito a difendersi molto meglio del più ampio comparto OICVM.
Nella sua analisi trimestrale del mercato, Ursula Marchioni, ETF Sales Strategist del Credit Suisse, commenta i trend del comparto degli ETF. Gli elementi salienti del trimestre sono i seguenti.
Clima d'incertezza politica in Europa
L'incertezza politica e la mancanza di una soluzione completa per la crisi del debito nella zona dell'euro hanno avuto ripercussioni negative sugli ETF europei nel T4. Dopo un ottobre piatto, i deflussi sono aumentati a novembre e dicembre. Per contro, gli Stati Uniti non hanno assistito alla medesima perdita di fiducia, anche se hanno dovuto affrontare problematiche macroeconomiche di fondo analoghe a quelle europee. Tale contesto, abbinato alle caratteristiche di maggiore maturità e minore frammentazione del mercato ETF statunitense, ha permesso al mercato USA di mettere a segno risultati significativamente migliori di quelli europei, con afflussi per USD 115,76 mia. e un unico mese negativo (maggio). I risultati ottenuti dagli ETF statunitensi rafforzano in noi l'opinione che la crescita degli ETF continuerà su scala globale e acquisirà forza in Europa, una volta superate le incertezze dei mercati sottostanti e il severo scrutinio regolamentare a cui sono stati sottoposti
L'incertezza politica e la mancanza di una soluzione completa per la crisi del debito nella zona dell'euro hanno avuto ripercussioni negative sugli ETF europei nel T4. Dopo un ottobre piatto, i deflussi sono aumentati a novembre e dicembre. Per contro, gli Stati Uniti non hanno assistito alla medesima perdita di fiducia, anche se hanno dovuto affrontare problematiche macroeconomiche di fondo analoghe a quelle europee. Tale contesto, abbinato alle caratteristiche di maggiore maturità e minore frammentazione del mercato ETF statunitense, ha permesso al mercato USA di mettere a segno risultati significativamente migliori di quelli europei, con afflussi per USD 115,76 mia. e un unico mese negativo (maggio). I risultati ottenuti dagli ETF statunitensi rafforzano in noi l'opinione che la crescita degli ETF continuerà su scala globale e acquisirà forza in Europa, una volta superate le incertezze dei mercati sottostanti e il severo scrutinio regolamentare a cui sono stati sottoposti
Sorveglianza normativa più rigorosa
La maggiore attenzione riservata dal regolatore agli ETF sintetici, già menzionata nella nostra analisi di mercato dello scorso trimestre, contribuisce a spiegare i deflussi registrati da questi fondi nel T4. Parallelamente alla pubblicazione a luglio di un documento di discussione dell'Autorità europea per i valori mobiliari (ESMA) in merito ai rischi inerenti ai fondi sintetici, si è creata una profonda spaccatura tra i fondi a replica fisica, che hanno registrato risultati positivi, e quelli a replica sintetica con forti deflussi. Gli investitori sembrano pertanto prediligere gli ETF basati su titoli fisici, avendo collocato USD 21,50 miliardi in ETF a replica fisica a fronte dei rimborsi di USD 3,27 miliardi di quelli a replica sintetica.
ETF ancora relativamente interessanti
Nonostante il calo della massa gestita nel T4, il mercato europeo degli ETF permane relativamente allettante per gli investitori - come mostrano i 18,23 miliardi di USD di afflusso totale dell'anno − in particolare rispetto al ben più ampio comparto dei fondi OICVM europei. Diversamente dagli afflussi registrati dagli ETF europei nel 2011, i fondi OICVM hanno assistito a deflussi per EUR 84,5 mia. a fine novembre. La disparità nella performance di questi due veicoli d'investimento è ancora più marcata dato che quasi il 90% del patrimonio gestito degli ETF europei proviene da fondi OICVM.
Nonostante il calo della massa gestita nel T4, il mercato europeo degli ETF permane relativamente allettante per gli investitori - come mostrano i 18,23 miliardi di USD di afflusso totale dell'anno − in particolare rispetto al ben più ampio comparto dei fondi OICVM europei. Diversamente dagli afflussi registrati dagli ETF europei nel 2011, i fondi OICVM hanno assistito a deflussi per EUR 84,5 mia. a fine novembre. La disparità nella performance di questi due veicoli d'investimento è ancora più marcata dato che quasi il 90% del patrimonio gestito degli ETF europei proviene da fondi OICVM.
Secondo il Credit Suisse, il 2012 sarà un anno favorevole per gli ETF europei
Alcune difficoltà rimarranno per quanto riguarda lo stato di salute dell'economia globale e mentre sembra ancora lontana la soluzione della crisi nell'area dell'Euro, i macrostrumenti come gli ETF dovrebbero mantenere la loro posizione di veicoli preferiti per diversi portafogli di rischio/rendimento. Il 30 gennaio l'ESMA ha chiarito recentemente la propria posizione in relazione agli ETF e ciò dovrebbe placare i timori degli investitori in merito ai rischi normativi prevalenti nel 2011. Infine, prevediamo di assistere a un ritorno ai fondamentali dell'indicizzazione, dato che sia l'industria sia gli organi di vigilanza stanno intraprendendo nuove azioni per chiarire i rischi dei diversi strumenti ETF.
Alcune difficoltà rimarranno per quanto riguarda lo stato di salute dell'economia globale e mentre sembra ancora lontana la soluzione della crisi nell'area dell'Euro, i macrostrumenti come gli ETF dovrebbero mantenere la loro posizione di veicoli preferiti per diversi portafogli di rischio/rendimento. Il 30 gennaio l'ESMA ha chiarito recentemente la propria posizione in relazione agli ETF e ciò dovrebbe placare i timori degli investitori in merito ai rischi normativi prevalenti nel 2011. Infine, prevediamo di assistere a un ritorno ai fondamentali dell'indicizzazione, dato che sia l'industria sia gli organi di vigilanza stanno intraprendendo nuove azioni per chiarire i rischi dei diversi strumenti ETF.
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