". ". comunicati stampa: Quasi dimezzate le richieste di surroga; sono il 9,7% del totale delle domande di mutuo.
Submit your 
content Every Day to 25 social 
bookmarking sites, all on unique 
C class IPs... FREE. ISCRIVITI SUBITO AL SITO GEMELLO DI COMUNICATISTAMPA: http://comunicatigratis.blogspot.com/

giovedì 12 aprile 2012

Quasi dimezzate le richieste di surroga; sono il 9,7% del totale delle domande di mutuo.


Nonostante sia tornata protagonista delle pagine dei giornali, visto che è stata in parte modificata con il DL liberalizzazioni, la surroga non piace più agli italiani. Secondo il broker Mutui.it – che ha esaminato oltre 150 mila domande presentate dall’inizio dell’anno, nel 2012 le richieste di surroga sono calate in misura elevata: se a ottobre 2010 (data dell’ultima rilevazione) rappresentavano ben il 18% del totale dei mutui richiesti, ad oggi arrivano solo al 9,7%. Un calo, questo, interpretabile alla luce degli alti spread imposti dalle banche a chi chiede oggi un finanziamento per la casa.

«La surroga – dichiara Lorenzo Bacca, responsabile Business Unit di Mutui.itresta comunque una risorsa ed un diritto per i consumatori visto che, se possibile, permette di migliorare il finanziamento in atto; è evidente, tuttavia, che in questa fase di contrazione del credito e di spread elevati ottenere delle condizioni migliorative di tasso è piuttosto complesso e la domanda, prima ancora dell’offerta delle banche, ne risente».

Esaminando, nel dettaglio, le richieste di surroga il quadro che emerge è piuttosto chiaro: l’importo medio richiesto è di 117.000, pari al 49% del valore totale dell’immobile; l’età media a cui si fa domanda è di 38 anni, mentre la durata è di circa 20 anni.

Per quanto riguarda le differenze tra le Regioni, va detto che quasi tutte registrano cali elevati della percentuale delle surroghe sul totale dei mutui richiesti. Le regioni con le diminuzioni maggiori sono Trentino Alto Adige (-25,8%), Friuli Venezia Giulia (-21,44%) e Veneto (-13,30%); mantengono, invece, pressoché gli stessi valori di un anno e mezzo fa solo Umbria e Basilicata (rispettivamente +1,32% e +1,13%). In termini assoluti, l’impatto maggiore delle surroghe sul totale dei preventivi è riscontrato in Lombardia (16,01%), Umbria (12,81%) e Marche (12,29%): poca cosa però rispetto alle percentuali dell’ultima rilevazione, in cui regioni in Trentino Alto Adige le richieste di surroga rappresentavano oltre il 31% del totale e nel Friuli Venezia Giulia arrivavano al 29,25%.

Con l’introduzione del Decreto Bersani, nel 2007, sono stati azzerati i costi per il mutuatario che chiede di surrogare: nessuna spesa di commissione, istruttoria o accertamento catastale; la norma prevede, inoltre, la collaborazione della banca di provenienza per agevolare il trasferimento del mutuo. Nella prassi, tuttavia, non sono mancati episodi di ostruzionismo da parte delle banche: le nuove norme introdotte in questi giorni provano proprio a rendere più semplice tutte le procedure. «Grazie alle modifiche del DL liberalizzazioni – continua Bacca – dal momento della richiesta di sostituzione non dovranno passare più di dieci giorni; in caso contrario e se la colpa è della banca d’origine del finanziamento, questa dovrà risarcire il cliente con l’1% del valore del mutuo per ogni mese di ritardo».

Di seguito le percentuali di domanda di surroga sul totale dei mutui richiesti nelle venti Regioni italiane, con indicazione del calo percentuale rispetto alla rilevazione dell’ottobre 2010:





































































































































apr-12



ott-10



variazione


Abruzzo

8,74%



15,40%



-6,66%


Basilicata

9,45%



8,32%



1,13%


Calabria

7,32%



9,87%



-2,55%


Campania

8,60%



17,56%



-8,96%


Emilia-Romagna

9,09%



20,48%



-11,39%


Friuli-Venezia Giulia

7,81%



29,25%



-21,44%


Lazio

8,37%



16,22%



-7,85%


Liguria

8,52%



15,62%



-7,10%


Lombardia

16,01%



19,73%



-3,72%


Marche

12,29%



22,55%



-10,26%


Molise

9,44%



13,62%



-4,18%


Piemonte

6,95%



15,89%



-8,94%


Puglia

7,86%



18,11%



-10,25%


Sardegna

8,32%



21,10%



-12,78%


Sicilia

7,50%



10,59%



-3,09%


Toscana

7,02%



14,10%



-7,08%


Trentino-Alto Adige

5,24%



31,04%



-25,80%


Umbria

12,81%



11,49%



1,32%


Valle D'Aosta

4,88%



16,56%



-11,68%


Veneto

7,18%



20,48%



-13,30%



Nessun commento:

Posta un commento