Se la domanda di prestiti personali in
Italia è in ripresa, la notizia è che torna a fare il paio con un aumento degli
importi richiesti: secondo l’Osservatorio
sul credito al consumo di Prestiti.it
(http://www.prestiti.it) e Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html)
le cifre medie sono cresciute del 7,7%
in sei mesi, superando di poco anche i valori di un anno fa (+0,4%).
L’analisi di 30 mila domande di prestito presentate nel periodo compreso tra
ottobre 2015 e marzo 2016 permette di scoprire che l’importo che gli italiani hanno
cercato di ottenere ammonta a poco più di 11.000
euro, quasi 1.000 euro in più di sei mesi fa. Il profilo tipo di chi chiede
accesso al credito resta, tuttavia, pressoché identico: parliamo di un uomo –
lo è il 73,4% del campione esaminato, contro il 26,6% di donne – ha 42 anni e vorrebbe
ripagare il denaro ricevuto contando su uno stipendio di circa 1.550 euro mensili (+1,8% rispetto alla precedente
rilevazione); la maggiore richiesta di denaro si converte in un leggero
incremento dell’arco temporale in cui avverrà il rimborso: serviranno infatti
66 rate (quindi cinque anni e mezzo) per rimborsare il debito.
Per quanto riguarda le finalità che
muovono gli italiani a richiedere un finanziamento, secondo Facile.it e
Prestiti.it è sempre il bisogno di ottenere liquidità da gestire in autonomia la motivazione più comune al
momento del preventivo; tuttavia, se sei mesi fa rappresentava il 28% delle
richieste, adesso scende al 24,4%. Si riduce quindi il divario con quella che
è, da sempre, la seconda finalità più ricorrente, che oltretutto cresce ancora
in questo semestre: l’acquisto di auto usate (arriva a rappresentare il
21,7%, contro il 20,4% del
totale registrato in passato). Il comparto automobilistico nel suo complesso
rappresenta, in generale, una delle voci più importanti e, considerando i
finanziamenti tanto per il nuovo quanto per l’usato, cresce come finalità di
prestito quasi di 3 punti percentuali.
A
seguire, troviamo la ristrutturazione
di immobili, che dopo la flessione passata
conferma anche in questo semestre l’interesse dimostrato dagli italiani (si
arriva al 17,2, mentre sei mesi fa eravamo al 14,6%): incentivi e bonus offerti
dallo Stato stanno evidentemente funzionando.
Una motivazione che cala in maniera
significativa è quella del consolidamento
debiti (percentuale dimezzata rispetto a sei mesi fa, siamo al 6,25% contro
il 12,7% della precedente rilevazione); bene invece i prestiti arredamento (9,1%) e quelli per pagare le spese mediche (4,7%).
Permane il divario tra uomini e donne, tanto in termini di importo richiesto
quanto per lo stipendio a disposizione per restituirlo: non solo le donne
ricorrono in misura minore ai finanziamenti personali, ma puntano a somme più
basse (10.400 contro 11.300 euro) che vogliono rimborsare contando su uno stipendio
di 1.350 euro, contro i 1.600 euro degli uomini. Il campione femminile vorrebbe
un prestito per avere liquidità (27,4%) e pagare la ristrutturazione di casa;
gli uomini, dal canto loro, mirano in egual misura ad auto usate e liquidità
(23,4%).
L’aumento
degli importi medi richiesti è abbastanza omogeneo su tutto il territorio
nazionale, anche se spiccano alcune regioni che hanno visto una crescita
più evidente: parliamo di Lazio (+14,8%), Molise (+13,8%) e Campania (+11,9%). In
termini generali, le cifre più cospicue sono state richieste in Trentino Alto Adige (che passa dalla
seconda alla prima posizione con 12.000 euro), Sardegna (11.500) e Veneto
(11.400 euro).
Per quel che riguarda la durata, questa
oscilla tra i 63 mesi delle Marche e i 70 mesi della Valle d’Aosta; più simili
in tutta Italia gli stipendi medi con cui si intende ripagare il finanziamento:
in tutte le regioni si aggira tra i 1.450 e i 1.600 euro, con l’eccezione verso
l’alto del Trentino Alto Adige (1.700 euro).
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