Il passaggio al nuovo standard di trasmissione televisivo DVB-T2, che
inizierà da settembre 2021, costringerà molti italiani a mettere mano al
portafogli per adeguare i propri televisori. È questo uno dei dati emersi
dall’indagine* commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat
secondo la quale il 20,9%
dei rispondenti,
pari a circa 4 milioni di famiglie, ha dichiarato di non avere in casa alcun
televisore compatibile con il nuovo standard e pertanto dovrà
necessariamente cambiare apparecchio o dotarsi di decoder.
La platea di italiani costretta ad affrontare questa spesa, si legge
nell’analisi, è però ancor più grande se si considera che il numero totale
di famiglie che hanno almeno 1 apparecchio non compatibile con il nuovo
standard è pari a circa 11 milioni (il 58,8% dei rispondenti).
Questo valore potrebbe salire ulteriormente se si considera
che il 25,2% degli intervistati ha dichiarato di avere in casa almeno 1
televisore per il quale non sa dire se sia o meno compatibile con il
nuovo modo di trasmissione.
Oltre al danno la beffa
Oltre al danno economico, per molte famiglie italiane si profila
anche la beffa; nonostante già dal 2017 sia proibita la vendita al
dettaglio di apparecchi non compatibili con il nuovo standard, quasi 1 rispondente
su 3 tra quelli che dovranno metter mano al portafogli (pari a 3.300.000 famiglie)
ha dichiarato che l’apparecchio da cambiare è stato acquistato meno di 3
anni fa.
Il
bonus: chi lo conosce, chi lo userà e chi no
Per
alleggerire il peso del cambiamento sulle economie familiari è stato varato il cosiddetto
Bonus TV, un contributo da 50 euro per l’acquisto di un nuovo
apparecchio televisivo o di un decoder destinato a chi ha un ISEE inferiore ai 20.000
euro, ma non tutti conoscono il provvedimento e, anche fra chi lo conosce, non tutti
saranno in grado di usarlo.
Sebbene,
come messo in luce dell’indagine, il 60,3% dei rispondenti abbia
dichiarato di aver sentito parlare dell’incentivo, quasi 1 rispondente su 2
ha ammesso di non sapere come questo funzioni; 1 su 4 (26,1%) di non
rientrare nei parametri necessari per usufruirne.
A
livello territoriale, la percentuale di chi ha diritto al Bonus e intende
servirsene varia tra il 20,9% rilevato al
Nord Ovest e il 30,5% al Sud e nelle Isole.
Decoder, nuovo apparecchio o… addio TV?
Cosa faranno quindi gli italiani che hanno in casa televisori
non compatibili? La maggior parte delle famiglie intervistate (43%) ha dichiarato
che comprerà un decoder, il 31% acquisterà un nuovo apparecchio,
mentre il 21,7% non ha ancora deciso. Interessante notare come, probabilmente per
ragioni economiche, il 4,3% dei rispondenti abbia detto che, semplicemente, rinuncerà
al televisore, funzionante, ma non più compatibile.
Se si riduce
il campione di analisi alle famiglie che hanno un solo televisore in casa e
per di più non compatibile con il nuovo standard, il 32,5% opterà per
l’acquisto di un decoder, il 30,4% ha dichiarato che comprerà una nuova
televisione, mentre il 29,8% non ha ancora scelto cosa fare.
Per chi
ritiene la televisione una parte della propria quotidianità sarà sorprende, forse,
sapere che il 7,3% dei rispondenti di questo sotto campione, pari a circa
80.000 famiglie, abbia dichiarato che, quando partirà il nuovo standard di
trasmissione, farà a meno dell’apparecchio tv.
*Metodologia: n. 1.004
interviste CAWI con un campione rappresentativo della popolazione adulta, in
età 18-74 anni, sull’intero territorio nazionale. Indagine condotta a febbraio
2020.
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