Il capolavoro neo dadaista di Lady Of Verona, specchio della frenesia lentissima del nulla dei nostri giorni, esaspera stralci della sua paradossale vita, rappresentando i miti liofilizzati della società contemporanea: la super donna yuppie, ricca e sexy da una parte, e l’uomo tartaruga palestrato, coatto-chic e mantenuto della Milano bene (il tipo #facciocosevedogente).
Nei casting non poteva che comparire una carrellata di stereotipi umani di rara bellezza. Tra questi, memorabili, l’illustrissimo Alessandro Luca, vero protagonista della giornata e astro nascente dello showbiz da Peschiera Borromeo, la giovane escort dell’hinterland milanese, la brasiliana che muove il culo come Beyoncè, il bono palestrato di Torino, l’aspirante tronista di Salerno, un altro bono palestrato oriundo latino, ovviamente la siliconata, il tamarro bello dentro, l’attore di 190000 sconosciuti film (cameo), la smalltown girl con sua mamma più vari aficionados di Lory in cerca delle luci della ribalta. Sopra tutti tra la bionda che definisce The Lady “un capolavoro, un metro di giudizio nel definire una persona”. Se ti piace vai bene, se la contesti sei fuori.
The Lady unisce e divide l’Italia. Partecipare ai casting per la serie n. 2, è una delle gite a sfondo socio-antropologico più interessanti nel giorno della Liberazione d’Italia.
Viviamo in trepida attesa per scoprire chi diventerà protagonista di questo nuovo dogma mediatico che si snoda tra schiaffi in slow-motion, ermetiche doppiature fuori sincrono e colori desaturati fino all’inverosimile.
Proclamiamo dunque il theladynismo un degno successore del velinismo degli anni passati, nuovo paradigma della Youtubecrazia che una volta per tutte si sdogana dalla tv commerciale.
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LORY DEL SANTO: regista THE LADY
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