La volontà
di risparmiare rende gli italiani un popolo di “traditori”, anche al telefono:
se c’è la possibilità di ridurre le spese siamo pronti a rinunciare al nostro
operatore di telefonia mobile per sfruttare iniziative e promozioni. È questa
l’evidenza più significativa risultante dall’ultima indagine di Facile.it (http://www.facile.it), principale
sito di comparazione specializzato anche nel confronto delle tariffe
telefoniche.
Il portale
ha chiesto all’istituto di ricerca Demoskopea
di intervistare un campione rappresentativo dell'universo di riferimento in Italia,
pari a circa 40,5 milioni di individui di età superiore ai 15 anni*. Le loro
risposte parlano chiaro: negli ultimi 36 mesi il 67% degli italiani ha
valutato l’ipotesi di un cambio nel suo piano tariffario e il 52% l’ha
effettivamente sostituito, cambiando compagnia telefonica nel 29%
dei casi.
La motivazione più ricorrente che spinge alla
valutazione di un nuovo piano tariffario o di una nuova compagnia è il risparmio:
l’85% di chi ha cambiato operatore l’ha fatto perché attratto da prezzi più
vantaggiosi. Segue il bisogno di trovare una tariffa più conveniente per la
navigazione, legata magari all’acquisto di uno smartphone (27%) e solo
in terza battuta la ricerca di una migliore ricezione o copertura di rete
(23%). Anche chi si è limitato a cambiare soltanto la tariffa, e non l’azienda,
l’ha fatto ugualmente per risparmiare (66%) ma anche perché, nel tempo, sono mutate
le esigenze legate all’utilizzo del telefono (motivazione riportata nel 30% dei
casi).
Cambiare conviene? Evidentemente sì, se
addirittura il 93% di chi ha una nuova tariffa e/o operatore si reputa
soddisfatto della sua scelta: di questi, il 61% quantifica in termini
significativi il risparmio ottenuto.
La soddisfazione di aver tagliato i costi
ripaga il tempo speso a cercare la proposta migliore, confrontando le diverse
offerte delle aziende sul mercato: lungi dall’essere una scelta istintiva,
quella del cambio di tariffa e/o operatore è invece ponderata a lungo,
visto che il 63% degli italiani che hanno valutato modifiche negli ultimi tre
anni ci ha pensato per almeno qualche giorno (il 13% addirittura più di una
settimana). La percentuale sale al 71% tra chi poi ha cambiato operatore e al
70% tra chi invece alla fine ha scelto di non cambiare nulla nel suo piano
tariffario.
I canali utilizzati per il cambio del
piano tariffario sono sostanzialmente tre: i siti internet degli operatori
telefonici (58%), i punti vendita sul territorio (39%) e i portali di
comparazione delle tariffe (27%), che nonostante la loro relativa novità
battono già il tradizionale passaparola tra amici e conoscenti (25%).
Se la fedeltà è virtù di pochi, anche tra
coloro che negli ultimi tre anni non hanno mai valutato l’ipotesi di un cambio
la variabile determinante è il risparmio: nel 78% dei casi non vi sono state
modifiche perché l’attuale tariffa si reputa già vantaggiosa, anche se non
manca un 13% di utenti che non cambia nulla perché non ha voglia o tempo di
ipotizzare una modifica al suo piano tariffario.
«Questa indagine – dichiara Paolo Rohr, responsabile Business Unit
Telefonia di Facile.it – ha messo in luce
la costante volontà degli italiani di risparmiare, pur senza rinunciare al
telefono cellulare, che diventa sempre più evoluto e necessario alla propria
vita quotidiana. Non è un caso che l’ultimo Osservatorio AGCOM abbia rivelato che negli ultimi mesi sono diminuite
le sim in circolazione ma è aumentato il traffico telefonico mobile: questi due
comportamenti contrapposti sono sintomatici di una progressiva maturazione
tanto del mercato della telefonia quanto del comportamento degli italiani nella
gestione del telefono cellulare».
«Nell’ambito dell’indagine realizzata per Facile.it – ha
dichiarato Stefano Carlin, Amministratore Delegato di Demoskopea – abbiamo
potuto sottolineare come tra i più giovani vi sia una maggiore attitudine al
cambiamento: tra i nativi digitali, vale a dire gli under 24, la percentuale di
soggetti che ha cambiato operatore telefonico sale al 36%, contro il 24%
registrato tra chi ha più di 55 anni. Per quel che concerne l’uso degli
strumenti di comparazione di tariffe, la fascia d’età che mostra una maggiore
dimestichezza è però quella compresa tra i 45 e i 54 anni: tra di loro, l’uso
dei comparatori sale al 38%.»
*Indagine condotta basandosi su 500 interviste
online con sistema C.A.W.I effettuate a individui di età superiore ai 15 anni,
possessori di telefono cellulare personale (non sim aziendale) con spesa
sostenuta dall’intervistato o da un suo famigliare o intestata alla propria
partita iva (universo di riferimento pari a circa 40,5 milioni di individui).
Periodo di rilevazione: 29 settembre – 1 ottobre 2014.
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