L’aumento dei tassi di interesse sta pesando sulle tasche
degli italiani che hanno sottoscritto un mutuo variabile, ma quali sono le
aree del Paese più colpite? Secondo l’analisi*
congiunta Facile.it – Mutui.it le regioni più esposte agli aumenti sono il Friuli-Venezia
Giulia, dove, negli ultimi 18 mesi, il 17,5% dei nuovi mutuatari ha scelto
il variabile, l’Abruzzo (16,1%) e l’Emilia-Romagna (15,9%). E
oggi, inutile negarlo, devono affrontare diverse difficoltà.
«L’erogazione
di mutui a tasso variabile è destinata a calare ulteriormente, se si considera
che tra la richiesta del mutuo e la stipula passano in media 4-5 mesi», spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di
finanziamento di Facile.it. «Questo significa che i mutui variabili
erogati nella prima parte del 2023 sono stati richiesti nel secondo semestre
2022, quando la Bce aveva appena iniziato ad aumentare i tassi. Oggi la
richiesta di variabili è ai minimi, inferiore al 2% del totale e l’effetto
sugli erogati sarà molto evidente nei
prossimi mesi».
Il dettaglio regionale
Continuando a scorrere la graduatoria regionale, dietro a Friuli-Venezia
Giulia, Abruzzo ed Emilia-Romagna si posizionano il Piemonte,
area dove, negli ultimi 18 mesi, il 15,2% dei mutuatari alle prese con
l’acquisto della prima casa ha ottenuto un mutuo a tasso variabile ed il Veneto
(15,1%).
Guardando alle aree del Paese dove la quota di mutui variabili sul
totale è invece più bassa, al primo posto si trova la Campania - qui,
dal 2022 ad oggi, solo il 12,6% dei mutuatari ha optato per un
finanziamento variabile - e seguono, quasi a pari merito, il Lazio con
una percentuale di variabili pari al 13,2% del totale e la Sardegna (13,3%).
Il variabile in Italia
Analizzando l’identikit di chi, a livello nazionale, ha
ottenuto un mutuo a tasso variabile negli ultimi 18 mesi emerge che, in media, l’importo erogato è pari a poco più
di 142.000 euro, richiesto per l’acquisto di un immobile di valore pari,
sempre in media, a 192.000 euro.
Chi ha presentato domanda di finanziamento aveva, all’atto
della richiesta, poco più di 35 anni e ha siglato un piano di ammortamento pari
a 26 anni e mezzo.
Secondo le simulazioni di Facile.it**, chi ha ottenuto questo finanziamento a gennaio 2022 (142.000
euro da restituire in 25 anni), oggi si troverebbe a pagare una rata di circa 816
euro, vale a dire il 60% in più rispetto a quella iniziale (514 euro),
con un tasso (Tan) passato da 0,67%, a 4,83%.
* Analisi realizzata su un campione di
oltre 20.000 pratiche di mutuo prima casa raccolte da Facile.it da gennaio 2022
a giugno 2023.
** Le simulazioni realizzate da
Facile.it sono fatte su un mutuo da 142.000 euro in 25 anni, Tan iniziale 0,67%
(Euribor3m+1,25%); la stima sull’impatto dell’aumento delle rate non tiene in
considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe
variare in base alle caratteristiche del mutuo.
Immagine © TanyaJoy
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