“Per i boschi, per i
sentieri e per le alte rive, al cospetto delle placide acque del Danubio, ora
argentee, ora blu, quell’uomo, un tempo così rigido e formale, divenne un abile
e interessante conversatore. Gli parlava di tutto: della vita degli animali,
delle specie dei fiori, dei poteri delle piante, delle fantastiche storie che
popolavano quel castello, ma anche di argomenti di attualità, di scienza, dei
progressi della aerostatica, degli esperimenti con la macchina a vapore e con
l’elettricità. Gli parlava del cosmo e del sistema solare, dandogli una visione
dell’uomo non più soltanto confinata ai destini dell’Europa e del mondo, ma ben
più ampia, quasi metafisica, religiosa.” – “Il trono del padre”
Sabato 17 giugno 2017
alle ore 16:30, presso la prestigiosa Abbazia di San Fedele a Poppi
(Arezzo), si svolgerà l’attesa cerimonia di premiazione della 42° edizione del Premio Letterario
Casentino alla presenza dei componenti della Giuria e dei rappresentanti
del mondo artistico e letterario italiano.
Fra i premiati della
sezione narrativa/saggistica edita con Segnalazione Particolare della Giuria lo
scrittore Massimo Pinto con il suo romanzo “Il trono del padre – (L’innocenza)” pubblicato nel 2016 dalla casa
editrice romana Bastogi Libri.
Il libro narra di due
figli, Fausto un giovane romano nato nel 1944 e Napoleone II, figlio del
celebre Napoleone Bonaparte, nato nel 1811. Due ragazzi che sentono l’assenza dei rispettivi padri e che
riescono a dialogare in dimensione diacronica e diatopica grazie all’ingegno
dell’autore.
Massimo Pinto è nato
e vive a Roma, laureato in Economia alla Sapienza ed in Teologia presso
l’Ateneo Romano della Santa Croce. È Croce al Merito Melitense del Sovrano
Militare Ordine di Malta. Nel 1998 ha pubblicato il saggio “Stato sociale e
persona”.
Il Premio Letterario
Casentino è stato fondato da Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi, Carlo Coccioli
che lo istituirono negli anni ’40. Dopo l’interruzione del periodo bellico, il
Premio, negli anni ’70, viene riproposto all’attenzione del mondo culturale
italiano per volontà del Presidente del Centro Michelangelo, Silvio Miano, e
attualmente dal Centro Culturale Fonte Aretusa.
Il Premio – tra i più
antichi e significativi organizzati su scala nazionale – affida la
presidenza delle sezioni poesia, narrativa ed economia rispettivamente a Silvio
Ramat, Giancarlo Quiriconi e Giorgio Calcagnini e ad una competente,
integerrima giuria che alla fine del suo lavoro di selezione, individua coloro
la cui voce è parsa di più vasto significato e risonanza. Il Premio Letterario Casentino rende inoltre omaggio tutti gli anni ad
eminenti personalità della nostra cultura, assegnando i ‘Premi d’onore
Casentino’ per la poesia, la narrativa, la saggistica, il giornalismo,
l’economia e la medicina.
La 42° edizione del
Premio si svolgerà in due giornate, la prima giornata di premiazione si
concluderà sabato 17 giugno 2017 con una cena di gala che sarà occasione di
incontro tra scrittori, critici ed operatori culturali, alla quale possono
partecipare i premiati con parenti e amici. Domenica 18 giugno la cerimonia sarà seguita da un altro incontro
conviviale (pranzo a buffet) aperto a tutti i premiati ed a chi li accompagna.
In una recente
intervista lo scrittore Massimo Pinto racconta “Il trono del padre”: “Questa è una narrativa all’interno di sé
stessi, piuttosto che fuori da sé: Lo stile piano, chiaro e, mi dicono,
elegante, facilita la comprensione. E da spiaggia? Perché no? Certo non
racconta un fatterello e richiede, più che attenzione ferma, una dose di
concentrazione per coglierne i significati, anche quelli non voluti da me. Ma è
tutt’altro che faticoso, si presta a una lettura lenta, ferma e continua.
Perché lo consiglio? Ebbene perché chi lo ha letto mi ha ringraziato. Alcuni si
sono sentiti così coinvolti emotivamente da doversi assentare dal lavoro (non era
mia intenzione!), altri asseriscono di avere appreso fatti e sensazioni che non
conoscevano, altri ancora, infine, una volta terminata la lettura (alcuni
l’hanno letto due volte di seguito), si sono sentiti orfani. Che dire di più?”
“Non sempre il bambino
capiva tutto, però quell’uomo si rivelò come un mito. La sua benda sull’occhio
cominciò a fargli meno paura, anzi, al contrario, la ritenne una prova del suo
valore in battaglia e prese a cercarlo. Gli chiese naturalmente del padre e lui
rispose con maggiore obiettività, sincerità e rispetto di tutti gli altri. Gli
raccontò, succintamente, le ultime vicende, non disse, come diceva il nonno,
che il padre era cattivo, anzi lo difese, disse che era un grande condottiero,
che era stato sfortunato, mal consigliato, che era sicuro che pensasse sempre a
lui. Lo rinfrancò. Non fu nemmeno reticente, come lo erano tutti.” – “Il trono del padre”
Written by Alessia
Mocci
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