Nonostante le temporanee difficoltà di contrarre un mutuo,
sono molti gli italiani che stanno approfittando del
periodo di quarantena per valutare la possibilità di surrogare il proprio finanziamento;
tanto che, come evidenziato da Facile.it,
a marzo 2020 le richieste di surroga hanno guadagnato 10 punti percentuali rispetto
al mese precedente arrivando a rappresentare il 40% del totale delle domande di
finanziamento raccolte online.
Tuttavia, nonostante gli italiani
dimostrino un continuo interesse per la possibilità di migliorare le condizioni
del proprio finanziamento, non sempre riescono nell’intento. A conferma arriva
uno studio commissionato da Facile.it a mUp Research e Norstat
dal quale emerge che se, nel 2019, 4 rispondenti su 10 (40,7%) hanno cercato
di surrogare o rinegoziare il proprio mutuo, tra loro, quasi 1 su 3 (28,9%),
pari a 425.000 nuclei familiari, si è visto respingere la domanda.
Nello specifico, emerge che il 15,9% ha provato a surrogare senza
successo, mentre il 13% ha ricevuto un rifiuto a fronte della richiesta
di rinegoziazione.
«Se
è vero che l’istituto presso cui abbiamo il mutuo non può opporsi alla
nostra volontà di migrare altrove - spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di
Facile.it - è bene sapere che la banca cui
ci rivolgiamo per la surroga non è obbligata ad accettare la nostra richiesta.
Se, ad esempio, il potenziale
cliente non ha un profilo reddituale solido o, ancora, se gli anni mancanti all’estinzione
del finanziamento originale fossero pochi, l’istituto presso il quale è stata
presentata domanda di surroga potrebbe respingere la richiesta».
Chi ce l’ha
fatta…
Se alcuni non
sono riusciti a surrogare o rinegoziare, sono comunque molti gli italiani che,
nel 2019, sono riusciti a migliorare le condizioni del proprio mutuo; secondo l’indagine
commissionata da Facile.it ce l’ha fatta il 59% dei richiedenti, pari
a 870.000 nuclei, suddivisi tra coloro che hanno rinegoziato il finanziamento
con la propria banca (34%) e chi ha invece surrogato in favore di un altro istituto
di credito (25%).
Tanti anche gli italiani che sembrano aver preso una tale confidenza con
lo strumento della surroga da essere diventati dei surrogatori seriali che
approfittano spesso di condizioni migliorative offerte da altri istituti.
Sempre secondo l’analisi, tra coloro che nel 2019 sono riusciti ad approfittare
del calo dei tassi, vi sono molti che avevano alle spalle già una o più
surroghe; questa casistica fa capo a circa 21.200 famiglie.
…. e chi
non ci ha nemmeno provato
A completamento
della fotografia scattata per Facile.it va detto che sono molti - il 31%
del campione interrogato - i rispondenti che hanno dichiarato di essere contenti
della rata mensile del loro mutuo e, pertanto, non hanno sentito l’esigenza
di surrogare o rinegoziare; mentre il 14,5% ha dichiarato che, pur
avendo cercato sul mercato nuove opportunità, non è riuscito a trovare offerte
sufficientemente vantaggiose. Vi è poi una fetta significativa di
rispondenti, il 13,6%, che ha dichiarato di non aver nemmeno valutato
l’opportunità di abbassare la rata perché riteneva troppo impegnativo cercare
una nuova banca.
Ma come si
spiega l’impennata nelle richieste di surroghe online registrato a marzo? A
chiarire la faccenda è ancora una volta Cresto: «Il calo dell’indice Eurirs
e dei mutui a tasso fisso, uniti al maggior tempo a disposizione causa quarantena,
hanno spinto molti italiani a cercare online opportunità per ridurre le rate
del mutuo. Al boom rilevato nella prima metà di marzo è seguito però un periodo
temporaneo di stop legato al rimbalzo dell’Eurirs e alle difficoltà logistiche
nel portare avanti l’iter degli atti.».
* Metodologia: n. 1.068 interviste CAWI
con un campione rappresentativo della popolazione adulta, in età 18-74 anni, sull’intero
territorio nazionale. Indagine condotta a gennaio 2020.
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