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lunedì 31 maggio 2021
05/06 Alberto Salaorni & Al-B.Band - dinner show @ Relais Corte Cavalli - Ponti sul Mincio (MN)
Rc auto: 1 automobilista su 4 rinnova solo dopo la scadenza
Quanto sono puntuali gli italiani nel rinnovare l’assicurazione
dell’auto? Per rispondere alla domanda Facile.it
ha analizzato un campione* di oltre 339.000 contratti di rinnovo scoprendo
che se, in media, gli automobilisti rinnovano la polizza RC auto 3 giorni
prima della scadenza di quella vecchia, 1 su 4 lo fa solo dopo che
questa è già scaduta, ovvero durante il cosiddetto periodo di
comporto.
Sono fortunatamente una minoranza (3,3%), coloro che rinnovano
l’assicurazione addirittura dopo i 15 giorni di tolleranza concessi
dalla legge; va detto che quest’anno alcune scadenza potrebbero essere slittate
grazie alla sospensione introdotta dal Governo nel 2020, pertanto il fenomeno
potrebbe avere una dimensione addirittura inferiore.
Quando si rinnova l’RC auto
Analizzando più da vicino i dati emerge che l’11,8% del campione
si muove con largo anticipo acquistando la nuova polizza tra i 15 e i
45 giorni prima della scadenza di quella vecchia; l’8,5% lo fa con 10-14
giorni di anticipo, mentre il 25,5% fa tutto all’ultimo momento
rinnovando tra le 48 ore prima e il giorno stesso della scadenza.
Come detto, invece, sono tanti gli automobilisti che rinnovano l’assicurazione
auto solo dopo la sua scadenza ma comunque durante il periodo di comporto
(25,2%).
«La legge prevede un periodo di tolleranza valido fino a 15 giorni
dopo la scadenza della polizza durante il quale la compagnia è obbligata a
mantenere operante la copertura RC base; in caso di sinistro, quindi,
l’assicurazione è ancora attiva. Attenzione però alle garanzie accessorie
perché non sempre le compagnie estendono il periodo di comporto anche a tali
clausole; se si vogliono evitare brutte sorprese, il consiglio è di muoversi
sempre con qualche giorno di anticipo» spiega Diego Palano, General
Manager di Facile.it.
Attenzione alla scadenza 2021
La scorsa primavera, durante la prima fase del periodo emergenziale, il
Governo ha introdotto alcuni provvedimenti in favore degli automobilisti
allungando il periodo di comporto fino a 30 giorni e introducendo la
possibilità di sospendere l’RC auto per alcuni mesi, fino al 31 luglio
2020. Un’opportunità che, secondo le stime di Facile.it su un campione
di 244.000 polizze raccolte lo scorso anno, tra aprile e maggio, è stata colta
da circa il 20% degli automobilisti con assicurazione in scadenza in quei due
mesi.
Ciò ha comportato uno spostamento in avanti del termine di validità
delle polizze di coloro che hanno sfruttato l’opportunità; per questa ragione,
consigliano gli esperti di Facile.it, ora è più che mai è importante verificare
la data di decorrenza della propria assicurazione e muoversi in anticipo
con il rinnovo, considerando che, normalmente, è possibile acquistare la nuova
assicurazione a partire da 45 giorni prima della sua scadenza.
L’uso del periodo di comporto nelle regioni italiane
Quali sono le regioni italiane con più assicurati “ritardatari”?
Al primo posto si trovano gli automobilisti residenti in Abruzzo; qui il
29,6% del campione ha rinnovato la polizza oltre la data di scadenza, entro
i 15 giorni di tolleranza concessi dalla legge. Seguono nella graduatoria gli
assicurati residenti in Sicilia (29,2%) e in Calabria (28,8%).
Il periodo di comporto viene usato con meno frequenza, invece,
dagli automobilisti del Trentino-Alto Adige, dove solo il 21,3%
ha rinnovato l’assicurazione durante i 15 giorni di tolleranza. Seguono gli
automobilisti del Friuli-Venezia Giulia (22,1%) e dell’Emilia-Romagna
(23,3%).
*L’analisi è
stata realizzata su un campione di oltre 339.000 utenti che tra gennaio e
maggio 2021 hanno rinnovato la propria assicurazione tramite Facile.it,
mantenendo la propria compagnia assicurativa o cambiandola.
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giovedì 27 maggio 2021
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Smartphone: 19,5 milioni lo usano a letto, 11 milioni se lo portano in bagno
In tasca, nella borsa o nello zaino, lo smartphone è un
oggetto che ormai ci accompagna durante tutta la giornata e a cui, la maggior
parte di noi, non può più rinunciare tanto che, quasi 1 italiano adulto su 2,
ovvero circa 19,5 milioni di persone, ha dichiarato di utilizzare il
cellulare anche a letto. Pochi meno, quasi 11 milioni (25,2%),
coloro che addirittura hanno ammesso di portarselo sempre dietro anche
quando sono in bagno. A certificare questi dati è l’indagine commissionata
da Facile.it agli istituti di
ricerca mUp Research e Norstat e realizzata su un campione rappresentativo
della popolazione nazionale*.
Dove viene utilizzato
Se non suscita particolare clamore il fatto che il luogo in
cui usiamo maggiormente il cellulare sia il salotto, fa riflettere che siano più
di 19 milioni gli italiani che utilizzano il cellulare mentre sono a letto;
accendere il cellulare, insomma, è la prima cosa che molti fanno quando aprono
gli occhi e spegnerlo l’ultima prima di dormire. Anche nel luogo che teoricamente
dovrebbe essere quello della privacy più assoluta, il bagno, il telefono
non ci abbandona: sono ben 11 milioni gli italiani che non si staccano
dallo smartphone nemmeno in questo caso. Forse non si dovrebbe, ma sono tanti
anche coloro che hanno ammesso di usare il dispositivo mentre sono al lavoro:
a dichiararlo il 20% del campione, percentuale corrispondente a 8,7 milioni
di individui.
È un atteggiamento poco educato, ma sono molti, quasi 2
milioni (4,6%), coloro che hanno ammesso di usare lo smartphone a tavola,
percentuale che quasi raddoppia nella fascia di età 35-44 anni (8,5%).
Non stupisce, infine, come molti utilizzino il cellulare anche
in macchina, sostituendo così il classico navigatore; ad usarlo per
questo scopo da sono più di 8,3 milioni di persone.
Le paure e i comportamenti più diffusi
Sebbene la paura più diffusa legata al cellulare sia quella
di perderlo e con esso i contenuti privati al suo interno, indicata da più di 19,7
milioni di rispondenti (45,2%), un dato interessante è che 2,7 milioni di
italiani (6,2%) sono preoccupati che il
partner o i genitori possano accedere di nascosto ai contenuti presenti sul
dispositivo. I più timorosi nel lasciare che il proprio
compagno/compagna guardi di nascosto il cellulare sono coloro che hanno un’età compresa
tra i 45 e i 54 anni, dove la percentuale quasi raddoppia rispetto alla
media nazionale (8,5% vs 4,8% Italia). I giovani appartenenti alla fascia anagrafica
18-24 anni, invece, si sono rivelati i più preoccupati nel far curiosare
i genitori: rispetto ad un valore italiano del 2,3%, qui la percentuale raggiunge
addirittura l’8,2%.
Guardando poi ai comportamenti errati adottati da
coloro che possiedono uno smartphone, più di 1 intervistato su 5 (9,6
milioni) ha ammesso di non effettuare mai il backup dei dati, mentre
8,5 milioni hanno dichiarato di aver impostato un PIN molto comune o di non
averlo affatto.
Addirittura più di 3 milioni di persone (7,2%) hanno memorizzato
il PIN della carta di credito o della SIM direttamente nella rubrica
del cellulare, comportamento che può essere molto pericoloso nel caso in cui il
dispositivo venga perso o rubato. La percentuale arriva addirittura fino all’11,2%
tra coloro che hanno un’età compresa fra 18 e 24 anni.
Per cosa viene utilizzato lo smartphone?
Ma, nel concreto, per cosa viene utilizzato con più
frequenza lo smartphone? Al netto del telefonare e del mandare messaggi,
che si posizionano in cima alla lista, più di 21,8 milioni di individui (50%
del campione intervistato), ammettono di usarlo per i social network, mentre
più di 20,7 milioni (47,6%) lo utilizzano per fare fotografie.
Non sorprende scoprire, inoltre, come al giorno d’oggi lo
smartphone venga frequentemente usato anche come fonte di informazione; che
sia attraverso i social network o siti specializzati, 33,9 milioni di persone (77,9%)
hanno dichiarato di informarsi proprio tramite il cellulare. Questo
particolare utilizzo è aumentato moltissimo durante l’anno di pandemia, tanto è
vero che più di 6 rispondenti su 10 (64,5%), pari a più di 28 milioni
di persone, hanno ammesso di aver incrementato l’uso del device proprio per
informarsi.
Quasi 14 milioni
(31,9%), infine, gli italiani che hanno indicato la gestione delle finanze personali
come uno dei motivi per cui viene maggiormente utilizzato il cellulare, a dimostrazione
di come molte delle attività che prima venivano fatte in presenza oggi possono
essere effettuate anche a distanza grazie ad un dispositivo tecnologico come lo
smartphone.
Nota
metodologica: l’indagine è stata svolta tra il 29 aprile ed il 3 maggio 2021 attraverso
la somministrazione di n.1.012 interviste CAWI con ad un campione di individui
in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione italiana
adulta residente sull’intero territorio nazionale.