Donna
al volante pericolo constante? Mai motto fu più falso, numeri alla mano gli
incidenti causati da automobiliste sono molti meno di quelli con responsabilità
maschile, ma nonostante questo e sebbene rappresentino quasi il 51,5% della
popolazione residente in Italia, sono intestati a donne solo il 46,12% dei
veicoli circolanti in Italia. A stabilirlo è una elaborazione svolta da Facile.it (https://www.facile.it/assicurazioni-auto.html)
che ha evidenziato anche come, in alcune regioni, la presenza di donne
proprietarie di automobili sia decisamente maggiore.
Le
regioni con maggiori percentuali di donne al volante
Fra
le 20 regioni italiane il primato di quella con la maggiore percentuale di veicoli intestati a donne spetta alla Valle d’Aosta
dove quasi 6 auto su 10 sono di proprietà femminile (58,10%). A seguire si
trova l’Umbria (53,11%) che precede
il Friuli Venezia Giulia (51,15%) ed
il Lazio (51,06%). Situazione di
pressoché assoluta parità fra uomini e
donne, perlomeno in termini di proprietà dell’auto, nelle Marche (50,92% la percentuale dei
veicoli intestati ad esponenti del gentil sesso), in Toscana (50,43%) e in
Emilia Romagna (50,41%).
Le
proporzioni si capovolgono e fanno diventare minoranza le donne a partire dal
Veneto (48,32%) per arrivare addirittura sotto al 40% in Campania (39,55%) e in
Puglia (36,09%).
Le
differenze nell’ RC auto
Fino
a non troppo tempo fa, tra i parametri considerati dalle compagnie per
calcolare i premi dell’RC auto rientrava anche il sesso dell’intestatario della
polizza, elemento che, contrariamente a quello che si potrebbe ritenere, favoriva le donne, almeno fino ad una certa
età.
Statistiche
ufficiali, in uso fino quando nel dicembre del 2012 la Corte di Giustizia
Europea dichiarò inapplicabile questo genere di differenziazione, dimostravano
come le neopatentate fossero molto più prudenti dei loro colleghi uomini e,
rispetto a loro, causassero il 25% di incidenti in meno fino a che avevano 19
anni.
Con
l’andare del tempo, però, questa differenza si riduceva, passando già al 9% fra
i 30 ed i 33 anni della conducente e invertendo la proporzione una volta che la
titolare di polizza aveva superato i 40 anni.
Dagli “anta” le donne denunciavano più incidenti dei
loro coetanei di sesso maschile, ma spesso in realtà spettava a loro, titolari del
contratto di assicurazione, denunciare il sinistro causato dal figlio che, come
avviene in molte famiglie, faceva i suoi primi anni al volante guidando l’auto
materna.
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